Giovani geo-scienziati a convegno

È a cura di un gruppo di dottorandi e ricercatori del Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e delle Risorse (DiSTAR) l’organizzazione del primo Convegno Nazionale per giovani geo-scienziati. L’evento, dal titolo Be Geo Scientists 2021, si terrà dal 7 al 10 ottobre, presso i complessi di SS. Marcellino e Festo e di Monte Sant’Angelo. Una manifestazione differente dal solito, pensata dai giovani per i giovani, come racconta Antonio Aruta, dottorando all’ultimo anno, responsabile per la comunicazione, il quale, con la sua collega Rita Chirico, presidente del Comitato Organizzatore, ha trascorsi nella rappresentanza e nell’associazionismo studentesco: “i convegni scientifici tendono ad essere organizzati dalle università, vedono in genere la partecipazione di professori di ruolo, professionisti già molto affermati, secondo una struttura piramidale. Fuori dall’Italia, invece, ci si confronta con colleghi molto giovani che hanno iniziato con esperienze di ricerca subito dopo il percorso accademico. Spesso, gli studenti di Master di altri Paesi hanno già avuto modo di partecipare a convegni nazionali e perfino internazionali. Vogliamo allora rompere questa barriera, perché anche i giovani laureandi e neolaureati possono avere stimoli interessanti per inserirsi nel mondo della ricerca e vogliamo lasciare loro lo spazio per farlo”.
L’intento primario è racchiuso nello slogan dell’evento “A young network”. Il desiderio di creare una rete nazionale che si presenti come punto di riferimento per tutti coloro che si stanno formando nell’ambito delle geoscienze o che da poco hanno iniziato a far parte del mondo professionale. Il miglior modo per farlo, secondo gli organizzatori di questa iniziativa, è abbattere le distanze e le barriere formali che spesso caratterizzano convegni scientifici del genere. Racconta Aruta sulla giornata dedicata alle aziende: “abbiamo voluto organizzare un aperitivo di fine giornata, in cui sarà possibile per gli studenti confrontarsi con i rappresentanti delle diverse aziende.  Abbiamo organizzato l’incontro senza i classici stand, perché l’intento per noi è abbattere i muri divisori, spingere i rappresentanti delle aziende ad interagire in prima persona con i giovani e viceversa”. 
Non si deve, però, credere che informalità sia sinonimo di poca professionalità. L’evento, infatti, è patrocinato dall’Università Federico II, uno dei partners che ne hanno permesso l’organizzazione e che riconosce il valore scientifico di queste quattro giornate. Premi dagli sponsor, tra gli altri: quattro licenze ARCGIS – un software essenziale per i professionisti di ambito geologico – della durata di un anno, per i migliori lavori in ambiente GIS daESRI ITALIA; quattro Travel Grants dal valore di 250 euro ai lavori più meritevoli presentati daagli iscritti dalla Società Italiana di Mineralogia e Petrologia; un premio di 500 euro per il miglior contributo su tematiche quaternarie dall’Associazione Italiana per lo Studio del Quaternario. Inoltre, i relatori dell’evento vedranno il proprio abstract pubblicato in un’edizione speciale dell’Abstract Book redatto dalla Società Geologica Italiana. 
Il Comitato Organizzativo dell’evento si compone di sette dottorandi federiciani del DiSTAR e alcuni colleghi provenienti dalle Università di Palermo, Torino e dalla Tongji University, un ateneo cinese di cui fa parte il dott. Salvatore Dominech, in rappresentanza degli studenti italiani all’estero. La scadenza per la presentazione degli abstract è fissata per il 17 maggio. Il 14 giugno verranno annunciate le proposte selezionate dal Comitato Scientifico, un gruppo di dottori e ricercatori di sette diverse università italiane. Saranno lavori che copriranno i diversi ambiti delle geoscienze, dalla Vulcanologia alla Paleontologia, dalla Geofisica alla Geologia Applicata. La modalità di presentazione, ‘Show and Tell’, è innovativa: “insieme alla parte più teorica, si propongono esperimenti, metodologie applicative, facendo così toccare con mano, per così dire, ciò di cui si sta parlando”, spiega Aruta. Un tipo di presentazione molto comune all’estero, che utilizza un supporto differente da quelli tradizionali, come campioni di roccia, minerali, sezioni sottili o riproduzioni in scala. 
A causa delle norme antiCovid, il numero massimo di presenze, al momento, è fissato a trecento partecipanti: studenti e laureandi di Scienze della Terra e Corsi di Laurea affini, dottorandi e dottori di ricerca fino a tre anni dal conseguimento del titolo. Non sarebbe un convegno di geoscienze completo senza le escursioni sul territorio napoletano, particolarmente ricco dal punto di vista naturalistico e geologico: “Come mete abbiamo pensato, al momento, al Monte Somma, al Vesuvio e al centro storico di Napoli, che risulta molto interessante anche per i materiali di costruzione utilizzati. Poi, ancora, si visiterà la zona dei Campi Flegrei e l’Appennino Meridionale”. Inoltre, a chiunque prenderà parte al convegno sarà data la possibilità di visitare tutti i poli del Centro Museale della Federico II.
 
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