Coerente, sobria, scorrevole: la formula vincente di una tesi di laurea

23, 26 e 27 gennaio. Tre giorni di full immersion per indirizzare gli iscritti ai Corsi di Laurea Triennale e Magistrale in Filosofia e Scienze Filosofiche alla stesura della tesi. Un approccio in forma seminariale che si propone di offrire una guida efficace per coloro che s’apprestano all’elaborazione di un testo a carattere scientifico, in molti per la primissima volta. A fare da Cicerone in questo breve percorso il prof. Alessandro Arienzo, docente di Storia delle dottrine politiche. “Siete le cavie di un esperimento didattico rivolto in particolare a studenti di Filosofia”, esordisce il docente nella mattinata di venerdì, affiancato per l’occasione dal professore di Storia della filosofia Riccardo De Biase. Una ventina gli studenti aderenti al progetto – in maggioranza triennalisti – che si sono raccolti durante gli incontri nell’Aula Aliotta presso la sede del Dipartimento di Studi Umanistici in via Porta di Massa. Una decina di ore di lezioni frontali in cui esplorare non solo la teoria e i metodi di ricerca, ma soprattutto sciogliere una buona parte dei nodi di dubbio che insediano i laureandi alle prese col foglio bianco. Oggetto dell’ultimo rendez-vous l’argomento più atteso: l’editing dell’elaborato. “Per fare questo abbiamo ritenuto giusta una preliminare introduzione alla videoscrittura e all’impaginazione”, spiega il prof. Arienzo. In genere, “il primo obiettivo è superare il rapporto difficile con la scrittura e quindi entrare in confidenza con Word”. Sullo stesso punto, si appiglia l’osservazione del suo collega: “Spesso capita che gli studenti non abbiano le idee molto chiare non tanto sull’argomento, piuttosto su come strutturarlo materialmente”. Bisogna, pertanto, procedere per gradi e  chiedersi anzitutto ‘Cos’è una tesi?’, che è stato appunto l’oggetto del secondo incontro. “Un lavoro finalizzato all’analisi specifica e dettagliata di un tema”, risponde il prof. Arienzo. “Non ha necessariamente una pretesa di originalità, tant’è che può presentarsi anche come una rassegna su un dato soggetto, al pari di un articolo scientifico”. Occorre precisare, infatti, che non vi sono indicazioni vincolanti sul numero complessivo di pagine, “purché si tratti di un’operazione curata e coerente in tutti i suoi blocchi”, sottolinea il prof. De Biase. “Nulla vieta a uno studente della Magistrale di scrivere 80 pagine, anziché 400. Al contrario, in questo caso…
 
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