Crescita “sostenibile e di qualità” per il Dipartimento

Armonizzazione delle componenti del Dipartimento in ottica interdisciplinare, potenziamento dell’apertura internazionale di ricerca e didattica, sostegno ai giovani studenti e ricercatori. Ha già chiari gli obiettivi da portare a termine, nel triennio 2022-2024, il prof. Giuseppe Mensitieri che, da gennaio, assumerà la guida del Dipartimento di Ingegneria Chimica, dei Materiali e della Produzione Industriale (DICMaPI). Le elezioni si sono svolte online il 29 e 30 luglio e non è stato necessario proseguire con ulteriori giorni di votazioni essendo il prof. Mensitieri candidato unico. Approvato con 87 preferenze su 90 votanti, 3 le schede nulle, subentrerà al collega Luigi Carrino il quale non è si riproposto perché prossimo alla quiescenza. “La mia candidatura non risponde ad un’ambizione personale – precisa – piuttosto ad un desiderio di mettere al servizio del mio Dipartimento, in un momento ancora critico, delle competenze in campo scientifico, didattico e organizzativo”. Nella sua lista di ‘cose da fare’ al Dipartimento ci sono obiettivi afferenti principalmente a due macro-categorie: miglioramento della funzionalità e crescita. “La questione del miglioramento della funzionalità si declina in vari modi. Innanzitutto vanno ottimizzate le attività tecnico-amministrative, incrementando le risorse, cioè la forza lavoro a disposizione”. Allo stesso tempo, “ritengo che siano necessari ulteriori supporti alle attività didattiche che, in particolare, si incentrino su iniziative di didattica innovativa. Noi ci siamo già attrezzati, ad esempio, con l’attivazione di un minor, cioè un pacchetto di esami aggiuntivi, alla Magistrale”. Di altri strumenti teorici e pratici “ci si doterà in futuro. Anche la didattica a distanza potrà servire per integrare quella in presenza, ma sarebbe opportuno che vi fossero delle iniziative di formazione dei docenti a riguardo”. Il supporto alla didattica e agli studenti passa, naturalmente, “per le attività di tutoraggio che vogliamo ulteriormente potenziare poiché gli allievi hanno vissuto un lungo periodo di lontananza dall’università. Su questo punto, comunque, siamo già forti: i nostri giovani dottorandi e ricercatori affiancano sempre gli studenti assieme ai Coordinatori e nell’ottica di una collaborazione con le rappresentanze studentesche”. Tra i punti di forza del Dipartimento, il docente identifica infatti “proprio la coesione tra tutte le sue componenti così come la trasparenza. Sulla scia delle precedenti direzioni, intendo continuare a promuovere, nell’ambito del reclutamento, linee guida improntate alla valorizzazione del merito e alla sostenibilità dello sviluppo delle carriere”. In particolare, “vorrei che si superassero definitivamente le barriere tra i settori scientifico-disciplinari e si comprendesse l’importanza di favorire lo sviluppo di tematiche di ricerca aggreganti e gruppi di ricercatori articolati e multidisciplinari”. Questa dinamica “potrebbe permettere una maggiore integrazione di fondi e l’acquisizione di più risorse strumentali, il tutto ovviamente anche a beneficio della didattica”. Il discorso sul miglioramento della funzionalità è strettamente legato a quello della crescita “che deve essere sostenibile e di qualità. Il che vorrebbe dire, ad esempio, promuovere progetti di ricerca internazionali e una didattica in linea con quella sviluppata all’estero”. In quest’ottica vanno valorizzati, anche sul versante finanziario, i giovani: “I neo ricercatori hanno grandi potenzialità e tante idee, sono portatori di innovazione e, in particolare, possono stabilire un contatto più diretto con gli studenti. Ai ragazzi, poi, fa bene frequentare un ambiente dinamico e ricco di stimoli”. E il Dipartimento “è sempre a lavoro per incrementare la rete di contatti con aziende e strutture di ricerca tecnologica, in cui molti docenti hanno anche ruoli apicali”. L’attuale direzione, intanto, è impegnata in opere di miglioramento del Dipartimento, “che stanno riguardando la messa in sicurezza di laboratori e open space per tesisti e dottorandi e l’apertura di una sala per i seminari e le teleconferenze. Abbiamo in programma, non saprei con quali tempistiche, l’apertura di spazi ristoro e la realizzazione di un laboratorio interdisciplinare di circa 250 metri quadri”. 
 
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