“Adesso che sono in pensione sto lavorando di più”

“Per favore, non facciamo cose pietose”, si schernisce il prof. Riccardo Mercurio quando gli chiediamo un’intervista per raccontare la sua vita di scienziato a valle del pensionamento. Preferisce parlare dei suoi interessi presenti, piuttosto che delle glorie passate. Professore ordinario di Organizzazione Aziendale (ha rifiutato il titolo di Emerito), è stato Presidente del Corso di Studi in Economia Aziendale, Direttore del Dipartimento di Economia Aziendale, Coordinatore del Dottorato di Ricerca in Economia Aziendale, Componente del Consiglio del Polo delle Scienze Umane e Sociali della Federico II, Presidente del Comitato Istituzione del Corso di Laurea in Economia Aziendale dell’Università della Magna Grecia (CZ), Componente del collegio docenti del Dottorato in Scienze Sanitarie. Laureato in Economia e Commercio all’Università di Napoli, ha poi conseguito un Master in Business Administration all’Università di Losanna in Svizzera e ha trascorso dei periodi di studio e ricerca presso le Università di York, Cambridge e Glasgow. Direttore e redattore di importanti riviste, fra gli ambiti di suo interesse spiccano quello dei trasporti e quello sanitario. Nella sua carriera è stato consulente di imprese, fondazioni, del Ministero dei Trasporti e ‘chair’ di numerose conferenze internazionali.
“Non ho consigli da dare ai docenti. Ognuno ha il suo percorso, ma se c’è una cosa che ho sempre cercato di fare, è stata quella di mantenere il Dipartimento unito, evitando di creare barriere. Il nostro progetto di ricerca è l’azienda e, seppur in settori disciplinari diversi, il nostro impegno deve essere sempre quello di provare a riflettere sugli elementi comuni, modificando, se necessario, le traiettorie scientifiche anche in base a quello che pensano gli altri – spiega il professore, esprimendo un principio etico che sembra averlo accompagnato per tutta la vita – Credo molto, ci ho creduto anche da Direttore, al Dipartimento come centro di ricerca interdisciplinare e di scambio, altrimenti non ha senso, è solo un elemento organizzativo”. Parla del suo ultimo impegno ufficiale, nella primavera dell’anno scorso, come organizzatore del convegno dell’European Group for Organizational Studies (EGOS), a cui hanno partecipato circa duemilacinquecento congressisti, e mostra il volume frutto di un recente progetto di ricerca in collaborazione con altre università campane, realizzato con il contributo di giuristi e statistici. ‘Apertura’ e ‘confronto’ sono i termini che usa più spesso durante l’intervista, nella quale racconta la sua instancabile attività presente: docente al Master in Pratiche Manageriali in collaborazione con la Scuola Nazionale di Pubblica Amministrazione, studioso di startup all’Università Mercatorum, l’Ateneo digitale fondato dalle Camere di Commercio italiane, ricercatore e consulente sul turismo accessibile per le aziende di trasporto, membro del comitato direttivo della Società italiana di Politica dei Trasporti (S.I.PO.TRA) per la valutazione degli effetti prodotti dall’aggregazione fra realtà del settore trasportistico (un esempio nostrano è l’EAV), pedagogo per la creazione di corsi di formazione per il settore sanitario, in collaborazione con il Dipartimento di Sanità Pubblica, consulente per le commesse ferroviarie che arrivano in Campania dall’Argentina. “Adesso che sono in pensione sto lavorando di più”, scherza, e non stentiamo a credergli. Ma qual è il futuro dell’Organizzazione Aziendale? “In Italia abbiamo scelto il dibattito, evitando di…
 
L'articolo continua sul nuovo numero di Ateneapoli in edicola dal 24 febbraio (n.3/2017)
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