Via libera alle lauree professionalizzanti, la Federico II punta sull’Ingegneria Meccatronica

Al via ufficiale dall’imminente anno accademico la laurea professionalizzante in Ingegneria Meccatronica. A differenza del convenzionale percorso di tre anni, si tratta di un modello sperimentale orientato allo sviluppo di competenze trasversali di rapida ed efficace spendibilità nel tessuto produttivo in virtù del paradigma ‘learning by doing’. Insomma, “meno apprendimento libresco e più interazione diretta con problemi concreti”, con lo scopo di formare “figure ibride di ingegneri junior capaci di intervenire in più fasi della realizzazione di prodotti e processi industriali rispondendo con flessibilità alle esigenze delle aziende”. Presentato lo scorso 10 settembre nell’Aula Magna Leopoldo Massimilla presso la sede di Ingegneria di Piazzale Tecchio, il Corso costituisce un’assoluta new entry nel quadro di una revisione della formazione terziaria in Italia (penultima nella statistica dei Paesi Ocse per numero di laureati tra i 25 e 34 anni), “ma non in confronto con l’attuale scenario europeo, dove il ‘professionalizzante’ ormai rappresenta un esperimento collaudato con successo da molti Atenei stranieri”, in primis la Germania. Sono le parole con cui il prof. Piero Salatino, Presidente della Scuola Politecnica e delle Scienze di Base, accoglie calorosamente una platea di futuri studenti (provenienti in quota maggioritaria da istituti tecnici), genitori, docenti delle scuole superiori e indecisi dell’ultimo minuto che approfittando delle iscrizioni ancora in corso (scadenza prevista il 21 settembre, immatricolazioni aperte fino al 31 dicembre) hanno ben pensato di non sottovalutare…
 
L'articolo continua sul nuovo numero di Ateneapoli in edicola dal 21 settembre (n. 12-13/2018)
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