Lezioni interattive, prove intercorso, ricevimento: le strategie dei docenti per aiutare gli studenti

Linguistica Generale è tra gli esami più temuti della Triennale a Lettere Moderne ma ultimamente attraversa un trend positivo secondo la prof.ssa Emma Milano, titolare della cattedra: “c’è una spaccatura tra gli studenti. Ci sono quelli che seguono e quelli che non seguono. I frequentanti, 120 quest’anno, raggiungono risultati ottimi, grazie anche alle prove intercorso di dicembre. Oggi la percentuale dei bocciati è bassissima, mentre anni fa era totalmente diverso. Ovviamente ce ne sono altri 120 in media, che non hanno seguito e incontrano difficoltà con la materia”. Il problema principale? Molti non conoscono la grammatica, nonostante frequentino il terzo anno di Lettere Moderne: “negli appelli di settembre mi sono trovata a spiegare  la differenza tra il ‘che’ introduttivo di una relativa e quello che introduce una completiva. Per sapere queste cose basterebbe studiare bene l’analisi logica e del periodo. Spesso gli studenti non riescono neanche a completare un diagramma ad albero, che è una rappresentazione delle relazioni sintattiche degli elementi interni alla frase”. La differenza si nota tra chi proviene dal Liceo Classico e chi dallo Scientifico: “questi ultimi fanno errori grossolani, pur avendo studiato il latino. Ovviamente esistono eccezioni. Con osservazioni a posteriori sono riuscita a dar loro indicazioni su come lavorare e il trend è migliorato. La valutazione è più alta e, di anno in anno, aumentano i frequentanti. Erano 130 l’anno scorso alla prova intercorso e in molti hanno svolto con me esercitazioni extra a gennaio”. L’esame è diviso in due moduli: “il primo tratta di una breve storia della linguistica, poi c’è una parte su filologia, morfologia, sintassi, testualità. Su tutte queste prevedo teoria ed esercitazione composta da: trascrizione fonetica, scomposizione in morfemi, diagramma ad albero, analisi testuale. Tra gennaio e febbraio scorsi sono stati promossi con voti alti tutti i frequentanti, non è successo lo stesso per coloro i quali non avevano idea del tipo di prova”.
 
Lo choc della
prova scritta
Ulteriore difficoltà la incontrano i ragazzi poco abituati alle prove scritte: “non riescono a gestire il tempo. Io do loro due ore. La linguistica esige lo choc della prova scritta, per cui invito tutti gli studenti che hanno perplessità a farmi visita durante il mio orario di ricevimento o ad inviarmi una mail, in modo da prendere appuntamento. Rispiego volentieri ciò che non hanno capito e posso correggerli se mi pongono interrogativi su un esame che può creare difficoltà, poiché è da 12 crediti e obbligatorio”. Per far prendere consapevolezza agli studenti delle lacune iniziali: “prevedo un test d’ingresso sulla grammatica a inizio corso. Si suppone debbano insegnarla un domani. Do loro l’opportunità di costruire basi che molti non hanno, senza contare che i crediti di Linguistica sono fondamentali per accedere al percorso abilitante TFA”. Non si pensi ad un corso noioso: “è divertente, lavoriamo insieme su parole e correggiamo gli esercizi durante una lezione interattiva, perché preferisco lavorare tanto prima, piuttosto che correggere prove indecorose poi”.
Ha tanta voglia di rendere la materia il più possibile comprensibile agli studenti anche il giovanissimo, ha appena trentacinque anni, prof. Paolo Greco, titolare della cattedra M-Z. I frequentanti, afferma, “riescono ad ottenere voti ottimi, come sottolineava la prof.ssa Milano, con la quale ci coordiniamo per affrontare gli stessi punti focali a lezione. Acquisire nozioni tecniche in aula aiuta, come aiuta lo studio di settimana in settimana, man mano che avanziamo con il programma. Mi rendo conto che si affrontano nozioni nuove rispetto ad altri corsi, perciò è utile somministrarle in maniera graduale”. Il ricevimento è una risorsa: “in molti vengono ad espormi dubbi, perplessità, ma anche curiosità in merito all’argomento trattato. L’orario di ricevimento diventa quasi un’estensione della lezione, un dialogo piacevole”. Il docente insegna dal 2008 alla Federico II: “prima mi muovevo anche tra le Università di Salerno e Bari. L’esperienza maturata in questi anni mi ha fatto notare carenze negli studenti sul piano della grammatica di base, in particolare nella sintassi del periodo. Non distinguono la relativa dall’oggettiva. Cerchiamo di colmarle in aula, ma suggerisco comunque un buon testo di grammatica di riferimento, prima di affrontare discorsi più complessi”. Un laureato in Lettere Moderne deve conoscere la linguistica generale: “analisi logica e del periodo sono fondamentali per la critica testuale, in particolare occorrono a chi vorrà insegnare nella classe di concorso A043. Arrivano molti studenti-lavoratori che chiedono di sostenere l’esame di Linguistica generale per abilitarsi all’insegnamento d’italiano alle medie”. Le prove intercorso sono un’altra risorsa: “prima della prova svolgiamo lezioni interattive, poiché la materia è ostica, e, se si riduce a un monologo, la distrazione dilaga. Cerco di rendere i ragazzi partecipi stimolandoli ad esprimere concetti inerenti ai temi trattati. La materia infatti si basa sulla razionalizzazione di regole che abbiamo interiorizzato apprendendo la lingua, senza capirne il perché”. Mostrare il motivo alla base delle regole astratte dietro i nostri comportamenti linguistici è uno degli obiettivi del corso: “la risposta degli studenti per ora è positiva. C’è un ottimo rapporto tra noi, anche perché hanno qualche anno più di me, quindi c’è maggiore immediatezza nel dialogo e l’atmosfera è vivace. Se uno studente torna a casa e non capisce niente, vuol dire che c’è stato un errore da entrambe le parti: io non ho saputo spiegare qualcosa, lui non mi ha manifestato dubbi. Il momento di scambio è fondamentale, non soltanto a ricevimento”.
Allegra Taglialatela
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