Elezioni Rettore SUN, il primo turno potrebbe non bastare

Mancano ormai meno di due settimane alle elezioni per il nuovo Rettore della Seconda Università. Urne aperte il 25 ed il 26 giugno, ma non è detto che già dopo il primo turno uno dei tre candidati guadagni la poltrona che sta per lasciare il professore Francesco Rossi. Occorre, infatti, la maggioranza assoluta dei votanti, nelle prime tre tornate elettorali, quella di fine giugno, quella dell’uno e del due luglio, quella dell’otto e del nove luglio. Qualora, a quel punto, non ci sia ancora il nuovo Rettore, deciderà il ballottaggio del 15 e 16 luglio tra i due candidati i quali abbiano ottenuto più voti nella terza tornata elettorale. Votano i docenti di prima e seconda fascia, i rappresentanti dei ricercatori e del personale tecnico amministrativo che siedono negli organi collegiali di Ateneo, i rappresentanti dei ricercatori e del personale tecnico amministrativo selezionati con le primarie che si sono svolte poche settimane fa, i membri del Consiglio degli Studenti di Ateneo. Il nuovo Rettore resterà in carica sei anni e non potrà essere immediatamente rieletto. Tre i candidati in lizza ed è una novità, questa, per la Seconda Università. Due provengono da Medicina, che quando era una Facoltà, prima della recente riforma, ha sempre espresso il Rettore. Questione di numeri – l’area medica detiene circa il 40% dei votanti – e di storia, perché la Sun è nata intorno al nucleo di Medicina che si separò dalla Facoltà della Federico II. I candidati in camice bianco, per le imminenti elezioni, sono Giuseppe Paolisso e Luigi Santini. Il primo, che è stato anche Preside a Medicina, studia da Rettore da tempo. Il secondo ha manifestato la sua volontà di concorrere solo da un paio di mesi. Il terzo candidato, Mario Mustilli, insegna Finanza aziendale ad Economia ed è stato ProRettore durante la gestione Rossi.
A fine maggio sono stati scelti i grandi elettori tra i ricercatori e gli esponenti del personale tecnico amministrativo. Ecco il punto di vista di alcuni di essi riguardo alla sfida a tre. 
Michele Lanza (Medicina): “La mia scelta è per Paolisso, sia per le tematiche che ha espresso nel programma, sia per la comprovata esperienza di ricoprire ruoli, di fare squadra e di creare aggregazione”. Aggiunge: “Non c’è una spaccatura di Medicina contro tutti. Siamo i più vecchi e numerosi, ma le risorse di Medicina sono state utilizzate per fare crescere anche altre aree disciplinari. Paolisso sarà in grado di tenere presenti le esigenze di tutte le componenti dell’Ateneo. Mustilli ha uno zoccolo duro di consensi ad Economia, ma lo vedo più indietro. Quanto al professore Santini, non ha ricoperto in precedenza cariche che presuppongano una partecipazione alla macchina organizzativa dell’Ateneo e questo suscita qualche perplessità. Anche l’esperienza, in queste faccende, conta”.
Francesco Pastore (Giurisprudenza): “Uno dei limiti di questa campagna elettorale è stata la mancanza di un confronto pubblico tra i tre candidati e tutte le componenti dell’Ateneo. Certo, hanno incontrato tutti, ma non c’è stata la possibilità di un confronto tra di essi in una stessa sede e nella stessa giornata. Siamo ancora non pienamente educati alla democrazia accademica. Qualcuno non è stato d’accordo ad organizzare un dibattito di Ateneo. Peccato, perché avremmo potuto mettere a paragone le diverse opzioni. Ciò detto, ricordo alcune delle precedenti elezioni e devo dire che ora c’è stato un salto di qualità. Quelle erano un po’ bulgare. Adesso, almeno, c’è stato un minimo di dibattito”. Voterà per Mustilli: “Ha già governato l’Ateneo e forse è più preparato. Sulle questioni concrete, per esempio circa le soluzioni per l’assunzione dei ricercatori, mi ha convinto più degli altri due candidati. Condivido anche la sua proposta per la questione dell’eccesso delle spese per il personale, che ci penalizza nella ripartizione del fondo ministeriale. Dipende in gran parte dal fatto che la Sun paga anche gli infermieri del Policlinico. Mustilli ha avanzato una buona proposta. Ha detto: non pretendo che li paghi la Regione, pur svolgendo la Sun l’attività di assistenza sanitaria che è in capo all’ente locale, ma almeno quest’ultimo integri la quota di finanziamento statale che perdiamo per il peso degli stipendi degli infermieri. L’integrazione da parte della Regione aiuterebbe a reclutare docenti”.
