Febbraio per i docenti ha solo 20 giorni, i disagi degli studenti e le proteste

Calendario alla mano, conti su giorni e date. Gli studenti, in questo periodo, più che aspiranti giuristi sembrano matematici. Vivono con molto disagio il nuovo regolamento relativo agli appelli di esame. E protestano. Adattarsi alle nuove misure non è facile: esami solo a gennaio e febbraio (che non vanno oltre il 20 del mese), nessuno a marzo. Crolla la fiducia di poter superare due prove nel limitato tempo che hanno a disposizione. “Non sono ancora riuscita a capire come muovermi – afferma Simona Mancino, studentessa al IV anno – Gli esami non sono fissati oltre il 20 di febbraio, si ha davvero a disposizione un solo mese per tre appelli. Auspicavo nel buon senso dei docenti, invece…”. “Un gruppo di ragazzi – sostiene Marco Cartella, studente al III anno – ha chiesto al prof. Giuseppe Guizzi di posticipare l’esame dal 19 febbraio a fine mese. La risposta è stata negativa. Dobbiamo arrangiarci con questo nuovo calendario. A breve inizieranno i corsi del secondo semestre e ci ritroveremo con una marea di esami arretrati”. La paura è di infoltire la schiera già numerosa dei fuoricorso. “Perdere l’appello di marzo è stato deleterio – dice Mara Orsini, iscritta al III anno – Era fondamentale, di recupero, per chi era stato bocciato a gennaio, un’ancora di salvezza, un mese in cui giocarsi…
 
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