L’Università “è stata la mia seconda casa. Ho insegnato qui per un quarto di secolo”

È ufficialmente in pensione dal 1° novembre. Tuttavia, dice, “i rapporti con l’Università non si interromperanno all’improvviso”. Sono le parole di Giuseppe Civile, professore ordinario di Storia Contemporanea ed ex Prorettore alla Didattica (in carica dal novembre 2014 al dicembre 2017). Ha tenuto fino allo scorso anno accademico i corsi di Storia sociale alla Triennale di Scienze Politiche e Relazioni Internazionali e di Storia dell’opinione pubblica europea sulla Magistrale. “Il mestiere del docente – afferma – non è come un lavoro d’ufficio che comporta una routine fissa. C’è tutta la dimensione della ricerca, sempre vitale per uno studioso. Certo, non sarò più come prima dentro l’Ateneo, ma potrò collaborare da esterno”. Nel suo bilancio personalissimo degli anni trascorsi a L’Orientale ammette: “sono in credito con l’Università. Perciò non mi lamento: ho svolto diverse funzioni istituzionali e ho ricevuto tanto in cambio”. Nonostante tutto, quindi, “sono felice. La condizione di chi insegna all’Università continua a essere tutt’oggi un privilegio”. E non per il mero fattore economico o per una questione legata al prestigio. Semplicemente perché “essere pagati per insegnare – e quindi anche studiare – con un enorme grado di libertà qualcosa che ti piace è un assoluto privilegio”. Una carriera accademica costellata da numerose mansioni ufficiali che…
 
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