Martina e Andrea, due studentesse di Design e comunicazione, vincono il Premio Serafico

Grande soddisfazione per due studentesse del Dipartimento di Architettura e Disegno industriale, Martina Viola e Andrea Maria Natalizio, laureande alla Triennale in Design e comunicazione e ideatrici del nuovo logo che sarà impiegato dall’Istituto Serafico per Sordomuti e Ciechi di Assisi in occasione del 150esimo anno dalla sua fondazione. “Un premio che non ci aspettavamo – racconta Andrea – dal momento che all’ultima versione del logotipo abbiamo lavorato in una notte”. Inoltre, aggiunge Martina, “la mail che ci annunciava la vittoria era finita nella cartella spam, quindi abbiamo ricevuto la notizia quattro giorni dopo la designazione, e ne siamo state contentissime”. 2.500 euro il premio in denaro, ma per le due studentesse il riconoscimento più importante è “vedere il frutto del proprio lavoro associato a un’istituzione così importante come l’Istituto Serafico, cosa che peraltro ha un valore a livello di curriculum”, dice Andrea. Referente scientifica della Vanvitelli per l’iniziativa è stata la prof.ssa Maria Dolores Morelli, docente di Disegno industriale, con la quale le due studentesse hanno “sviluppato un bellissimo rapporto”. 
Andrea ha scelto di studiare alla Vanvitelli “sebbene inizialmente avessi intenzione di lasciare la Campania. Vivendo a Piedimonte Matese sentivo la necessità di lasciare il paese per spostarmi in una città ricca di stimoli, come Milano magari. Sapevo di voler proseguire sulla strada del design, ma non credevo mi sarei iscritta alla Vanvitelli. E invece eccomi qua, e oggi so di aver fatto la scelta giusta”, afferma. Opinione condivisa dalla collega, beneventana, che ha scelto di studiare alla Vanvitelli perché “ne avevo sentito parlare molto bene. Mi sono diplomata al liceo artistico e, essendomi avvicinata all’architettura anche grazie alla progettazione di una panchina nel mio comune per la quale mi fu assegnato il primo premio, ho ritenuto coerente continuare assecondando le mie inclinazioni”. Un percorso, quello delle due ragazze, caratterizzato dall’amicizia, dallo studio e dal rapporto con i docenti: “ci siamo conosciute il primo giorno di università”, racconta Andrea; “il nostro indirizzo di studi prevede spesso che le attività si svolgano in gruppo e noi lavoravamo sempre insieme, e così è stato fino ad oggi”, dice Andrea. 
Ad Architettura bel rapporto con i docenti  e ambiente inclusivo
Martina afferma di non aver incontrato alcuna difficoltà nello studio: “ho sempre mantenuto una media molto alta, del ventinove. Il Dipartimento è una struttura meravigliosa, collocata nel Chiostro dell’Abbazia di San Lorenzo, ma la cosa più bella è il clima di inclusione che ad Architettura si respira”. Il rapporto con i docenti, aggiunge Andrea, “è uno dei punti di forza non solo del Dipartimento, ma dell’Ateneo. Alcune docenti, come le professoresse Martusciello e Morelli, sono letteralmente l’incarnazione dell’entusiasmo, cosa che rappresenta una grande motivazione per gli studenti”. Certo, riprende la studentessa, “esami difficili ci sono, come il Laboratorio di percezione e comunicazione visiva ma, salvo rari casi in cui il docente è poco o nulla disponibile, vengono affrontati con molta serenità”. I servizi erogati sono efficienti, anche se da migliorare: “ci sarebbe il servizio navetta. Per quanto salvifico – continua Andrea – sulla tratta per Aversa ci sono pochi orari disponibili e molti studenti che usufruiscono del servizio, per cui spesso sulle navette non c’è posto e si deve aspettare per molto tempo il bus successivo. Credo si dovrebbe fare qualcosa per intervenire”. 
A proporre l’iniziativa promossa dall’Istituto Serafico “è stata la prof.ssa Morelli – racconta Martina – ma d’altra parte i docenti ci propongono continuamente iniziative e concorsi. Abbiamo deciso subito di partecipare e abbiamo ideato una serie di loghi, che però non erano adeguati. Lavorando sulle modifiche proposte dalla docente, poi, abbiamo raggiunto la versione definitiva”. “Abbiamo voluto mantenere inalterati i colori del vecchio logo dell’Istituto Serafico – spiega Andrea – così da non creare straniamento quando si guarda al nuovo. Poiché si tratta di un’istituzione che promuove solidarietà sociale verso le persone con disabilità, abbiamo poi optato per il tema dell’abbraccio, e pare questa sia stata la soluzione vincente. È stata sicuramente un’occasione importante, di cui conserveremo vivo il ricordo”.
Il futuro. “Continuare con la Magistrale è d’obbligo, penso alla Vanvitelli – dice Martina – Ho capito che il mio interesse è orientato verso l’Industrial design,  quindi completerò il mio ciclo di studi e poi vedremo, credo che siano molte le possibilità in questo settore”. Andrea confessa di non aver abbandonato l’idea di spostarsi: “per cui mi iscriverò per la Magistrale probabilmente a Milano. L’Ateneo è valido e continuerei volentieri gli studi alla Vanvitelli, tuttavia ognuno deve fare i conti con le proprie ambizioni e desideri, e il mio è quello di uscire fuori e conoscere tutto ciò che il mondo offre. Sono convinta che ognuno debba perseguire la propria felicità!”. Ed è proprio all’insegna di questa parola, felicità, che le due ragazze hanno allegato la frase del fondatore degli Scout, Robert Baden-Powell, alla tavola di presentazione del loro logo: “il vero modo per essere felici è quello di procurare felicità agli altri”. 
 
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