“L’Università è un asset fondamentale per la crescita sociale ed economica del contesto nel quale è inserita”

Innovazione e Terza Missione sono le due deleghe che il Rettore Lorito ha assegnato al prof. Antonio Pescapè. Quarantanove anni, ordinario di Sistemi di Elaborazione delle Informazioni (Dipartimento di Ingegneria elettrica e delle Tecnologie dell’Informazione), è Direttore della DIGITA Academy, Vice Direttore del Centro Interdipartimentale ERMES. Ricercatore di livello internazionale, Pescapè è stato delegato dell’allora Rettore Manfredi per la rete GARR, membro del Consiglio Direttivo del CSI e del Comitato Spin Off di Ateneo. “Sono molto grato al Rettore – commenta il docente – e sono naturalmente onorato della sua fiducia e del fatto di poter lavorare come coordinatore della squadra di alto livello alla quale Lorito ha assegnato Innovazione e Terza Missione. Ne fanno parte Angelo Abignente, Cristina Mele, Paolo Netti, Lucio Pastore, Gianpiero Pepe, Pierluigi Rippa, Maura Striano”. Riflette: “Didattica e ricerca sono naturalmente le missioni principali di una Università, ma questi giorni di pandemia confermano quanto importante sia l’impatto di entrambe sul territorio. Questa è la Terza Missione e certamente non nasce oggi in Ateneo. La Federico II in tutte le sue aree del sapere fa già tantissimo per il territorio. Quello che si può migliorare è che tutte le attività dei colleghi possano trovare in Ateneo il giusto supporto affinché abbiano ricadute sempre maggiori verso l’esterno”.  Inclusione e condivisione: i concetti in base ai quali Pescapè si propone di interpretare il suo ruolo di delegato. “Sarò – dice – soprattutto un facilitatore e cercherò di mettermi a disposizione di tutti i colleghi, qualunque sia il loro settore di ricerca. Siamo un Ateneo che può dare contributi su spin off e proprietà intellettuale, ma abbiamo tante altre anime. Credo che si tratti soprattutto di sistematizzare, in collaborazione con gli uffici, quello che già è stato fatto”. Ribadisce: “Credo ad una Università aperta ed integrata sul territorio. Se guardiamo alle esperienze di San Giovanni a Teduccio, del centro storico, di Fuorigrotta ed a quella che sta per partire a Scampia, con l’attivazione del polo delle scienze infermieristiche nella sede di Medicina che ormai è pronta, ci rendiamo conto dell’importanza di questo Ateneo per il territorio. Oggi l’Università è un asset fondamentale per la crescita sociale ed economica del contesto nel quale è inserita. Può fare la differenza”. Quanto alla Innovazione, sottolinea Pescapè: “Oggi è un processo fondamentale in ogni struttura complessa e la Federico II certamente lo è. Siamo un ecosistema con circa 75.000 studenti e 5000 tra docenti e tecnici amministrativi, che deve produrre innovazione intesa come capacità di adattarsi alla richiesta di cambiamento che arriva dalla società, dagli studenti e dalle imprese”.
Un Sistema integrato per la  ricerca di Ateneo 
Il coordinamento dei docenti delegati alla Ricerca è stato attribuito al prof. Lorenzo Marrucci. Cinquantaquattro anni, napoletano, docente di Fisica della Materia (Dipartimento di Fisica). “Durante la campagna elettorale dei due candidati, i professori Lorito e Califano, – racconta Marrucci – fui coinvolto in un evento pubblico nel quale ho presentato la mia esperienza di ricercatore impegnato in progetti di ricerca internazionale in Ateneo. Raccontai come era nata e si era sviluppata, quali ostacoli e quali punti di forza aveva trovato una ricerca che era diventata competitiva a livello internazionale ma era nata interamente nella Federico II. Alla fine dell’incontro, il prof. Lorito mi chiese di partecipare alla stesura del suo programma con alcune proposte relative appunto alle azioni che l’Ateneo potrebbe mettere in campo per essere sempre più competitivo. Da quella collaborazione credo che sia nata poi la scelta di assegnarmi il coordinamento dei delegati alla ricerca”. Sono tante – sottolinea il professore –  le cose sulle quali lavorare. “C’è la necessità di promuovere le nuove eccellenze che nascono in Ateneo e di catturare le esterne. Poi far crescere la ricerca diffusa, magari non di eccellenza ma di buon livello, che è il terreno fertile sul quale possono nascere progetti di eccellenza. Già il programma di finanziamento dei fondi di ricerca dell’Ateneo sostiene piccoli progetti interni. Lavoreremo anche a questo. Poi occorre aiutare giovani e docenti di lungo corso a scrivere bene progetti competitivi per migliorare il tasso di successo. Quella della scrittura e della presentazione è una fase centrale nella richiesta di un finanziamento per portare avanti un progetto e va curata nei dettagli”. Da questa considerazione è scaturita l’idea del coordinatore dei delegati alla ricerca e di tutta la sua squadra di mettere in piedi una struttura, che si avvarrà anche del contributo degli amministrativi. Si chiamerà Sistema integrato per la ricerca di Ateneo a supporto della stesura di progetti. “Nel suo ambito – spiega il prof. Marrucci – matureranno varie iniziative. Per esempio corsi di azione di formazione e supporto alla stesura delle parti più standard dei progetti. Un sostegno anche dal punto di vista amministrativo”. Gli impegni, insomma, non mancheranno. “Ne sono consapevole – conclude il docente – e so che ci sarà tanto da lavorare. Ciononostante sono molto contento della delega perché mi offre una bellissima opportunità per fornire il mio contributo a migliorare l’Ateneo”.
 
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