Testimonianze di manager e progetti di gruppo: la didattica a distanza come opportunità

La necessità di svolgere la didattica a distanza si è rivelata un’opportunità per innovare e migliorare gli approcci alla didattica. Lo hanno ben compreso gli studenti, 270 e da diversi Corsi di Laurea Magistrale di Ingegneria, che stanno frequentando sulla piattaforma Teams le lezioni di Project Management per le Opere Civili del prof. Guido Capaldo, con diverse novità relative a seminari e progetti da sviluppare.
“Quest’anno, grazie alla possibilità di usufruire di interventi a distanza, ho potuto organizzare un ciclo di seminari particolarmente interessante – spiega il docente – Fino allo scorso anno era possibile organizzare un paio di testimonianze con professionisti che operano in questa area territoriale. Ora abbiamo un parterre di primo piano con dirigenti aziendali, manager e presidenti di enti di Project Management da tutta Italia”. I seminari (tre appuntamenti a maggio) sono aperti anche ai dottori e dottorandi di ricerca del Dipartimento di Ingegneria Industriale. “Sto constatando, come altri colleghi, che si possono impiegare approcci misti alla didattica. È l’innovazione nell’innovazione – prosegue il prof. Capaldo – Quando si tornerà alla didattica frontale, tutte le buone prassi che stiamo sviluppando potranno essere recuperate come, ad esempio, poter continuare a coinvolgere a distanza relatori per i seminari. Nel caso del mio insegnamento, un beneficio è stato connesso anche alla parte progettuale”. Parte fondamentale del programma dell’insegnamento è la realizzazione, da parte degli studenti divisi in gruppo, di un progetto assegnato dal docente e il cui tema varia a seconda del corso di provenienza degli studenti (STREGA, Ingegneria dei Sistemi Idraulici e di Trasporto, Gestionale, Civile, Edile, Ambientale, Edile e Architettura): “La didattica a distanza sta consentendo, grazie alla condivisione dei documenti e alla possibilità che tutti i partecipanti alla lezione possano giovarsi delle mie spiegazioni sui progetti, di procedere alla discussione di questi, step dopo step, in modo più veloce e proficuo. Infatti, la qualità dei progetti è superiore rispetto agli altri anni”. Questo momento è fondamentale: “Il mondo del lavoro ci chiede di sviluppare nei nostri laureandi un certo numero di soft skills come capacità di lavorare in gruppo, di comunicazione, di reporting e che devono essere sviluppate dando ai ragazzi occasioni concrete di apprendimento, così come è centrale il momento della correzione che è un momento di apprendimento. Quando il gruppo si prenota per la correzione, devono essere presenti e intervenire tutti i membri. E io mi assicuro che tutti siano stimolati e impieghino un linguaggio tecnico adeguato. Al momento dell’esame i ragazzi, avendo imparato ed applicato determinati concetti ed essendosi periodicamente confrontati con me, si trovano in un clima più tranquillo”. Il gradimento degli studenti è alto: “Il lavoro è impegnativo. Capita che alle otto di sera siamo ancora collegati e questo dimostra quanto grande sia la loro motivazione. Dagli studenti ho ricevuto anche tante manifestazioni di stima. Molti mi scrivono dicendomi di aver superato un colloquio, di occuparsi proprio di Project Management. La capacità di gestire progetti e di lavorare in team di progetti è richiesta non solo in azienda, ma anche nelle Pubbliche Amministrazioni”.
“Una macchina perfetta per far interagire 270 persone”
Il docente tiene, infine, a citare il Team di Supporto, costituito a inizio corso e composto da diversi studenti in rappresentanza dei vari Corsi dei frequentanti, con l’obiettivo di portare avanti un monitoraggio in itinere: “Lo organizzo ogni anno, ma, quest’anno, in maniera ancora più strutturata perché, per far interagire a distanza 270 persone, dobbiamo avere una macchina perfetta. In aula un docente esperto comprende se i ragazzi seguono e partecipano, ma a distanza può risultare più difficile”. Proprio da alcuni dei membri del Team arrivano delle considerazioni sui vantaggi della didattica a distanza. La parola chiave dell’intervento di Ilenia Mancini (Ingegneria Gestionale) è interattività: “Slide, materiali integrativi. Ci viene fornito tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Tramite la piattaforma, alla fine delle lezioni, il professore ci pone delle domande di riepilogo sulla lezione e chi vuole può rispondere. Pur non essendo una lezione frontale possiamo interagire”. Gli studenti sono molto interessati all’incontro, virtuale, con i professionisti che terranno i seminari: “La possibilità di incontrarci online permette di superare tanti problemi logistici. Noi siamo curiosi, sarà un modo per entrare nel vivo della materia. Un’importante componente pratica dell’insegnamento è la possibilità di realizzare dei progetti, con il mio team ci stiamo occupando della progettazione e lancio in produzione di un nuovo prodotto, ma è anche vero che il racconto di un esperto ti dà un assaggio di vita reale”. Si riallaccia al discorso della sua collega Alessia Servillo (Ingegneria Civile): “Il progetto di cui si sta occupando il mio team prevede la realizzazione di una strada. Nel gruppo c’è un ragazzo che al mattino lavora, un altro che segue le lezioni e, da remoto, è più facile trovare delle ore in cui collegarci tutti insieme. Senza contare che, in questo modo, non abbiamo il problema di dover cercare un posto nelle aule studio. Anche la correzione da remoto ha i suoi vantaggi. Quando il professore correggeva in aula il progetto di un gruppo capitava che gli altri non sempre seguissero. In questo modo, invece, l’attenzione è massima”. “Le nostre preoccupazioni in merito alla didattica a distanza sono sparite presto – chiosa Marianna Loasses (Ingegneria Gestionale) – seguiamo bene e la partecipazione è alta. Non essere in presenza, anzi, forse ha anche abbattuto la barriera della timidezza per qualcuno”.
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