Docente ad Ingegneria, appassionato di calcio, ex arbitro, commentatore in tv

Appassionato di calcio sin da quando era bambino, aveva sedici anni quando iniziò ad arbitrare, ed è arrivato anche a livelli medio-alti, sebbene non sia mai uscito dai confini regionali. È stata proprio questa sua passione a valergli la partecipazione a “L’inFedele”, talk show diretto dal conduttore tv e radio Gianluca Vigliotti su TeleVomero, lo scorso 22 febbraio, successivamente al pareggio del Napoli col Cagliari. Parliamo del prof. Luca Comegna, docente di Principi di Geotecnica ad Ingegneria, delegato all’orientamento del Dipartimento. Una partita, quella del 21 febbraio, che ha lasciato un po’ di delusione nei tifosi, tra cui il criticissimo Enrico Fedele, ospite fisso della trasmissione, e il prof. Comegna che analizza le statistiche della partita: ad essere giocati, nella sfida contro la squadra sarda, sono stati 45 minuti effettivi: “Da appassionato, e da ex arbitro, dico che si dovrebbe fare qualcosa per ridurre al minimo i cosiddetti tempi morti. Insomma, sarebbe impensabile chiedere ai calciatori di giocare due tempi da effettivi 45 minuti, allora forse bisognerebbe rivedere un po’ il regolamento, così da inserire tempi effettivi di trenta minuti”, ha detto il prof. Comegna. Un’altra perplessità avanzata dal docente, nell’interesse dell’arbitraggio di gara, è il ruolo del Video Assistant Referee (VAR), cioè il video-assistente arbitrale che nel calcio ha accesso ai filmati della partita e collabora col giudice di gara al fine di valutare le situazioni: “Questo se da una parte può contribuire a individuare un’infrazione con maggiore precisione, dall’altra priva il giudice di gara dell’autonomia di cui ha bisogno”. Il calcio di oggi è molto diverso da quello che si giocava in passato, forse più lento ma anche più avvincente: “Io sono cresciuto con il mito di Maradona, quando il nostro era ancora un calcio che univa, un calcio che consegnava direttamente nelle nostre mani il sogno di un riscatto non solo in campo, ma anche nella vita reale”. Ma non è la semplice lamentela di un nostalgico, quella del prof. Comegna, è piuttosto la constatazione di una situazione che può essere nociva per la sana competizione sportiva: “Credo che il calcio avrebbe in generale bisogno di una ricontrollata. Viviamo in una fase storica in cui è quasi più importante il calciomercato che la prestazione atletica dei giocatori. Da appassionato di calcio, da ex arbitro, e da competente in materia, credo che la situazione sia un po’ sfuggita di mano”. Ma quando la passione per il calcio diventa anche competenza? “Probabilmente quando si inizia a comprendere le strategie messe in atto dai vari allenatori, le attitudini di gioco dei calciatori e le possibili previsioni. Un appassionato è anche competente soprattutto quando sa delineare un quadro oggettivo della competizione sportiva senza perdersi in partitismi sfrenati e in grotteschi attacchi al prossimo. Lo sport è prima di tutto condivisione”. Molta soddisfazione quindi per il prof. Comegna che, per un giorno, ha lasciato la cattedra di Geotecnica per varcare le soglie dello studio di Vigliotti: “Credo siano momenti di riflessione interessanti per chi partecipa e per chi segue da casa. Sono molto contento di aver partecipato alla trasmissione, specialmente vista la volontà di Vigliotti di avvicinare il mondo del calcio alle cattedre dell’università”.
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