Luca Comegna, ricercatore ad Ingegneria: “Campagna elettorale molto positiva per l’apertura e la volontà di presentarci da vicino i programmi e discutere da parte dei tre candidati. Abbiamo accolto tutti gli aspiranti Rettori presso la Scuola Politecnica e delle Scienze di Base, che raggruppa Ingegneria, Matematica e Fisica. Ci hanno presentato i programmi, già inviati peraltro via posta elettronica. Non ho ancora deciso per chi voterò”. La priorità del successore di Francesco Rossi, sottolinea Comegna, “sarà certamente di puntare sui giovani. Chiaramente sono loro quelli che possono dare entusiasmo all’ateneo”.
Rosaria D’Ascoli, ricercatrice a Scienze Ambientali: “Una buona campagna elettorale, caratterizzata dall’ampio dibattito tra le parti. I candidati sono stati molto chiari a mostrare opinioni e programmi. Una campagna agguerrita. Difficile fare previsioni. Potrebbe cambiare tutto all’ultimo momento. Due candidati molto forti: Paolisso e Mustilli, sospinti da forti schieramenti. Il terzo, il professore Santini, ho l’impressione che abbia meno possibilità”. Secondo D’Ascoli “chi vincerà dovrà in primis attuare provvedimenti per migliorare la gestione dell’amministrazione”. Vede una sfida al fotofinish: “Paolisso e Mustilli sono abbastanza vicini. Non credo che si deciderà al primo turno. Io ho già deciso per chi voterò, ma non lo dico”. 
Fulvia D’Aloisio, ricercatrice a Psicologia: “Sicuramente registriamo da parte dei candidati grande disponibilità a prestarsi ad incontri. Io a Psicologia ho ascoltato volentieri tutti. Deciderò per chi votare nei prossimi giorni”. Al nuovo Rettore chiede soprattutto di risolvere l’annosa vicenda della sede di Psicologia, in viale Ellittico a Caserta: “è stata consegnata da tempo, ma è senza aule. Urgono lavori. Abbiamo aspettative su questo”.
Michele Iervolino, ricercatore ad Ingegneria: “Sono ricercatore da sei anni ed è la prima campagna elettorale con più candidati. Una novità assoluta. Mi sembra una campagna elettorale ortodossa: spazio ai dibattiti ed alle consultazioni con le componenti rilevanti dell’Ateneo. Ad Ingegneria non c’è ancora una posizione comune, neppure metodologica. Non abbiamo ancora deciso se voteremo come singoli o come rappresentanza”. La priorità per i prossimi anni? “Credo che ci sia da lavorare sull’immagine dell’Ateneo e sulla visibilità della Scuola Politecnica e delle Scienze di base. Occorre che la credibilità dell’Ateneo sia percepita anche all’esterno”. 
Eugenio Lippiello, ricercatore che afferisce al Dipartimento di Matematica e Fisica ed insegna a Scienze Ambientali: “È una bella campagna elettorale, caratterizzata dal forte impegno dei candidati a divulgare idee e programmi. Molta disponibilità al dialogo”. Il primo problema da risolvere per il nuovo Rettore, sottolinea, sarà la questione dell’incidenza degli stipendi del personale assistenziale del Policlinico, che risultano determinanti nello sforamento del tetto e quindi nella penalizzazione dell’attribuzione delle risorse ministeriali alla Sun. “È un problema serio”, sottolinea. “Il nuovo Rettore dovrà capire come affrontarlo e ci sono i margini per una soluzione che sia meno iniqua. Noi per questa situazione siamo considerati un Ateneo non virtuoso, nonostante abbiamo un rapporto studente-docente tra i più alti in Italia. Tutto ciò comporta che possiamo sostituire solo il 6% del personale che va in pensione. Sei docenti su cento”. 
