Test di logica e working memory per educare al pensiero matematico

Un corso (da marzo a maggio) che si propone uno scopo ben preciso: aiutare nello studio educando al pensiero matematico. L’iniziativa, rivolta alle matricole dei Corsi di Laurea Triennali del Dipartimento di Matematica e Fisica, è stata anticipata da un incontro, che si è tenuto il 20 ottobre in modalità mista, dal titolo ‘Processi di apprendimento in Matematica e Fisica’.
È opinione comune che per la matematica si debba essere portati. Eppure, come ha spiegato il prof. Massimiliano Conson, docente di Neuropsicologia clinica presso il Dipartimento di Psicologia, alcuni esperimenti hanno messo in luce come chiunque possa apprendere il ragionamento matematico anche con ottimi risultati. Quel che serve è la costanza. “È stato messo in evidenza da uno studio dello University College di Londra – ha illustrato il docente – come l’ippocampo dei tassisti della capitale britannica sia più sviluppato rispetto al resto della popolazione. Essi, infatti, per ottenere la licenza, devono imparare a memoria le oltre 25mila strade della città e superare un test chiamato ‘the knowledge’, la cui preparazione richiede dai tre ai quattro anni”. Giancarlo Artiano, dottorando presso il Dipartimento di Matematica e Fisica, ha sottolineato come un ruolo fondamentale lo giochi l’analogia, cioè l’accostamento di immagini visive ai concetti: “storicamente tutte le scoperte più importanti si sono avvalse di questo sistema, dalle leggi del moto di Galilei alla relatività di Einstein. Proprio Einstein, infatti, definisce il pensiero come ‘gioco libero con i concetti’, cioè con le immagini, a cui seguono le parole. Si può concludere che allenarsi a immaginare, memorizzare immagini, rappresentare e modellizzare, sviluppa l’intuito e aiuta a risolvere sia gli aspetti legati al problem solving che quelli riferiti ai fatti formali”. Isa Zappullo, dottoranda al Dipartimento di Psicologia, ha mostrato attraverso dei grafici quali zone del cervello si attivano durante il ragionamento, spiegando che, a differenza del nostro corpo, la mente può continuare a crescere nell’arco della nostra vita. Poi ha sottoposto due test: uno di logica, in cui i presenti hanno provato a individuare il tassello mancante della sequenza proposta, e uno di working memory, in cui è stata mostrata una serie di numeri da ricordare e ripetere al contrario. “Questi sono gli esercizi che verranno proposti durante il corso – ha detto – con il preciso scopo di potenziare le vostre abilità cognitive”. All’erogazione del corso farà poi seguito una valutazione finale, prevista per giugno, che ha il solo scopo di verificare le competenze acquisite. Per partecipare, ha concluso Artiano, “occorre inviare una mail all’indirizzo disponibile sul sito di Dipartimento allegando il modulo di adesione e iscriversi al team, dato che le lezioni si terranno a distanza”.
 
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