Il prof. Luigi Califano, nuovo Direttore del Dipartimento

Stimolare le collaborazioni, dare opportunità ai giovani, puntare sulla qualità della didattica in stretta connessione con le attività assistenziali e di ricerca. Sono i principali punti all’ordine del giorno nell’agenda del neo-eletto Direttore del Dipartimento di Neuroscienze, Scienze Riproduttive e Odontostomatologiche, il prof. Luigi Califano. Il prossimo gennaio subentrerà all’attuale Direttore, il prof. Paolo Cappabianca, non ricandidabile perché prossimo alla quiescenza. “I colleghi hanno ritenuto che il mio operato si potesse configurare come naturale prosecuzione del lavoro del professor Cappabianca che, in questi anni, ha operato egregiamente, dando un notevole impulso al nostro Dipartimento”, chiarisce. Qualche numero: “120 docenti, 10 Corsi di Laurea, 14 Corsi di Specializzazione, 13 di Perfezionamento, 9 Master e 1 Dottorato di Ricerca. Sempre al collega Cappabianca dobbiamo il nostro efficientissimo ufficio diretto dalla dottoressa Loredana Randazzo”. È ben chiara, dunque, la direzione in cui proseguire: “Una cosa da fare sarà lavorare al rifacimento del nostro sito web, per valorizzarne immagini e contenuti”. Ancora: “dovremo continuare a potenziare i rapporti con gli altri Dipartimenti, di area medica e non, e Centri e implementare così le conoscenze da poter trasmettere ai nostri studenti”. Tra le collaborazioni attive che il docente cita, quelle con i Centri Interdipartimentali ICAROS e CIRMIS e con il Polo di NanoFotonica del Consorzio Interuniversitario CeRICT “in cui si sta lavorando all’uso delle nanotecnologie che consentono di integrare nel comune ago di una siringa terapia e diagnosi”. Tutti questi rapporti, prosegue, “oltre a permettere avanzamenti della ricerca negli ambiti di nostro interesse, sono fonte di nuove opportunità per giovani dei settori scientifico-disciplinari del nostro Dipartimento e per l’acquisizione di strumenti innovativi”. Da non dimenticare “che abbiamo anche un’altra missione, di natura assistenziale. Non è possibile insegnare la Medicina o fare ricerca in Medicina senza tenere conto del paziente. Altrettanto fondamentali, dunque, sono i rapporti con l’Azienda Ospedaliera”. La Scuola di Medicina, intanto, “si sta impegnando nel potenziamento delle sue dotazioni tecnologiche. L’attenzione all’aspetto pratico e applicativo è centrale sicuramente nel post laurea, ma anche prima, per stimolare la conoscenza e l’interesse degli studenti verso nuove pratiche e metodologie”.
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