Un midollo per Francesca, giovane studentessa di Medicina

È una storia di determinazione e resilienza quella di Francesca Antonioli e del suo gruppo di amici, studenti di Medicina e Chirurgia, promotori, negli ultimi mesi, di Un midollo per Francina, campagna di sensibilizzazione e informazione sulla donazione di midollo osseo.
“Francesca è la mia migliore amica, l’ho conosciuta proprio a Medicina – racconta Marianna Leone – Ad agosto le è stata diagnosticata una forma di leucemia recidiva, recidiva perché l’aveva colpita già a quattordici anni. Dopo un anno di cure, però, aveva sconfitto la malattia e sembrava esserne uscita”. Con la nuova diagnosi “i medici hanno cominciato a parlare di trapianto di midollo ma trovare un donatore compatibile è veramente difficile. In termini numerici, c’è una possibilità su centomila”. A seguito di un messaggio social di Francesca, in cui ha richiamato l’importanza della donazione di midollo, dal gruppo è partita una campagna “di sensibilizzazione e soprattutto di informazione sulla tipizzazione, quell’esame che permette di capire se si può essere o meno donatori compatibili”. Il possibile donatore “entra in un registro nazionale, collegato agli altri registri nel mondo, e può essere chiamato per donare il midollo a qualunque paziente compatibile, in qualsiasi momento”. L’invito a tipizzarsi quindi “è chiaro che non riguardi solo Francesca, ma anche tutti i malati che in questo momento hanno bisogno di un trapianto”. #unmidolloperfrancina, “la pagina Instagram dedicata, è stata lanciata ad agosto, in un momento in cui c’era una scarsa attenzione a causa delle vacanze. Eppure, abbiamo ricevuto tanta partecipazione e diversi personaggi famosi, come alcuni calciatori del Napoli ad esempio, ci hanno fatto da cassa di risonanza”. L’attività del gruppo non si è fermata ai social. “La sorella di Francesca, Irene, attivissima, ha lanciato al Centro Storico un’iniziativa con l’Associazione Donatori di Midollo Osseo che ha permesso, a chi ha partecipato, di effettuare il test per la compatibilità attraverso i tamponi salivari”. Marianna, anche con il supporto dell’ASMed, ha promosso un seminario al Corso di Medicina in cui “il professor Antonio Leonardi ha spiegato cosa sia e in cosa consista la donazione di midollo. Ci siamo rivolti alle matricole anche perché, agli anni successivi, Francesca la conoscono già e le vogliono tutti un gran bene. E abbiamo saputo che alcuni ragazzi che hanno seguito l’incontro, poi, si sono presentati al Policlinico per la tipizzazione”. Il gruppo si sta attivando anche per portare informazione nelle altre università e, soprattutto, nelle scuole. Sulla donazione di midollo, “purtroppo, ci sono ancora tanti falsi miti. Si pensa che causi problemi e che sia dolorosissima. Non è così. I donatori non manifestano effetti collaterali, sono controllati ogni anno, e ci sono studi che lo provano. Dopo il prelievo, c’è un brevissimo recupero e poi si torna alla solita routine”. Nel suo messaggio, Francesca ha paragonato il donatore compatibile ad una sorta di principe azzurro: “Credo che sia una metafora bellissima. È importante fare qualcosa per gli altri, adesso. Per effettuare la tipizzazione bisogna avere tra i diciotto e i trentacinque anni e si può rimanere nel registro fino ai cinquantacinque. L’interesse per l’altro è alla base di un futuro e di una civiltà migliori”. Come sta Francesca oggi? “È una ragazza molto forte. Si sta curando e capita che ci sia qualche giorno no. Ma ha una forza invidiabile”.
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