Nuovi Presidenti di Corso al Dipartimento di Lettere e Beni Culturali

Tre nuovi nomi e una conferma al Dipartimento di Lettere e Beni Culturali dove, il 27 settembre, si è votato per i Presidenti dei Consigli di Corso di Studio. Il prof. Paolo De Marco guiderà la Triennale in Lettere mentre alla Magistrale in Filologia classica e moderna è stato rieletto il prof. Giulio Sodano; le professoresse Paola Zito e Maria Gabriella Pezone coordineranno, rispettivamente, la Triennale in Conservazione dei Beni Culturali e la Magistrale in Archeologia e Storia dell’Arte. “Torno alla guida del Corso dopo tre anni di alternanza con la collega Nadia Barrella – spiega la prof.ssa Paola Zito, docente di Archivistica, Bibliografia e Biblioteconomia – È un onere impegnativo ma, grazie al gioco di squadra con tutti i colleghi, siamo pronti ad assumerlo”. Primo impegno, l’attenzione agli studenti: “Una mia vecchia idea, l’allestimento, in collaborazione con il Dipartimento di Psicologia, di uno sportello di ascolto, resta tra le priorità. È importante che i ragazzi possano rivolgersi a persone competenti
e qualificate per risolvere a volte un disagio che può essere causa di abbandoni o lentezza delle carriere”. Un’altra azione: “il censimento dei fuori corso. Dobbiamo capire dove ci sono stati intoppi e aiutare a risolverli”. Altra questione di grande importanza, il calo delle iscrizioni: “Dobbiamo raggiungere in maniera più efficace possibile le
scuole del territorio per avere una platea più ampia. Sulla base delle esigenze del territorio e dei ragazzi, cercheremo di modulare un’offerta formativa il più professionalizzante possibile nell’ottica che i beni culturali devono rivelare tutta una enorme potenzialità lavorativa. Ci dobbiamo credere e far leva sulla passione e sul contributo che viene dagli studenti che sono i nostri interlocutori naturali”. Qualche consiglio agli studenti: “devono viaggiare. Noi abbiamo sempre attribuito borse di studio e incentivi per farli andare all’estero. Attenzione, non per emigrare, ma perché possano tornare da noi e investire il patrimonio di esperienze raccolte fuori. Suggestioni, fisionomie, ritmi diversi che vanno promossi e trasmessi”. Un’avvertenza: “Lavorare in gruppo è essenziale: nei beni culturali non esistono gli eremiti. Si deve fare gioco di equipe e mettere in comune le competenze”. “Sono contento che la mia candidatura abbia avuto il consenso dei colleghi”, commenta il prof. Paolo De Marco, docente di Storia Contemporanea, il quale vanta una lunga esperienza in incarichi istituzionali. Racconta: “Dopo aver svolto il ruolo di vice Preside Vicario alla Facoltà di Lettere per diverso tempo e quello di membro del Consiglio di Amministrazione per due mandatialla Federico II, quando si avevano entrambi i Policlinici, seguiti da alcuni anni di allontanamento volontario dagli incarichi istituzionali, ho ritenuto di dover fare di nuovo la mia parte e, quindi, mi sono dichiarato disponibile ai colleghi”. Tra le questioni da affrontare, in primo piano ci saranno i piani di studio: “Bisogna limare le scelte degli esami e dei programmi tenendo conto del TFA per i concorsi a cattedra. Questo sicuramente riguarda il Dipartimento nel suo complesso però è chiaro che è un continuo lavoro di revisione dell’offerta per il Rad (Regolamento Didattico d’Ateneo), bisogna tener conto delle continue modifiche nella normativa ministeriale”. Insomma “il nostro lavoro dovrebbe aiutare gli studenti ad operare le giuste scelte in vista non solo dei propri interessi, ma anche delle prospettive di lavoro. Ad esempio, se si vuole insegnare ci sono esami che possono essere più utili. Sicuramente, se ci sarà da prendere scelte complessive ci sarà un lavoro
collegiale, con tutti i docenti. Se, ad esempio, si dovranno andare a definire nuovamente le materie caratterizzanti
o quelle opzionali del piano di studio, sarò garante di un confronto sempre aperto”. “La mia candidatura nasce in maniera collegiale e nel solco del lavoro svolto dalla prof.ssa Perriccioli, che ringrazio per l’importante impegno profuso in questi anni”, afferma la prof.ssa Maria Gabriella Pezone, docente di Storia dell’architettura. Poi sottolinea la necessità di rafforzare quelli che sono i punti di forza del Corso che “forma una figura altamente specializzata nel campo delle arti e dei beni culturali e che trova la sua esplicazione in un Paese dove il patrimonio artistico è immenso. Purtroppo si fa troppo poco per dare la giusta collocazione a queste figure professionali, quindi è nostra intenzione rafforzare l’aspetto del collegamento con il mondo del lavoro”. I due curricula in cui si
articola il Corso sono pensati per fornire una preparazione rivolta proprio alle esigenze del mondo delle professioni, “ma vogliamo accentuare maggiormente questo aspetto per fornire competenze sempre più professionalizzanti. Nel contempo, creare dei links con il mondo del lavoro per favorire l’inserimento attraverso il potenziamento di stage, tirocini e altre attività pratiche. Il rapporto che il nostro Dipartimento e l’Ateneo tutto ha con il territorio è una carta fondamentale. È il nostro punto di forza perché bisogna pensare che svolgiamo anche una funzione educativa considerando che molti dei nostri laureati sono i primi della loro famiglia. Anche l’offertabandrà quindi modulata su questibobiettivi, come già aveva fatto la prof.ssa Perriccioli”.
Valentina Orellana
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