Consolidamento di progetti in corso e coesione tra le forze dipartimentali: l’agenda per il futuro

È da poche settimane la nuova Delegata alla Ricerca la prof.ssa Rossella Bonito Oliva, docente di Etica della Comunicazione Interculturale, che subentra all’italianista Rita Librandi nella squadra del neoRettore Roberto Tottoli. Già Delegata alla ricerca per il Dipartimento di Scienze Umane e Sociali, la docente è stata per diversi anni membro della Commissione di Ricerca di Ateneo, dove ha fatto parte anche del Consiglio di Amministrazione fino a fine ottobre. “Anche se la nomina ufficiale è stata comunicata da pochi giorni, ho seguito a lungo in qualità di rappresentante del DISUS i lavori della Commissione di Ateneo”, racconta la docente, ragion per cui “questa delega costituisce da parte del nostro nuovo Rettore una scelta di continuità rispetto all’operato svolto dalla Commissione presieduta dalla prof.ssa Librandi”. Un ruolo di primo piano quest’ultimo all’interno dell’Ateneo per il coordinamento e il monitoraggio di progetti e pubblicazioni realizzati nei singoli Dipartimenti. Ma che momento è questo per il comparto della ricerca scientifica? “Tutto subisce un rallentamento inevitabile a causa della pandemia – risponde la docente – Diviene così complicato anche programmare l’attività di studio e analisi nelle biblioteche dal momento in cui a causa delle necessarie restrizioni regionali o nazionali vi è in alcuni casi la chiusura di queste strutture. Ovviamente, questo pesa molto sul lavoro degli studenti e dei dottorandi. Abbiamo, tuttavia, il dovere di far andare avanti i progetti – già attivi sono ERC e PRIN e attendiamo i risultati dei bandi FISR del 2019 e 2020 – per mantenere il profilo internazionale de L’Orientale”. Ne sia riprova anche il buon risultato emerso a seguito della visita istituzionale degli Esperti di Valutazione per l’accreditamento dell’Ateneo tenutasi un anno fa. “Un riscontro a partire dal quale abbiamo avuto occasione di cogliere nuovi stimoli e iniziato a lavorare sempre con maggiore attenzione per la messa in atto del progetto strategico generale che richiede dialogo e collaborazione tra le anime dei vari Dipartimenti”. Dalla teoria e dall’individuazione di buone pratiche bisognerà, però, adesso “valutare la disponibilità di tutte le forze in campo e, come è stato fatto nel precedente Rettorato, passare alla fase operativa, senza dimenticare l’area didattica e dunque la collaborazione con il Polo Didattico presieduto dal Prorettore Rosario Sommella offrendo strumenti che facciano dialogare ricerca, terza missione e didattica”. Sfida da continuare ad affrontare nel prossimo periodo è l’internazionalizzazione. Anche se “non rientra nelle competenze della mia delega, qui come per la didattica, sarà necessario il dialogo con il delegato e Prorettore vicario prof. Augusto Guarino per valorizzare le vocazioni dei Dipartimenti coinvolti, continuando a cercare soluzioni virtuose al distanziamento imposto dalla pandemia”. Servirà quindi la collaborazione dell’intera comunità accademica per “presentare progetti competitivi in grado di attirare finanziamenti esterni”. È questo, infatti, il significato intrinseco custodito dalla funzione del delegato alla ricerca. “Il mio sarà semplicemente un ruolo di coordinamento generale per procedere insieme”. Per tale motivo, “sarà importante monitorare la produzione scientifica e spingere i docenti più giovani a coordinarsi per progetti interdisciplinari e interdipartimentali così da rafforzare la nostra rete. Il nostro Ateneo, per esempio, ha molte riviste di fascia A il cui numero potrebbe ulteriormente crescere”. Ogni Dipartimento si è dotato di recente di un regolamento proprio per la distribuzione dei fondi. “L’idea è quella di giungere a un regolamento organico e omogeneo per i tre Dipartimenti. La Commissione dovrà lavorare con i Dipartimenti per giungere a un piano condiviso nel rispetto degli interessi di ricerca dei singoli tre”. Strettamente connessa alla ricerca è anche la terza missione e il lavoro sul territorio, adesso in stand-by, “che vorremmo rinforzare attraverso iniziative volte a promuovere la ricerca interdisciplinare”. 
La priorità resta garantire una didattica di alto livello. Soltanto a fine semestre “potremo giudicare i risultati della modalità online, ma è chiaro a tutti che gli strumenti digitali hanno funzionato. O almeno ci sono serviti per portare a termine i corsi”, malgrado le difficoltà. “Certamente, risulta più difficile controllare una classe di grandi numeri e stimolare gli studenti a intervenire. Dal confronto via schermo deriva purtroppo un grave effetto di straniamento”. Tema che la prof.ssa, dal 2002 membro del Comitato Scientifico del Centro Interuniversitario di Bioetica Campano (CIRB), sta approfondendo sul corso di Etica Interculturale rivolto a studentidella Magistrale. “Con loro sto affrontando le trasformazioni della comunicazione e dell’esperienza indotte da alcuni processi in corso anche in riferimento a opere letterarie come ‘La peste’ di Albert Camus. Oggi, per esempio, siamo investiti quotidianamente da un flusso di informazioni e dati, che generano sensazioni di incertezza, paura ingovernabile e comportamenti inadeguati alla crisi pandemica”. Tra i pro della Dad, invece, “il vantaggio di tenere vivi i rapporti con la grande percentuale di fuori sede ed evitare loro spostamenti più che mai rischiosi in questo momento. Ora che siamo diventati zona rossa, non si può appunto negare che sia ancora più difficile gestire l’emergenza ed è stressante doversi abituare a disposizioni che cambiano nel giro di pochi giorni”. Sarebbe stato difficile difatti in un Ateneo dove “quasi ogni corso conta un centinaio di studenti riprendere le attività in presenza. L’Orientale soffre di un problema strutturale già da molto prima della comparsa del Covid”. Il nuovo Rettore “ha nel suo programma un punto centrale volto a soddisfare il fabbisogno di strutture e servizi idonei. Ed è nelle sue intenzioni attuare una strategia per rianimare presto i Dipartimenti pur nel rispetto delle disposizioni anti-Covid”. Riattivare il ricevimento per studenti e tesisti stilando un calendario specifico che regolamenti orari e accessi e garantire la piena ripresa dell’attività delle biblioteche: primi passi che andranno pian piano a favorire un ritorno alla normalità. “Il nuovo Rettore è subentrato appena due settimane fa con un progetto di intervento molto innovativo che necessariamente avrà tempi più lunghi del previsto”. L’auspicio: “siamo speranzosi verso il futuro, in possibili schiarite nella primavera dell’anno prossimo, e per il momento garantiamo il nostro massimo impegno per assicurare un solido supporto sia a studenti che a ricercatori sconfortati da questa pandemia”. Fermo restando che “per quanto riguarda la didattica e la politica generale dell’Ateneo le mie rimangono opinioni e riflessioni di una docente che lavora all’interno dell’istituzione e toccano solo in maniera tangenziale il lavoro di coordinamento della delegata alla ricerca”. 
 
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