Votano per il Rettore anche i rappresentanti del personale tecnico amministrativo. Quelli che siedono negli organi collegiali di Ateneo e coloro i quali sono stati designati poche settimane fa con le primarie. Già a metà marzo, peraltro, i sindacati del personale (Cgil, Cisl, Uil, Cisal, Snals Confsal, Usb) avevano diffuso un documento nel quale, senza mezzi termini, si schieravano con Paolisso. Eccone alcuni stralci: c’è bisogno nell’Ateneo “di un cambio di passo, radicale e significativo, che privilegi una leadership con capacità gestionali esercitate nel rispetto delle norme e delle istituzioni”. Per ridisegnare un nuovo modello di università ed un giusto equilibrio tra le varie componenti, “diviene necessario iniziare col modificare il nostro testo statutario, figlio frettoloso di una visione autarchica e monocratica ante litteram, che non solo ha messo in pericolo la democrazia interna ma rischia di produrre guasti insanabili alla didattica ed alla ricerca e proseguire con una rivisitazione della programmazione didattica, troppo spesso attenta alle sue ricadute sul reclutamento degli amici degli amici e non sulla qualità ed attualità dell’offerta formativa fornita. Ciò per evitare che la SUN si classifichi, quanto all’offerta didattica e formativa nonché alla metodica dei modelli di sviluppo della ricerca stessa, terzultima in Italia ed ultima in Campania”. Aggiungono: “è necessario intraprendere un percorso teso a ridisegnare una programmazione di ateneo che ci consenta di valorizzare, nei fatti, capacità e merito dei nostri lavoratori, che guardi alla funzione dei Dipartimenti e della ricerca con una innovativa metodologia di sostegno, suffragata dalla professionalità del nostro personale che possa essere inserito in un contesto gestionale che attraversa tutta la filiera formativa fino a giungere ai livelli più impegnativi dei dottorati di ricerca e dei progetti scientifici finanche quelli di matrice europea”. Sottolineano: “Per meglio favorire tutto questo, è ineludibile l’avvento di una nuova ed equilibrata stagione di relazioni sindacali che, passando dalla doverosa assegnazione di sedi sindacali su Caserta e su Napoli, possa, tra l’altro, approcciare positivamente la tematica di un concreto recupero di risorse aggiuntive da devolvere al personale nell’ambito della contrattazione di secondo livello, nonché lo sviluppo di una linea politica chiara e definita sul ruolo e sulla funzione pubblica dell’università, il cui primo banco di prova dovranno essere gli atti relativi all’adozione della Fondazione SUN”. Nel documento si chiede “una rapida e trasparente conclusione dei lavori del Policlinico di Caserta e una armonizzazione funzionale del Corso di Laurea in Medicina di Napoli”. Concludono: “Riteniamo che tali aspettative possano trovare una forma di concreta realizzazione con la elezione del candidato Giuseppe Paolisso a nuovo Rettore della Sun”. Gli amministrativi parrebbero dunque stare tutti con l’ex Preside di Medicina, se si considera il documento di marzo. I giochi, però, non è detto che siano chiusi. Dice, infatti, Salvatore Ivone, assistente amministrativo, anch’egli eletto nel collegio di Aversa: “Mi accingo a sentire di nuovo i miei colleghi per capire insieme a loro la scelta migliore da fare. Con la FLC – CGIL, il sindacato a cui sono iscritto, si pensa di organizzare un’iniziativa con i candidati rettori, un confronto sulle reali necessità di sviluppo della SUN con apertura al territorio, e presentare alcuni punti programmatici sull’organizzazione dell’Ateneo e sui contratti di secondo livello”. Il documento di sostegno a Paolisso? “Quel testo, che è in parte è condivisibile, non ha coinvolto, a mia conoscenza, il personale tutto, soprattutto quello casertano”. 
Fabrizio Geremicca
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