Medicine and Surgery, una piccola isola felice

“Ho pensato fosse la strada più difficile, ma l’ho voluta intraprendere convinto che potesse ripagarmi. Sono consapevole di aver aggiunto difficoltà a un Corso già di per sé ostico, ma mi ha motivato l’idea di poter avere maggiori opportunità in futuro”. Seminare duramente oggi per raccogliere più frutti in futuro. Parla da nuova leva del Corso di Laurea in Medicine and Surgery della Federico II Salvatore Riga. L’impatto con l’Università è stato con Physics in Medicine, il cui insegnamento è stato affidato al primo anno al prof. Paolo Russo che ha sostituito il prof. Giuseppe Roberti, e con Chemistry and Propedeutic Biochemistry, Medical Statistics e Bioethics. Lezioni di Fisica, Chimica, Statistica e Bioetica, caratterizzate da “prove valutative” in itinere che sono ormai alle spalle: “mi sono trovato benissimo. Non mi aspettavo fosse così interessante seguire in lingua inglese. I professori si sono tutti rivelati all’altezza del compito”. Spiegazioni ascoltate con un gruppo ristretto ed eterogeneo di colleghi: “all’inizio eravamo in pochi perché lo scorrimento era lento e i ragazzi provenienti dall’estero avevano bisogno di più tempo per espletare le pratiche burocratiche. Adesso siamo in diciassette in aula. Si sta creando una classe molto affiatata”. Un gruppo multietnico che consente di rapportarsi a culture diverse: “Italiani siamo in quattro. Con noi seguono ragazzi israeliani e iraniani e altri provenienti da Brasile, Spagna e Namibia”. Si sono ritrovati nelle aule dell’edificio 2 per diversi pomeriggi: “abbiamo seguito dalle 13 alle 18. La lezione pomeridiana permette di non svegliarsi prestissimo la mattina, ma spezza la giornata”. Sugli ambienti…
 
L'articolo continua sul nuovo numero di Ateneapoli in edicola dal 10 febbraio (n.2/2017)
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