Vanina Rea, biotecnologo industriale, si occupa della produzione dei vaccini per l’Europa

Negli ultimi mesi parole come vaccino, case farmaceutiche, anticorpi hanno trasformato le nostre vite in un continuo susseguirsi di informazioni e domande. Ci siamo sentiti a volte un po’ virologi, a tratti biologi e anche chimici. Eppure il percorso per entrare nell’Olimpo di questi campi è lungo e costellato da esperienze continue, sacrifici e gratificazioni. Com’è stata la strada percorsa da Vanina Rea, ex studentessa della Federico II e ora Senior Manager Manufacturing Science & Technology in un’azienda a Madrid. “Mi occupo della produzione dei vaccini per l’Europa”, afferma la dott.ssa Rea. La sua storia inizia a Biotecnologie per i Prodotti ed i Processi. “A quel tempo – racconta – il Corso di Studi Triennale era stato appena attivato e mi incuriosiva molto questo nuovo campo, innovativo e interdisciplinare”. Il Corso le ha consentito di acquisire “solide fondamenta in Biologia, Chimica Organica e Inorganica, Ingegneria, Biochimica, Biologia Molecolare, su cui ho potuto costruire tutto ciò che è venuto dopo”. Completato il percorso Triennale con 110 e lode, si è iscritta alla Magistrale in Biotecnologie Molecolari e Industriali. “Questo Corso di Laurea è stato estremamente interessante perché mi ha mostrato le infinite applicazioni e possibilità delle Biotecnologie in molteplici campi, da quello medico a quello dell’industria alimentare, cosmetica, chimica. Mi ha dato, inoltre, la possibilità di partecipare a progetti industriali e lavorare con gruppi di ricerca della Federico II”. Nel 2007, ottiene la borsa di studio Erasmus: “che mi ha permesso di realizzare il mio progetto di tesi specialistica presso l’Universiteit van Amsterdam. Questa è stata la mia prima esperienza all’estero, mi ha aperto gli occhi su un mondo di opportunità e possibilità. Ho lavorato con un team internazionale di ricercatori, ho migliorato il mio inglese scolastico e ho vissuto un milione di esperienze che mi hanno formato”. Tornata a Napoli, “ho completato il Corso di Studi e mi sono laureata con 110 e lode nel dicembre 2007”. A gennaio 2008, a soli 22 anni, inizia un Dottorato di Ricerca presso la Vrije Universiteit of Amsterdam “finanziato dal Dutch Top Institute Pharma”, periodo durante il quale ha prodotto numerose pubblicazioni. Il Dottorato si è concluso nel 2012: “a quel punto ero nel dubbio se rimanere nel campo della ricerca universitaria o spostarmi nel privato. Ho avuto un’opportunità di lavoro a Napoli presso la Novartis di Torre Annunziata e ho deciso di tornare per partecipare a un Graduate Program per Young Talents”. Dopo tre anni di lavoro a Torre Annunziata come Process Unit Engineer, un campo completamente nuovo, e concluso il Graduate Program, “mi sono spostata nell’Head Quartier della Novartis a Basilea, in Svizzera, dove ho lavorato per cinque anni come Life Cycle Project Manager, gestendo transfer tra siti produttivi e lanci di nuovi prodotti. Nel 2019 è nata mia figlia e, dopo un assignment in Biological Drug Substance supply nel campo della produzione di anticorpi monoclonali, mi sono trasferita a Madrid come Quality Assurance Manager, sempre in Novartis”. Dopo pochi mesi in questa posizione, “ho trovato una nuova opportunità in una grande azienda Biotech e mi sono lanciata. Sono molto felice di questo percorso e sono molto grata ai professori della Federico II che ci hanno supportato non solo durante gli studi ma si sono assicurati che ognuno di noi avesse un brillante futuro lavorativo. Posso dire che questo vale per tutti i colleghi di studio con i quali sono rimasta in contatto”. Un consiglio per chi volesse scegliere lo stesso percorso universitario: “non lasciarsi sfuggire nessuna opportunità, non avere paura di spostarsi, uscire fuori dalla propria comfort zone. Il mondo sta cambiando in fretta, bisogna essere flessibili, adattabili, aperti, non smettere mai di imparare e non dare mai nulla per scontato”.
 
Scarica gratis il nuovo numero di Ateneapoli su www.ateneapoli.it

- Advertisement -




Articoli Correlati