Alla Federico II “tradizione dell’inclusività, eccellenza nella ricerca e innovazione nella didattica”

“La Federico II, pur nella limitazione dello spazio imposta dalle norme di prevenzione e protezione, farà di tutto perché le matricole, i nuovi maturati, coloro che hanno concluso un percorso di studi nella scuola media superiore in piena pandemia e di fatto hanno vissuto in maniera remota tutta la parte finale della loro preparazione, possano frequentare questa nuova comunità che li accoglie e che è responsabile della loro formazione futura”, afferma il Rettore dell’Università Federico II, prof. Arturo De Vivo. L’attività di orientamento a distanza, necessaria per non perdere la bussola nella ricchissima offerta formativa dell’Ateneo – 161 Corsi di studio tra Triennali, Magistrali e Magistrali a ciclo unico, con tante novità in partenza quest’anno (due Triennali in Design per la Comunità e in Scienze dei servizi giuridici; due Magistrali, Autonomous Vehicle Engineering in lingua Inglese e Innovazione sociale; una laurea professionalizzante in Tecnologie digitali per le costruzioni) – “ha avuto certamente un’efficacia dal punto di vista dell’informazione e ha dato probabilmente molte risposte generando, diciamo, certezze in coloro che volevano conferme alla loro scelta futura, ma probabilmente instillando, ci auguriamo, anche dei dubbi, in quelli che, forse sulla base di notizie poco precise oppure senza una vocazione personale forte, avrebbero fatto una scelta che si sarebbe per loro poi rivelata assolutamente sbagliata”. Quella dell’università, sottolinea il Rettore, “è una scelta importante, oggetto spesso di valutazioni, di confronti a livello familiare, e quindi è evidente che le difficoltà economiche che il Covid ha comportato e comporta renderanno questo momento di riflessione ancora più decisivo”. L’Italia è al penultimo posto nella classifica dei paesi europei per numero di laureati, alta la percentuale di abbandoni, “le difficoltà economiche indotte dal Covid sono soltanto un nuovo campanello di allarme perché innanzitutto la politica faccia delle scelte di investimento indispensabili sulla formazione e l’università si renda conto che la propria missione è quella di allargare sempre di più la propria offerta formativa, renderla più inclusiva, di accompagnare meglio nel percorso i giovani per poter arrivare a performance conclusive pari a quelle del resto d’Europa”.
L’università che esce dal Covid per il prof. De Vivo forse ha un punto di vantaggio “perché nel confinamento, nel combattere la pandemia, ci si è resi conto che le competenze non sono un optional che si può acquisire dall’informazione sui social oppure da una navigazione su internet, ma sono le uniche necessarie per affrontare l’emergenza, per compiere la ricerca, per erogare a distanza l’offerta didattica. Le competenze sono un punto di vista imprescindibile perché la nostra società possa vincere anche questa sfida, possa uscire dalla crisi. E da questa crisi non si esce con il qualunquismo, il populismo, ma soltanto attraverso un rinnovato processo di formazione e di ricerca delle leve più giovani che si accingono a diventare classe dirigente”.
L’Ateneo porta in dote alle matricole “una tradizione che è fatta di inclusività, di eccellenza nella ricerca e contemporaneamente innovazione nella didattica, che sono aspetti che si coniugano in nuove sperimentazioni, come, ad esempio, nelle Academy in cui è cambiata la concezione stessa dello spazio in funzione di una didattica innovativa” o, ancora, “la Scuola Superiore Meridionale che, oltre ai dottorati di eccellenza, accoglie nello stesso tempo studenti della Federico II, i quali godono di una integrazione dell’offerta formativa e del pieno sostegno per tutte le spese che riguardano i loro studi”.
Il punto sulle strutture: “abbiamo pronto un piano di ristrutturazione di tutta l’insula di Mezzocannone, un programma di riammodernamento di Monte Sant’Angelo e la prosecuzione dell’insediamento di San Giovanni che, verosimilmente, nel giro di due anni raddoppierà gli spazi a disposizione”.
Il benvenuto alle matricole: “premesso che l’Ateneo vuole offrire opportunità perché tutti sviluppino al meglio le loro potenzialità, noi ci auguriamo che i nostri studenti possano essere motivati, critici e desiderosi di apprendere”.
E un augurio: “che tutta la comunità della Federico II possa essere sempre orgogliosa della sua tradizione”.
 
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