Al Dipartimento di Veterinaria studi che vanno oltre cani e gatti

“Occorre garantire cibo sicuro e benessere per l’uomo partendo dal mondo animale”. Nulla vieta a nessuno di portare cani e gatti nel cuore, ma quando si indossa il camice bianco, quello da veterinario, allora l’amore per gli animali domestici deve essere posposto a un impegno verso le sfide del presente e del futuro. “Serve un cambio di mentalità”, il monito del prof. Gaetano Oliva, Direttore del Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali. Al giorno d’oggi, un veterinario è chiamato a interessarsi di animali più pesanti dei cani e meno “coccolosi” dei gatti: “si occupa anche e soprattutto di animali grandi e non convenzionali. Basti pensare agli allevamenti di bufali in Campania per la produzione di mozzarella, o alla filiera del mare con l’industria del pescato o alle produzioni alimentari che riguardano altri aspetti del mondo animale, penso ad esempio alle api”. Focus anche sugli insetti: “nel mondo della parassitologia eravamo abituati a considerarli soltanto come nocivi. Adesso, invece, nel mondo della entomologia, c’è tutto uno studio sui riflessi benefici apportati dagli insetti”. 
Cinque gli anni di studio per completare il cammino in Medicina Veterinaria, Laurea Magistrale a ciclo unico e a numero chiuso. Sessantaquattro le matricole che potranno iscriversi nel prossimo anno accademico. Dieci dei posti totali disponibili sono riservati a studenti…
 
L'articolo continua sul nuovo numero di Ateneapoli in edicola dal 14 luglio (n. 11-12/2017)
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