Veloci, brillanti, i migliori studenti di Ingegneria raccontano il loro percorso universitario

Percorsi spediti, media che oscilla fra il 29 ed il 30 ed una forza di volontà fuori dal comune: la Top Four dei migliori studenti di Ingegneria (sono stati premiati in occasione della manifestazione per il 792esimo compleanno dell’Ateneo) mostra che alla base di carriere così brillanti c’è la passione. Continuità nello studio cui darsi anima e corpo: il segreto che si cela dietro ogni storia. Claudia Pecorella, 21 anni, III anno della Triennale con una media del 29,4, all’inizio del suo percorso era indecisa se scegliere Ingegneria Meccanica o Ingegneria dell’Automazione, poi si è iscritta al secondo Corso. A giudicare dai risultati, la scelta è stata giusta. Racconta: “Seguo tutti i corsi, anche quelli più noiosi che hanno scarso appeal. Sono sempre a lezione. In questo modo, mi preparo
tutti i giorni, piano piano, stando al passo con gli argomenti trattati. Alla fine, arrivo agli esami già preparata,
con il lavoro quotidiano svolto a casa dopo le lezioni. Qualche giorno prima delle prove faccio solo una ripetizione generale, nulla di eclatante”. Non a caso mentre la intervistiamo è alle prese con due esami. Uno scritto che ha tenuto in mattinata, un orale che dovrà sostenere il giorno dopo. “Non mi ha mai spaventato preparare più esami contemporaneamente. Infatti, alla fine di ogni semestre, ho sempre sostenuto tutte le discipline previste. Ma posso farlo solo perché arrivo agli esami senza correre, non mi sono mai sentita con l’acqua alla gola. Seguire i corsi, inoltre, mi aiuta anche ad inquadrare le materie, superando dei passaggi che sarei obbligata a fare da sola a casa”. Un consiglio: “Mai lasciarsi scoraggiare. Provenivo da studi scientifici e ho avuto qualche problema con l’informatica, eppure ce l’ho fatta a non restare indietro. Ho trovato docenti disponibili e poi ho avuto costanza. L’impegno è l’unica arma. Questo dipende esclusivamente dalla volontà di ognuno”. Ha una media del 30 Fabio Borrelli, iscritto ad Ingegneria Informatica. “Sono già laureato alla Triennale con lode – afferma lo studente, 24 anni, II anno della Laurea Magistrale – Durante la prima parte del percorso ci sono stati esami difficili alternati ad altri più semplici. Vorrei sfatare un mito, andavano sempre male le prove meno complicate”. Questo perché, racconta, “quando studiavo le materie più semplici ero poco determinato e prendevo voti più bassi rispetto alla mia media.
Quest’osservazione è d’obbligo. Non sempre è il percorso ad essere sbagliato, il più delle volte siamo noi ad affrontarlo con poca determinazione. Ed è questo il segreto del successo. Far scattare quella molla che ti faccia sentire completamente immerso in quello che si fa”. Fabio si ritiene: “Un ragazzo normale. Sono intelligente, ma
non sono un genio, semplicemente mi dedico agli studi. Quando ho iniziato la Magistrale, ho scoperto anche l’importanza di lavorare in gruppo. Permette di capire i propri limiti e, se ci sono periodi di stanca, il gruppo aiuta a risollevarti per rimetterti in carreggiata. Consiglio di trovare degli amici con cui ripetere”. Un’ultima considerazione: “Quando si studia qualcosa che piace non è mai uno sforzo stare seduto a ripetere. Ho scelto questo percorso
per passione, non pensando al lavoro futuro, ma seguendo le mie inclinazioni. A luglio darò il mio ultimo esame, a settembre partirò per Valencia dove terminerò la tesi di laurea. Quando il percorso lo si fa per passione, le soddisfazioni, poi, non tardano ad arrivare”. È all’ultimo anno della Magistrale in Ingegneria dei Materiali, Eugenio
Bonetti, 24 anni e media del 29,2. “Mi è venuto naturale scegliere questo percorso – spiega – Come, allo stesso tempo, è stato quasi automatico impegnarmi negli studi. Nessun trucco alla base dei miei risultati, ma un impegno costante. Anche agli esami più semplici mi sono sempre dedicato tanto”. Il suo metodo: “Quando frequento le
lezioni adotto una memorizzazione passiva degli argomenti. È solo in prossimità degli esami che mi dedico anima e corpo alla memorizzazione attiva. Trascorro 7-8 ore sui libri, ripetendo a più non posso”. Così, sostiene, “non ho rinunciato a nulla della mia vita privata. Tranne, ovviamente, nel periodo di esami”. Eugenio, cui mancano solo
due esami per laurearsi, non ha ancora pensato al futuro lavorativo: “Diciamo che sono aperto a molteplici settori, ma, in questo momento, sono in fase di riflessione”.
Luigi anticipa gli esami
Si laureerà a luglio Luigi Romano, 22 anni, studente di Ingegneria Meccanica con la media del 29,5. “In tutti i  percorsi di studio conta la passione – afferma – È stata la voglia di fare che mi ha permesso di raggiungere questi risultati così soddisfacenti. Negli ultimi due anni ho cercato di anticipare ad ogni semestre un esame della sessione
successiva, proprio per laurearmi il prima possibile”. In questo modo Luigi ha accumulato più crediti del dovuto: “Ho presentato un programma di studio personalizzato per avere la possibilità di sostenere alcune discipline in anticipo, rispetto ai tempi previsti. Non sono un secchione, ho profuso solo tanto impegno negli studi per terminare prima”. Ma come si fa a superare gli esami previsti ed anche qualche disciplina extra? “Cerco di non sovraccaricarmi, studiando in anticipo ogni giorno, almeno 3-4 ore. Non credo nello studio dell’ultimo minuto.
Propendo, invece, per un approfondimento costante nel tempo, che permette di gestire le discipline con calma”. Poi, “non seguo tutti i corsi. A quelli che richiedono una frequenza assidua non sono mai mancato. Per altri, invece, ne ho fatto a meno”. A qualcosa però si dovrà pur rinunciare: “La mia è una vita normalissima e senza troppe rinunce. Occorre una buona organizzazione dei tempi. Inoltre, è necessario essere predisposti per le materie scientifiche. Inutile rincorrere Ingegneria solo per gli sbocchi occupazionali, se non c’è una buona preparazione di base, difficilmente si riesce nel percorso”. Un ultimo suggerimento. “Mai lasciarsi scoraggiare, anche dai nostri Maestri. Occorre sempre contestualizzare successi ed insuccessi in base a chi ci troviamo di fronte. Non sono
mai stato bocciato, eppure mi sono ritrovato a discutere con un insegnante per un voto che consideravo basso. Insomma, se si crede nelle proprie capacità, si arriva di sicuro lontano”.
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