Ospiti internazionali alla cerimonia inaugurale del Master sul trattamento delle neoplasie

Può partire il countdown. La terza edizione del Master in “Metodologie di Anatomia Patologica per lo studio di biomarcatori predittivi di risposta terapeutica”, afferente al Dipartimento di Sanità Pubblica della Federico II, è ormai alle porte. Da segnare in rosso sul calendario è il 9 aprile, quando, nell’Aula Magna del Centro Congressi dell’Ateneo, ci sarà la giornata di inaugurazione di questo percorso di formazione. Padrone di casa il professor Giancarlo Troncone, docente di Anatomia Patologica e coordinatore dell’attività, che ha spiegato: “l’obiettivo della giornata inaugurale è fare il punto della situazione in merito ai test molecolari che svolgiamo sul tessuto e che sono importanti per scegliere le terapie migliori”. A discuterne sarà un parterre d’eccezione, composto non soltanto dal Collegio scientifico che curerà il Master, ma anche da docenti esterni: “avremo ospiti internazionali di alto livello, con i quali faremo un bilancio delle conoscenze fin qui acquisite”. Tra i relatori presenti in programma, infatti, figurano, oltre ai docenti napoletani e a quelli di altre università italiane, il prof. Michael Hummel di Berlino e la prof.ssa Veronique Tack, che verrà da Leuven. L’apertura all’Europa non è occasionale, ma si inserisce in un preciso progetto prospettico: “la nostra ambizione è quella di internazionalizzare questo Master, perché le tematiche trattate sono molto importanti. L’idea è di cercare partnership con altre università straniere”. La scaletta prevede ben dodici relazioni distribuite in quattro sessioni nell’arco dell’intera giornata, con inizio previsto per le 12: “sarà una carrellata di temi che verranno poi approfonditi durante l’anno”. In apertura, verranno affrontate le tematiche relative al ruolo del patologo nella selezione delle cellule neoplastiche, riportando l’esperienza acquisita nel corso degli anni dall’anatomia patologica della Federico II. A seguire, i riflettori verranno puntati sui controlli di qualità, con un occhio rivolto all’esperienza della Società Europea di Patologia, di cui l’Ateneo è scheme organizer per l’Italia. Al centro delle ultime due sessioni, infine, vi saranno la necessità di studiare multiplimarcatori prognostici e predittivi di risposta a terapie mirate, con particolare riferimento alle tecnologie “multiplex”, e le applicazioni dei test molecolari nella pratica diagnostica, soprattutto in relazione ai carcinomi del polmone e del colon-retto. Questo il programma. A riunirsi nella sede di via Partenope sarà un pubblico ampio. Ben cento, infatti, sono stati i posti messi a disposizione dall’organizzazione, sebbene la quota di partecipanti al Master sia fissata a venti: “trattandosi della giornata inaugurale e avendo ospiti così importanti, abbiamo voluto dare anche ad altri la possibilità di partecipare dando un contributo – la quota d’iscrizione è di 25 euro – per un evento che consente pure l’acquisizione di crediti ECM. Ovviamente la partecipazione è gratuita per gli iscritti al Master”. Invito esteso a tutti, quindi, per prendere parte a un incontro dove a farla da padrone sarà anche l’insegnamento universitario. La mission del Master, infatti, è proprio tradurre in didattica e formazione le tematiche affrontate nell’ambito della ricerca: “l’obiettivo è parlare di didattica applicata a test genetici. Come insegnare l’esecuzione, l’interpretazione e il significato di queste tecniche è ancora oggi oggetto di discussione, quindi è importante confrontarsi anche sulla formazione”.
 
Articolo pubblicato sul nuovo numero di Ateneapoli in edicola (n. 5/2015)
o in versione digitale all'indirizzo: https://www.ateneapoli.it/archivio-giornale/ateneapoli
 
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