La storia, i successi, gli obiettivi: Roberto Fico racconta agli studenti il Movimento 5 Stelle

Favorire il dialogo ed il confronto tra studenti e giovani deputati. È l’obiettivo di “Un Caffè con la Politica”, il ciclo di incontri organizzato dalla cattedra di Storia delle Dottrine Politiche del prof. Diego Lazzarich in collaborazione con gli studenti del Dipartimento di Scienze Politiche “Jean Monnet”. Dopo gli  onorevoli Antimo Cesaro e Khalid Chaouki, è toccato a Roberto Fico rispondere alle domande degli studenti. Il deputato del Movimento 5 Stelle e Presidente della Commissione Parlamentare di Vigilanza RAI è stato ospite il 27 novembre dell’edificio di Viale Ellittico. Ad accoglierlo facendo gli onori di casa il prof. Gian Maria Piccinelli, Direttore del Dipartimento. Nel ruolo di moderatore il prof. Lazzarich, che ha introdotto Fico con una interessante riflessione: “Dal ’48 al 2001 il nostro Paese ha incontrato un’alta partecipazione al voto. Ma dal 2001 si è registrato un trend discendente che ha toccato il suo punto più basso nel 2013. Seppur l’Italia abbia una società politicizzata, e del resto dai talk-show fino alle discussioni tra amici si mostra palese la nostra passione politica, c’è stato un crescente allontanamento dei cittadini dalla politica. Sintomo ed espressione di questa crisi della partecipazione degli italiani è il Movimento 5 Stelle, la cui storia si configura come un nuovo modo di fare politica”. E proprio alla ricostruzione della storia del Movimento hanno mirato le prime domande rivolte a Fico. Si può definire il MeetUp come la particella elementare del Movimento 5 Stelle? “Nasce tutto dal MeetUp, una piattaforma on line – risponde il parlamentare napoletano – Ma il percorso del Movimento non è stato improvvisato, come vogliono far credere. Nel gennaio 2005 Beppe Grillo fondò un blog derivato dall’incontro con Roberto Casaleggio. Grillo era solito pubblicizzarlo nei suoi spettacoli e puntualmente, al termine di essi, era raggiunto da persone che gli chiedevano come poter cambiare le cose. Il 18 luglio pubblicò un post storico in cui invitava a canalizzare rabbia ed energia per creare una partecipazione dal basso tramite MeetUp, luoghi di incontro on line. Io fondai il MeetUp di Napoli. Ricordo ancora la prima riunione, in una grotta di tufo in cui ci sentivamo come i carbonari. Sottolineo che il Meetup nasce slegato dalla logica politica, è piuttosto una organizzazione civica: il nostro interesse non era di candidarci alle elezioni ma…
 
Articolo pubblicato sul nuovo numero di Ateneapoli in edicola (n. 20/2015)
o in versione digitale all'indirizzo: https://www.ateneapoli.it/archivio-giornale/ateneapoli
 
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