“Non ci sono aule da 200 posti”

Primi dati sulle immatricolazioni: “La tendenza complessiva consiste in un lieve decremento di iscrizioni alle Triennali e in contraltare un aumento di attenzione verso i Corsi di Laurea Magistrale”. Questo il quadro generale illustrato dal prof. Augusto Guarino, Direttore del Dipartimento di Studi Letterari, Linguistici e Comparati, che anche
quest’anno si riconferma il più ampio bacino di raccolta dell’affluenza matricole (circa 3/4 di tutti gli iscritti). “La flessione sul triennio risulta essere in linea con ciò che sta accadendo al sistema universitario negli ultimi anni”. Tuttavia, si tratta di dati ancora provvisori. Le immatricolazioni, infatti, restano aperte in via ufficiale fino al 30 dicembre, previo pagamento di un’indennità di mora. In linea con i trend degli anni precedenti, invece, i risvolti ottenuti dall’ultimo test di Inglese ai fini di testare le abilità linguistiche dello studente in entrata. In realtà, “una regola tacita che in precedenza era affidata alla sensibilità dello studente, ma da circa 15 anni continuiamo a ripetere: per studiare l’inglese all’Università è necessario possedere un livello che permetta di andare avanti. Non sarebbe pratico partire da zero con i numeri che abbiamo. Il problema non è che non si è ammessi a fare Inglese, piuttosto non c’erano le precondizioni per farlo”. Fucina di attività dinamiche e propositive, il Dipartimento mira a un
obiettivo preciso nei prossimi mesi: “proporre esperienza”. Pertanto, saranno introdotti “più laboratori formalizzati, soprattutto sui corsi della Magistrale”. Primo tra tutti, l’interesse verso la traduzione assistita. “Quello che si chiede al traduttore oggi è la competenza dello strumento informatico”. Peraltro, “siamo entrati a far parte del progetto con la Apple con le nostre specificità, in quanto esperti di linguaggi e comunicazione interlinguistica”. Una delle novità più discusse dell’ultimo periodo, e che potrebbe costituire un punto di svolta nella didattica tradizionale, è l’acquisto di software di rinforzo alla traduzione e relativi agli ambiti linguistici di maggiore diffusione (inglese, tedesco spagnolo, francese e russo). Una dimensione laboratoriale a tutti gli effetti applicativa che coniuga “la traduzione, anche quella letteraria, alle esigenze del mercato in rapporto con gli editori”. Questa spinta verso la gestione pratica del lavoro in senso stretto non si rende affatto possibile alla Triennale. “Siamo in difficoltà a gestire i nostri corsi. Malgrado lo sforzo che abbiamo fatto per ripartirli, non riusciamo ad assicurare una capienza ottimale”. In genere, “facciamo una previsione sui numeri in base all’anno precedente. E al primo anno si può sbagliare perché ci sono flussi che non possiamo prevedere anzitempo”. Risalta subito all’occhio il paradosso tra i due estremi: “Da un lato, i dati ci dicono che gli studenti di primo anno sono in calo – finora sfiorano i mille – e dall’altro, invece, gli stessi non entrano nelle aule”. Il problema consueto delle orde di matricole si va ad impattare con la carenza strutturale: “Non ci sono aule da 200 posti. Se alcune Università hanno trovato sfogo in campus costruiti ex novo in zone più periferiche, noi abbiamo difficoltà a trovare spazi adeguati nel centro città e, parallelamente, un disperato bisogno di nuovi spazi ben attrezzati”. Lamentela ricorrente della parte studentesca è: “non avere abbastanza aule informatiche”. Pochi gli strumenti a disposizione per intervenire sulla questione di massa. Simmetricamente, però, “si può fare un discorso più innovativo là dove il numero consente un approccio più capillare, ossia sulle quattro Magistrali, dove si parla di 60-100 studenti, contro i 300-400 del triennio per singolo Corso di Laurea”. Missione
di valore che il Dipartimento si lega al dito è il consolidamento di alcuni settori di studio: “Accendere i riflettori su quello che facciamo in un Ateneo di Lingue e che l’opinione pubblica ignora, nonché intensificare i rapporti con le Università straniere”. A breve verranno alla luce alcuni accordi di scambio con Albania e Romania. Tra le ulteriori novità alle porte, il cambio di guardia immanente per alcune cattedre: “Sono andati in pensione quattro docenti: la prof.ssa Cristina Vallini e i professori Italo Costante Fortino, Amedeo Di Francesco e Massimo Pettorino. Ciò malgrado, questi ultimi due continueranno a collaborare con noi a contratto. È probabile che prossimamente avremo un nuovo docente ordinario di Russo”. Banditi proprio di recente “tre concorsi di ricercatore per le Lingue Russo e Tedesco e il Corso di Letteratura Italiana moderna e contemporanea”. Quanto a prossime iniziative da non perdere, il ciclo di incontri seminariali ‘Tra Italia e America Latina’ a cura del prof. Andrea Pezzè. Organizzato dal CeSAL (Centro di Studi sull’America Latina), il seminario – che ha già oltrepassato le cento adesioni – partirà il 21 novembre e si prolungherà fino agli inizi di maggio. Finalità principale è “scoprire i legami ininterrotti tra le due aree, a partire dagli anni successivi alla scoperta di Colombo”. Di tutt’altra stoffa è l’evento celebrativo in onore di Carlo di Borbone, ‘un sovrano nel mosaico culturale dell’Europa’, nei giorni 17 e 18 novembre. Il convegno, a matrice interdisciplinare, “fa parte di un insieme di iniziative organizzate da tutti gli Atenei campani a cui si sono
voluti aggregare ospiti internazionali”, dalle Università di Grenoble e Extremadura. Infine, sta per partire un
laboratorio di Introduzione al neogreco che intende sanare una ferita recente: “Qualche anno fa dovemmo estinguere il Neogreco in seguito al pensionamento del docente che lo impartiva. L’anno prossimo contiamo di riattivarlo come insegnamento di Lingua”, rivolto a tutti i Corsi di Laurea Magistrale.
Sa.Sa.
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