Studiare per un po’ a Berkeley e Washington, con Messaggeri della Conoscenza si realizza il “sogno americano” di 12 allievi

Un ambiente internazionale, strutture all’avanguardia – dalle biblioteche alle mense, alle attrezzature per praticare qualsiasi disciplina sportiva -, molte attività sperimentali. I dodici studenti ospiti di università statunitensi, grazie al programma Messaggeri della Conoscenza, hanno raccontato la loro esperienza il 27 febbraio, nell’aula Scipione Bobbio della sede di Piazzale Tecchio. La manifestazione finale di divulgazione dei progetti promossi dai Dipartimenti di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale (DICEA) e di Strutture per l’Ingegneria e l’Architettura (DiSt), che si è svolta per l’intera giornata, ha visto la partecipazione di numerosi docenti, ma soprattutto dei 12 allievi di vari Corsi di Laurea (sia Triennali che Magistrali) che hanno trascorso un periodo di studio presso le università americane di Berkeley e Washington (Seattle). I periodi di soggiorno all’estero sono stati totalmente finanziati dal Ministero dell’Università mediante 5 progetti sperimentali coordinati dai professori Gianluca Dell’Acqua e Giorgio Serino.
Ad aprire i lavori il Rettore Gaetano Manfredi, che inizia con una battuta: “In un periodo in cui sono costretto, visto il ruolo che ricopro, a parlare di tutto, oggi mi ritrovo finalmente a casa mia”. Poi, qualche parola sul progetto: “Quando il ministro Profumo lanciò il programma, non credevamo molto in Messaggeri della Conoscenza. Ora, invece, posso affermare che ci ha consentito di rafforzare i legami con le università all’estero. Ho parlato, inoltre, con i ragazzi coinvolti, raccogliendo solo esperienze positive. Una cosa è certa: continueremo ad investire in queste iniziative di qualità”.
“Ho avuto la fortuna/sfortuna – interviene il prof. Piero Salatino, Presidente della Scuola Politecnica e delle Scienze di Base – di coordinare un progetto Messaggeri della Conoscenza nell’ambito dell’Ingegneria Chimica e, quindi, ne conosco i momenti di sconforto e le difficoltà di coordinazione. Credo, però, che tutti noi siamo stati accomunati, al termine del progetto, da una straordinaria gratificazione. La mia speranza è che, traendo…
 
Articolo pubblicato sul nuovo numero di Ateneapoli in edicola (n. 4/2015)
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