Dai riders ai protocolli antiCovid: l’attualità del corso in Diritto della sicurezza sul lavoro

“La materia è di grande interesse. Purtroppo, nonostante siano trascorsi tanti anni dall’entrata in vigore del decreto 626/94, la sicurezza nei luoghi di lavoro, come si evince dai media, non è stata ancora raggiunta”, spiega la prof.ssa Lucia D’Arcangelo, docente di Diritto del Lavoro e titolare dell’insegnamento Diritto della Sicurezza sul Lavoro che rappresenta un’ulteriore chance di specializzazione per gli studenti di Giurisprudenza. Le cause: da un lato “la difficoltà nell’erogare la formazione da parte delle imprese che spesso non riescono a sostenerne i costi”, dall’altro “le resistenze dei lavoratori nell’indossare i dispositivi di protezione individuali. Spesso, nella pratica quotidiana dei cantieri, i lavoratori si rifiutano di indossare i dispositivi, con conseguenze a volte mortali”. Dal punto di vista giurisprudenziale: “La casistica è vasta e si occupa anche di morte sul lavoro. A volte si arriva dopo molto tempo dall’incidente a prescrivere il tutto, ed è abbastanza triste”. 
Durante il corso “ho calibrato lo studio della materia articolando il piano di studi fra teorico e pratico. C’è stato un inquadramento sistematico con il rilievo che occupa l’art. 2087 del Codice Civile, norma chiara nell’ambito della sicurezza, che ha una funzione di grande attualità. La norma offre varie modalità di lettura, in quanto interpretata ed applicata dalla giurisprudenza. E dispone della responsabilità del datore di lavoro, in relazione alla pluralità di danni che derivano da inadempimento (mobbing, stress da lavoro, danno da lesione della privacy)”. L’applicazione dell’articolo è molto ampia e va “letta insieme al Testo Unico del 2008”. Sono state quindi “analizzate le leggi principali in materia, alla luce degli interventi giurisprudenziali che si sono susseguiti negli anni. Come, ad esempio, per citarne una, si è discusso della sentenza del Tribunale di Firenze sui riders, un lavoro che richiede di essere maggiormente disciplinato”. La vastità della disciplina impone un “parallelismo che spieghi la materia della sicurezza sancita dall’art. 2087, perimetrato sulla tipologia dei rapporti di lavoro che sono in perenne trasformazione. L’obiettivo è calibrare l’obbligo della sicurezza su questi cambiamenti”. Gli studenti che hanno seguito il corso “sono stati molto attenti e sempre presenti. Ho cercato di rendere le lezioni accattivanti mostrando anche casi giurisprudenziali. Gli esami sono andati bene e la maggior parte dei ragazzi ha ottenuto ottimi voti”. Argomento di interesse, vista l’emergenza sanitaria: “i protocolli anticovid previsti a marzo 2020 e ad aprile 2021 e poi quello sui vaccini. Abbiamo fatto luce sull’obbligo di sicurezza valutando i rischi del Coronavirus in conformità ai rischi previsti nel Testo Unico. Uno sguardo all’interpretazione dottrinale che richiamava un rischio elevato”. Accanto agli obblighi sulla sicurezza “il parallelismo con la protezione dei dati. Sollecitare l’interesse, partire dalla legge e stabilire collegamenti: è quello che più mi interessa trasmettere ai corsisti”. 
 
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