La rabbia di Stefania costretta a pagare per un pelo un anno di tasse

Stefania (“No, il cognome no, devo ancora sostenere un esame, non mi va di espormi in modo così diretto”) è una studentessa di Giurisprudenza a cui è stata negata la possibilità di laurearsi a marzo. L’ultimo esame da sostenere, Diritto dell’Unione Europea (la studentessa preferisce non specificare la propria cattedra di appartenenza), si è rivelato un lungo pit stop. È stata  bocciata e non potrà ripetere la prova nel mese successivo. Risultato: sarà costretta a laurearsi con 4 mesi di ritardo e a pagare in un’unica soluzione l’intero ammontare delle tasse universitarie. “Sono arrabbiatissima – afferma la studentessa – a pochi passi dal traguardo sono stata rispedita nell’inferno degli esami. Ho sostenuto l’esame a gennaio proprio perché volevo dedicarmi, poi, solo alla tesi. Non avrei mai pensato di essere bocciata e di dover rimandare la gioia della laurea”. Stefania è stata invitata a ripresentarsi a marzo, ancora meglio a giugno, secondo il docente. “Mi sento presa in giro – continua – L’esame a marzo è inutile, i termini per presentare la domanda di laurea in segreteria con la documentazione scadono a febbraio. Cosa me ne faccio di questa opportunità? La vera possibilità sarebbe stata poter…
 
Articolo pubblicato sul nuovo numero di Ateneapoli in edicola (n. 2/2016)
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