Le storie dei ricercatori rientrati dall’estero

“Sono un filosofo e mi occupo di questioni che riguardano il diritto e la politica”. Ferdinando Giuseppe Menga, che con espressione giornalistica forse abusata si può definire ‘un cervello che rientra’, si racconta così, in poche parole, a partire dai suoi interessi di ricerca. È uno dei sei studiosi che rientrano alla Federico II in virtù del Programma Rita Levi Montalcini. Prevede, quest’ultimo, che chi sia almeno da tre anni all’estero per attività di docenza e ricerca e abbia un curriculum dal profilo internazionale riconosciuto possa candidarsi a rientrare in Italia ed indicare l’Ateneo nel quale avrebbe interesse a lavorare. Se l’Università in questione procede con la chiamata del ricercatore, il Ministero dell’Università gli finanzia, per tre anni, un progetto di ricerca. Se il cervello che chiede di ritornare in Italia è dotato di abilitazione ad associato, al termine dei tre anni l’Ateneo si impegna a reclutarlo come tale. Ogni anno il Progetto Montalcini prevede che possano fruire di questa opportunità fino a 24 studiosi. Sei di essi, per il 2017, hanno chiesto ed ottenuto…
 
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