Covid: Scienze Sociali interrompe le lezioni in presenza

“Immaginavo che potesse accadere ma, sinceramente, speravo non sarebbe successo così presto, dopo solo pochi giorni di lezione”. Il prof. Stefano Consiglio, Direttore del Dipartimento di Scienze Sociali, non nasconde il suo rammarico mentre racconta che si chiude, sia pure temporaneamente, per coronavirus. “Lunedì 12 ottobre alle ore 8.30 – spiega – siamo stati informati che giovedì 8 e venerdì 9 ottobre ha frequentato il Dipartimento una persona positiva al coronavirus. Una docente attualmente in quarantena al pari di un altro docente e di un amministrativo i quali hanno avuto contatti con la collega. Nella stessa mattina è stata disposta la sanificazione del Dipartimento. Abbiamo deciso però di sospendere le lezioni in presenza”. Scelta diversa da quella realizzata, per esempio, in molte scuole, dove pure si sono verificati casi di alunni risultati positivi al tampone, ma che hanno subito riaperto il giorno dopo la sanificazione o, addirittura, non hanno mai chiuso, limitandosi a disinfettare le aule e gli spazi frequentati dalla persona positiva al tampone. “Ci siamo mossi – dice il prof. Consiglio – nell’ottica della massima prudenza”. Da martedì 13, dunque, gli studenti sono ritornati nella situazione che avevano già vissuto da marzo a giugno, quando l’Ateneo chiuse del tutto a seguito dei provvedimenti governativi adottati per contrastare il contagio: lezioni esclusivamente a distanza. Docente ed allievi sono collegati da casa tramite piattaforma informatica. I corsi si svolgono solo di mattina, secondo l’orario previsto. Martedì 13 è poi sopraggiunta un’altra cattiva notizia, con la chiusura per almeno quindici giorni – anche in questo caso determinata da casi di positività al coronavirus – del complesso universitario di San Giovanni a Teduccio. È quello che aveva ospitato l’avvio delle lezioni del nuovo Corso di Laurea in Innovazione Sociale che quest’anno il Dipartimento ha attivato per la prima volta. “Mi dispiace – sottolinea Consiglio – in particolare per i nuovi iscritti, per i quali la frequenza delle aule universitarie è molto importante. La prima settimana di lezione in presenza per gli studenti del primo anno era andata complessivamente bene, nonostante il consistente aumento degli studenti frequentanti rispetto allo scorso anno accademico”. Circa il 25% in più. “A Culture digitali erano andati in aula oltre 400 studenti durante i primi giorni di corso. A Sociologia 380. Avevamo gestito l’organizzazione riempiendo le aule limitrofe, collegate on-line all’aula T2 ed all’aula magna, dove i docenti hanno tenuto lezione. Gli studenti hanno dimostrato voglia di stare insieme e di vivere l’università nei primi giorni dei corsi. Spero che la chiusura sia temporanea e che si possa ritornare ad una didattica in parte in presenza. Mi consola la circostanza che, anche grazie all’esperienza della primavera, siamo ben attrezzati per garantire la didattica a distanza”. Il 12 ottobre, intanto, sono partiti anche i corsi del terzo anno di Sociologia e Culture digitali e della comunicazione. Si prevedeva che si svolgessero solo on-line fino al 25 ottobre, a causa della momentanea indisponibilità delle aule limitrofe alla T2 e dell’aula magna, e che poi in parte si tenessero anche in aula. Come, del resto, quelli del secondo anno. Il programma è ora saltato. Bisognerà capire se e quando il Dipartimento riterrà che ci siano le condizioni per ripartire con le lezioni in aula. Quanto alla docente, al momento, secondo notizie che trapelano dal Dipartimento, risulterebbe asintomatica. Non ci sarebbero segnali che, dopo essere entrata in contatto con il virus, abbia sviluppato poi la malattia vera e propria, il Covid. 
 
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