Ingegneria Elettronica: tutti occupati i laureati Magistrali 2020

Sono bravi e già tutti collocati nella posizione desiderata. Sono i laureati Magistrali 2020 di Ingegneria Elettronica. A raccontarne percorsi e tempistiche di inserimento nel mondo del lavoro, con l’ausilio di coloratissimi grafici a torta, è un’indagine condotta dal Corso di Studi attraverso il gruppo LinkedIn che riunisce tutti gli aspiranti ingegneri elettronici arrivati al traguardo. Alumni è il nome di questo gruppo, una famiglia virtuale “di oltre quattrocento laureati Triennali e Magistrali, che ci permette di restare in contatto con i nostri ragazzi e di monitorarne le carriere”, precisa il prof. Santolo Daliento, Coordinatore del Corso. Inaugurato circa tre anni fa, “accoglie anche gli ex studenti, alcuni dei quali ora si occupano di reclutamento, e qualche esponente di azienda quando ha posizioni aperte”, configurandosi quindi come una vera e propria comunità per il placement, oltre che come strumento digitale di monitoraggio, alternativo al Consorzio Almalaurea “i cui dati rischiano di essere incompleti e di non coprire tutto lo spettro dei laureati, poiché si basano solo su chi risponde effettivamente ai sondaggi”. Nel 2020, 55 studenti hanno conseguito la Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica. E l’indagine condotta ha rilevato “una percentuale di occupati pari al 100%, un dato in linea con i monitoraggi degli scorsi anni”. Uno dei grafici, pubblicati sulla pagina Facebook del Corso, mostra un’abbondante fetta di colore blu, la più grande della torta, che la legenda indica come i tempo zero “cioè chi ha cominciato a lavorare prima della Laurea, il 35,9% degli studenti. Entro un massimo di sei-otto mesi, però, sono tutti impiegati”. Dato questo, effettivamente interessante, essendo riferito all’anno più duro a memoria della cosiddetta Generazione Z, “il 2020 che, oltretutto, ha visto lo spostamento delle sedute di Laurea a distanza. Nella parte centrale dell’anno, tra marzo e l’estate, in pieno primo lockdown, c’è stata una certa lentezza nelle assunzioni ma, per il resto, i nostri dati parlano da sé”. Altro punto a cui nell’indagine si è prestata particolare attenzione è la pertinenza degli impieghi effettivi con le aspirazioni degli studenti e “notiamo che la corrispondenza c’è. I laureati si sono divisi tra aziende di produzione, come Hitachi Rail, Leonardo o IBM, e società di consulenza ad ampio spettro che forniscono anche professionalità alle grandi aziende che non assumono direttamente”. Con una punta di soddisfazione, il docente guarda anche alla fetta di chi ha scelto di proseguire nel campo della ricerca: “Nove; di cui quattro al CERN, tre a Napoli, uno a Bologna e un altro in America. E c’è da aggiungere che, dei 55 laureati, metà lavora in Campania”. Gli ingegneri napoletani, lo sottolineano spesso tanti docenti, sono bravi: “È vero e hanno competenze molto trasversali che li rendono adatti a settori anche apparentemente diversi tra loro. Un ingegnere elettronico, ad esempio, può entrare in un’azienda che si occupa di software, hardware, così come di auto o telecomunicazioni. Non esiste settore industriale che non abbia bisogno dell’elettronica”. Una performance di alto livello, attenzione, è preferibile: “Più che il tempo, è il voto che attesta la qualità del percorso universitario”. Quanto ai laureati triennali, invece, “non prevediamo indagini specifiche perché il 90% prosegue con il percorso biennale”. Sulla Triennale, un paio di anni fa, “è stata introdotta una modifica volta ad uniformare i primi due anni con quelli degli altri Corsi del settore dell’informazione. Per valutare l’efficacia di questa misura dovremo aspettare la fine del ciclo anche se il Covid ha guastato la situazione”. Gli studenti lo percepiscono poco, “mentre a noi docenti è più chiaro come la pandemia abbia impattato negativamente sulla loro preparazione. E purtroppo, anche con la possibilità di occupare le aule al 100%, sia alla Triennale che alla Magistrale, stanno frequentando poco in presenza, preferendo seguire le lezioni a distanza”. Non sono previste, invece, modifiche imminenti alla Magistrale: “Proprio l’indagine condotta sui laureati ci dimostra che il Corso funziona già bene così com’è”.
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