Mobilità degli astronauti su Marte: si ispira al ragno salticida il progetto premiato

Si sono ispirati al mondo degli animali gli studenti di Ingegneria Aerospaziale della Federico II, i quali hanno vinto l’edizione di Napoli dell’International NASA Space Apps Challenge 2016, svoltasi il 23 ed il 24 aprile presso la sede di Ingegneria di via Nuova Agnano. Si tratta di una competizione bandita ogni anno dalla Nasa tra gli allievi
di centinaia di Atenei in tutto il mondo, nella quale i partecipanti devono risolvere un problema proposto dall’Agenzia spaziale statunitense attraverso idee e progetti innovativi. La squadra che si è aggiudicata l’edizione napoletana era formata da cinque studenti iscritti al terzo anno della Triennale – Armando Mocerino, Lorenzo Pavone, Michele Pernetti, Dario Pisanti e Francesco Perrelli – e si è cimentata con il problema di elaborare un sistema capace di garantire la mobilità degli astronauti che sbarcheranno su Marte. Questione complessa, perché la superficie del pianeta rosso è estremamente accidentata, costellata di crateri e buche. “La soluzione che abbiamo adottato e che ci ha permesso di vincere”, racconta uno dei ragazzi del gruppo, il napoletano Francesco Perrelli, 21 anni, “è un esoscheletro a forma di ragno. Il sistema prevede una cintura che l’astronauta allaccia in vita. Alla cintura sono collegate otto zampe, proprio come quelle del ragno. Saranno lunghe alcuni metri. I materiali saranno compositi, leggeri e tali da garantire buone resistenze. Per le batterie il nostro progetto prevede di utilizzare il grafene. Ogni ragno porterà un astronauta, che utilizzerà un joystick per controllare le zampe artificiali. Per i salti abbiamo pensato a sensori collegati alle gambe dell’astronauta”. I ragazzi della squadra vincente hanno anche affrontato la questione del trasporto del macchinario nello spazio. “Abbiamo proposto – sottolinea Perrelli – un paio di ipotesi. La prima è che le gambe siano ripiegabili e che il congegno possa essere montato direttamente nello spazio. La seconda è che il nostro ragno artificiale possa essere stampato in orbita attraverso una stampante tridimensionale”. L’idea, si diceva, è scaturita dalla lettura, su una rivista dedicata al mondo animale, di un articolo che descrive le caratteristiche del ragno salticida. Animali di piccole dimensioni, sono in grado di spiccare salti da 40 a 60 volte la lunghezza del loro corpo. La vittoria nella sfida che si è svolta a Napoli frutterà alla squadra dei 5 studenti napoletani un premio di mille euro. Archiviata la sfida napoletana, parteciperanno poi ad un secondo turno, tra i vincitori di tutte le altre città nelle quali si è svolta quest’anno l’iniziativa. “Abbiamo già inviato alla Nasa – dice
Perrelli – la presentazione. L’agenzia selezionerà alcuni finalisti e tra essi i cinque vincitori. Speriamo di esserci, intanto ci godiamo questa bella soddisfazione. È stato molto interessante metterci in gioco e vivere una esperienza nella quale noi siamo stati i protagonisti ed abbiamo dovuto partorire una idea, dimensionarla e renderla efficiente”. Ritorna al ragno salticida, il modello che li ha ispirati: “Abbiamo pensato che fosse una buona idea ispirarsi al mondo animale perché la Natura affronta e risolve problemi da milioni di anni. Il ragno, poi, vive anche nei luoghi più impervi e, sotto questo profilo, è un modello perfetto per ipotizzare soluzioni capaci di affrontare le problematiche proposte da un pianeta come Marte”. Sul quale, i ragazzi ne sono convinti, “prima o poi l’uomo metterà piede per davvero. Magari, chissà, a bordo del nostro ragno artificiale”.
Fabrizio Geremicca
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