Il Ministro Costa: “economia ed ecologia non corrono su binari diversi”

“La nazione che distrugge il proprio suolo distrugge sé stessa”. Sono parole di Franklin Delano Roosevelt, oggi attuali più che mai. Lo sanno bene gli studenti che hanno partecipato al seminario ‘Plastic Free: strategie e nuove regole per salvare il pianeta’ tenuto, lunedì 11 marzo presso l’Aula Azzurra del Campus universitario di Monte Sant’Angelo, da Sergio Costa, Ministro dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare. Il seminario, parte integrante delle lezioni di Istituzioni di Diritto Pubblico (Triennale di Economia Aziendale, DEMI) e Diritto dell’Ambiente (Triennale di Scienze e Tecnologie per la Natura e per l’Ambiente, Dipartimento di Biologia) ha visto una folta partecipazione di studenti e docenti di vari Dipartimenti. A moderare l’incontro, il prof. Renato Briganti: “Con il Ministro Costa ci occupiamo di questi argomenti da circa vent’anni. Temi come la riduzione dell’impronta ecologica, della riduzione del consumo di materie prime vanno affrontati in modo interdisciplinare. I sistemi economico-finanziari hanno una percezione errata di essere un sovra-sistema dentro cui ci sono le cose della natura, ma noi siamo cose della natura e stiamo dentro un ecosistema più ampio di cui fa parte il sistema economico finanziario. La nostra università vuole tenere al suo interno tutte le differenze, l’universalità delle scienze, non esistono compartimenti stagni. Non bisogna studiare in un cantuccio con i paraocchi, ma confrontarsi. L’unica accezione positiva della parola contaminazione è quando si parla di contaminazione di idee”. La biodiversità è un valore: “La vita nasce dalla differenza. Se si sta solo con quelli che parlano la nostra stessa lingua o hanno la nostra stessa religione si rimane uguali a sé stessi. La differenza è un valore”. Il professore ha poi concluso il suo intervento ricordando le 157 vittime morte nello schianto aereo di Addis Abeba. Alcuni passeggeri si stavano recando alla Conferenza internazionale sul clima organizzata a Nairobi: “Andavano lì per parlare di sviluppo sostenibile e lo facevano anche per noi”. Interdisciplinarietà parola chiave anche nell’intervento del Prorettore Arturo De Vivo: “La Federico II nasce all’insegna della valorizzazione delle differenze. Nel momento in cui le università erano monopolio dei chierici e si parlava solo il latino, lo studio dell’imperatore Federico II ammetteva altre culture e lingue come il volgare, l’arabo e l’ebraico. Siamo un Ateneo aperto al confronto – e ancora – Economia sostenibile non vuol dire economia di serie b, è un’economia che, ponendo al centro l’ecosistema, è in grado di…
 
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