Via Claudio, “primo edificio dell’Ateneo autonomo dal punto di vista energetico”

Ingegneria Navale si rifà il look e investe nella sostenibilità energetica. Il complesso di via Claudio, che ospita uno degli unici tre Corsi di Laurea in Italia del settore e la vasca navale universitaria più grande d’Europa, partecipa al progetto europeo ‘SmartCase’, un’iniziativa continentale di recupero e riqualificazione a cui ha aderito il consorzio italiano STRESS, un distretto ad alta tecnologia per le costruzioni sostenibili che raggruppa soggetti privati e pubblici, del quale fanno parte anche il CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche), aziende e atenei fra cui l’Università del Sannio e la Federico II tramite il Dipartimento di Ingegneria Industriale, che si sono impegnate a realizzare due dimostratori, prototipi in linea con le linee guida di autonomia energetica e minimo impatto ambientale portate avanti dal progetto. In particolare, a Benevento verrà costruito un cosiddetto Net Zero Energy Building (NZEB), un edificio a impatto nullo, mentre alla Federico II si lavorerà al recupero di strutture già esistenti. “In passato non si prestava attenzione alle problematiche energetiche, i consumi erano molto inferiori a quelli odierni e si pensava che l’energia sarebbe stata sempre disponibile. È stato solo a partire dagli anni ’70 che un po’ alla volta si è cominciato a intervenire per ridurre i consumi, cominciando dagli impianti, per passare in seguito alle costruzioni – spiega la prof.ssa Laura Bellia, architetto, docente di Fisica Tecnica Ambientale e Illuminotecnica presso il Collegio di Ingegneria della Scuola Politecnica e delle Scienze di Base dell’Ateneo fridericiano e referente del Dipartimento presso il Consorzio – In particolare è stata scelta questa palazzina perché è rappresentativa dell’edilizia di via Claudio, con il valore aggiunto di possedere un fiore all’occhiello rappresentato dalla vasca navale, sulla cui impiantistica all’avanguardia non è necessario intervenire, mentre sull’involucro sì”. In particolare, il Consorzio STRESS lavorerà a più di una proposta di progetto che interverrà globalmente su tutti gli spazi e le superfici, tanto opache, quanto lucide, rimodulando anche le destinazioni d’uso degli spazi, con l’ausilio di materiali innovativi. “Un edificio come questo, progettato da Luigi Cosenza, è vincolato e necessita di…
 
Articolo pubblicato sul nuovo numero di Ateneapoli in edicola (n. 4/2016)
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