Ha compiuto 100 anni ma è una università “dinamica, al passo con i tempi”

Più di 10mila studenti, 346 docenti e ricercatori, 7 Dipartimenti, 32 Corsi di studio, sei Master e una Scuola di specializzazione, 11 corsi di Dottorato. E cento anni di storia. Questo e molto altro è l’Università degli Studi  Parthenope. 
“La Parthenope è un’università nuova, moderna, che lavora sempre sulla scia dell’innovazione. È dinamica, al passo con i tempi, connessa al mondo del lavoro e con docenti di altissimo livello. Insomma, non è mai lontana dallo studente. Anzi, viaggia sempre in simbiosi con noi”, così la presenta uno dei suoi studenti, Ciro Vinaccia. Il 2020 è per l’Ateneo un anno importante. L’università nasce a Napoli esattamente cento anni fa, il 30 maggio 1920, come Regio Istituto Superiore Navale su iniziativa dell’Ammiraglio Pasquale Leonardi Cattolica. Diventa, poi, Istituto Universitario Navale nel 1940 e Universitas Studiorum nell’anno accademico 1999/2000. Ed è qui che, a testimonianza del legame con il mare e con Napoli, prende il nome di Parthenope, la mitologica sirena dalla quale ebbe origine, secondo la tradizione, la città. L’attuale offerta didattica dell’Ateneo si articola in due Scuole. La Scuola di Economia e Giurisprudenza, che aggrega i Corsi di area economica e giuridica, e la Scuola delle Scienze, dell’Ingegneria e della Salute in cui sono inquadrati Corsi unici nel panorama campano, quelli delle Scienze nautiche e del Benessere e dello sport, oltre che i percorsi di Ingegneria, delle Scienze biologiche e di Informatica. Quattro i Corsi di nuova attivazione per l’imminente anno accademico, pensati nell’ottica di una maggiore connessione alle esigenze del territorio e del mondo del lavoro oltre che nel segno dell’internazionalizzazione. Tre sono le Magistrali, in Biologia per la sostenibilità; Fashion, Art and Food Management; Progettazione dei Servizi Educativi, Formativi, Media Education e Tecnologie per l’Inclusione nei contesti formali e non formali. Uno, il Corso Triennale in Economia e Management, è quello con cui la Parthenope ritorna a Nola, Comune in cui l’Ateneo era stato presente, in passato, con studi di area giuridica. La sede su cui sorgerà il nuovo polo è in via Stella, e l’università è in procinto di firmare il contratto che prevede la consegna della sede chiavi in mano entro 24 mesi. Nell’attesa, la didattica sarà erogata in due spazi messi a disposizione dal Comune di Nola: l’Auditorium comunale, aula di circa 200 posti, più uffici e spazi di connettivo ed accoglienza, in via Crocifisso e il Centro Polivalente, all’incrocio tra via Merliano e via Vincenzo la Rocca, aula di circa 150 posti più spazi di connettivo e di accoglienza. Questi spazi sono stati inaugurati lunedì 13 luglio, alla presenza del Ministro dell’Università e della Ricerca Gaetano Manfredi, del Rettore Alberto Carotenuto e del prof. Antonio Garofalo, Prorettore per la Didattica e gli Affari Istituzionali. 
“Qui mi sento a casa”
La Parthenope ha diverse sedi, ospitanti uffici e didattica, tutte di grande prestigio e collocate nei punti nevralgici della città di Napoli. A Monte di Dio c’è Palazzo Pacanowski, il ‘campus’ che accoglie la Scuola di Economia e Giurisprudenza. Ha sede al Centro Direzionale – Isola C4, invece, il Polo Scientifico dell’Ateneo, ovvero i Dipartimenti di Ingegneria e di Scienze e Tecnologie. Nel palazzo di Via Acton, sede del Rettorato, e in Via Medina si svolge la didattica del Dipartimento di Scienze Motorie e del Benessere. Chiude il parterre delle sedi Villa Doria d’Angri, una delle più importanti ville neoclassiche d’Italia, sita in Via Petrarca. Centro di rappresentanza dell’Ateneo, ospita convegni, seminari, iniziative culturali e scientifiche e accoglie anche il Museo Navale dell’Università, una raccolta di circa 160 modelli statici di navi e di strumenti nautici didattici, i più antichi dei quali risalgono al 1920. “Nei corridoi della Parthenope si respira un clima di integrazione. È un’università che ti accompagna durante tutto il tuo percorso e che non ti fa sentire solo. Qui, io mi sento a casa”, conclude un altro studente, Giorgio Dovere. Non resta, dunque, che scegliere il Corso più adatto a sé ricordando che l’università va fatta con passione, con costanza, partecipando alla vita dell’Ateneo, chiedendo un supporto quando necessario e avendo chiaro in mente chi si vorrà diventare da grandi. Parola dei professori.
 
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