Incontro con Brunini, ex studente di Economia, oggi AD della Gesac

Prima testimonianza aziendale al Laboratorio su Leadership e Creatività promosso dalla prof.ssa Valentina Della Corte e rivolto agli studenti che seguono i suoi corsi di Management e Marketing delle Imprese Turistiche, Economia e Gestione dei Beni Culturali, Strategie e Politiche di Marketing e Revenue Management. Il 16 novembre, in Aula Azzurra, lezione straordinaria con Armando Brunini, Amministratore Delegato della GESAC Spa, la società che gestisce l’Aeroporto Internazionale di Napoli. Laureato in Economia alla Federico II, è ritornato a Napoli nel 2013 dopo aver maturato una lunga esperienza nel settore dei trasporti, in particolare nel ramo aeroportuale, con incarichi gestionale all’Eurofly e all’aeroporto di Bologna.
“Il Marketing legato a questo settore segue oggi due modalità, una strettamente connessa alle attività di volo, l’altra concentrata su tutto il resto” dice il manager rivolto agli studenti che affollano la sala. La crescita dei servizi in rete e la diffusione delle compagnie a basso costo hanno trasformato in questi anni un mercato tradizionalmente monopolista in un sistema basato sulla concorrenza, incrementata dall’aumento degli aeroporti. Oggi i due terzi dei cittadini europei vivono a meno di due ore da un aeroporto e nel solo vecchio continente ogni anno nascono oltre duemila rotte, ma quasi altrettante ne vengono cancellate. Pertanto, il 95% degli aeroporti si è dotato di un dipartimento di Marketing.
“Quando sono arrivato a Napoli mi sono accorto che nostro diretto concorrente era il polo di Roma e che addirittura tanti campani preferivano gli aeroporti romani, anche quando Capodichino offriva le stesse tratte a prezzi migliori. Segnali di mancanza di informazione e di una cattiva distribuzione degli orari”. Circa il 20% degli abitanti della Campania vola preferibilmente da Roma e anche l’alta velocità si connota come un temibile concorrente dal momento che la Napoli-Milano, la principale rotta aerea domestica, ha perso in tre anni il 22% dei passeggeri. “Un’emorragia che non si fermerà, complici i provvedimenti sulla sicurezza che aumenteranno sugli aerei, ma non sui treni” commenta l’ospite.
La strategia messa a punto in questi anni per promuovere il valore del mercato napoletano si basa su…
 
Articolo pubblicato sul nuovo numero di Ateneapoli in edicola (n. 19/2015)
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