Deborha, in azienda a due settimane dalla laurea

Una pregnante testimonianza per cominciare a smontare lo stigma che coinvolge i laureati in Filosofia e il loro futuro lavorativo, la offre Deborha Di Donato: 25 anni, titolo universitario conseguito solo poche settimane fa con una tesi su Jaspers, “una grande fonte ispiratrice nell’approccio alla vita grazie al suo percorso atipico da medico prima a docente di psicologia e filosofia poi”. Racconta: “Ad ottobre scorso, contemporaneamente allo studio per l’elaborato finale, ho cominciato un Master online e ora sono in dirittura d’arrivo. Da maggio, invece, sono impegnata con un tirocinio extracurricolare come assistente risorse umane”. A marzo, poi, l’opportunità lavorativa che l’ha resa definitivamente “entusiasta e convinta della scelta fatta”. Ma si sa, la delicata fase di transizione dal mondo accademico a quello lavorativo può risultare spesso fonte di scoramento, con lo spettro della disoccupazione a gravare invisibile sulle spalle: “Durante gli anni della Triennale e il primo della Magistrale sono andata spedita come un treno, innamoratissima della filosofia. Non me ne sono mai pentita, ma dopo essermi confrontata con altri studenti all’estero che avevano molte competenze specifiche e con l’avvicinarsi del traguardo, ho avuto un crollo emotivo. Mi rendevo conto che sapevo tante cose ma non sapevo far nulla”. Insomma, l’apparente inutilità del percorso filosofico sembrava palesarsi senza rimedio. “Dopo l’estate, però, ho iniziato ad interessarmi al percorso delle risorse umane, perché da un lato poteva valorizzare le conoscenze immagazzinate grazie all’università, ovvero la capacità di analizzare situazioni, una comunicazione efficace, l’importanza di comprendere gli altri, dall’altro questo settore offriva l’occasione di essere un valore aggiunto. Purtroppo al Sud non ci rendiamo ancora conto di quanto questa figura sia innovativa. Nel mentre di questo lavoro, al quale comunque non è stato semplice approcciarsi all’inizio, ci si rende conto di quanto la filosofia sia tutto tranne che lontana dal trovare un’applicazione”. Ad arricchire ulteriormente un bagaglio destinato a crescere (data la grande ambizione che contraddistingue i toni e il racconto di quanto fatto) un aneddoto interessante: “Lo stage l’ho trovato da sola, e la mia formazione, ancora una volta, mi ha aiutato molto. All’inizio l’azienda aveva rifiutato la mia candidatura perché non in possesso della laurea in Economia. Non mi persi d’animo e inviai comunque una lettera di presentazione in cui esplicitavo chiaramente di avere talento, capacità comunicativa e che mi serviva solo un’opportunità, un colloquio. L’ho ottenuto e superato, entrando così in azienda”.
Scarica gratis il nuovo numero di Ateneapoli su www.ateneapoli.it
- Advertisement -




Articoli Correlati