La strada per un 110 e lode con menzione speciale? La indica Francesca, neo laureata in Biotecnologie Mediche

Il suo sogno è diventare una ricercatrice fin da quando si è avvicinata per la prima volta ad un microscopio e ha scoperto il fascino delle scienze di base. Per Francesca Di Tella il percorso universitario ha rappresentato, quindi, la realizzazione di un progetto coltivato da anni. 24 anni, di Aversa, la giovane, brillante neo laureata Magistrale in Biotecnologie Mediche, racconta il segreto del suo successo negli studi e come questi abbiano rappresentato la concretizzazione di un’aspirazione nata sui banchi del liceo. “Ho frequentato il liceo scientifico e fin da allora ho iniziato ad amare la ricerca, l’indagine
a livello molecolare dei processi biologici, e ho sognato di poter scoprire metodologie nuove per la cura di malattie rare. Durante le giornate di orientamento mi è stato presentato il Corso di Laurea in Biotecnologie Mediche e ho capito subito che faceva al caso mio. Quando sono entrata in Dipartimento, poi, ho avuto la certezza di non aver sbagliato”. Un’esperienza positiva che però ha richiesto costanza e sacrificio per arrivare alla laurea conseguita con 110 e lode e menzione speciale alla carriera, lo scorso 22 settembre: “Il mio è stato un percorso piacevole, perché ho amato le materie di studio, ma non è stato privo di difficoltà. I docenti che ho incontrato mi hanno fatto amare i miei studi, e la sede di Biotecnologie, nuova e ben collegata, è stata un vantaggio in termini di servizi. Ho svolto un periodo di tirocinio al CNR per due anni che mi è stato molto utile sia per la mia formazione che per stringere una prima rete di contatti extra accademici. Ma sono state davvero tante le nottate passate sui libri!”.  A differenza di molti che trovano impedimenti nei primi anni di università, Francesca racconta di aver superato senza troppe difficoltà, grazie alla preparazione liceale, scogli del primo anno come Matematica e Fisica. Confessa: “Ho incontrato più difficoltà dopo, con esami che non mi sembravano attinenti o non mi affascinavano come quello di Bioetica o Neuroimmunologia, un vero mattone!”. La costanza, il segreto di Francesca: “Studiavo ogni giorno. Seguivo i corsi da pendolare, e, una volta arrivata a casa, ripetevo, anche solo con una lettura, quello che avevamo fatto in aula. Ho sempre preferito studiare da sola, perché riuscivo a concentrarmi meglio, mentre con i colleghi mi è capitato di partecipare a gruppi di lavoro su argomenti specifici. Con l’impegno pomeridiano al tirocinio, ripetevo di notte. Per ottenere buoni risultati, infatti, ci vuole costanza, perché, se si iniziano ad accavallare le cose da studiare e gli esami, si finisce per restare indietro”. Altra arma, il ragionamento: “è importante non imparare le nozioni a memoria, ma cercare di capire cosa si studia e ragionarci sopra. Con uno studio mnemonico possono anche andare bene gli esami, prendere magari tutti 30, ma poi non servirà per il lavoro perché non avrai capito nulla. Per questo è importante anche rivolgersi ai docenti se si ha bisogno di spiegazioni o chiarimenti”. Senza perdere tempo, Di Tella sta ora preparando l’esame di Stato per l’iscrizione all’Albo dei Biologi. Il suo desiderio per il futuro: “riuscire ad inserirmi in un qualche gruppo di ricerca, in un laboratorio all’interno di un ente, sfruttando i contatti maturati in questi anni e con un occhio ai concorsi pubblici”.
Valentina Orellana
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