A ottobre si vota per le elezioni dei tre nuovi Direttori di Dipartimento

Nel mese di ottobre si voterà nei tre Dipartimenti de L’Orientale per i Direttori. “Non sono preoccupato a riguardo, perché siamo una squadra molto coesa e omogenea. Per quanto le nostre competenze afferiscano ad aree diverse, amiamo le lingue e le letterature. Pertanto, vogliamo portare avanti degnamente la tradizione di questo Ateneo”, afferma il prof. Augusto Guarino, dal gennaio 2016 Direttore del Dipartimento di Studi Letterari, Linguistici e Comparati. Ai tempi delle Facoltà era tutto molto diverso e “circolavano visioni contrastanti su come andasse impostata la didattica e la ricerca”. In passato, infatti, “abbiamo vissuto stagioni molto vivaci e di forte rivalità tra i docenti nella storia de L’Orientale. Questo per far fronte a una crisi sempre più evidente dell’Università italiana. Adesso la situazione è molto cambiata”. Il bilancio, quindi, di questi ultimi tre anni e mezzo non può essere che positivo. “Certo è che io da solo non avrei potuto fare nulla”. Anzi, “anche gli ultimi arrivati e i docenti più giovani hanno dovuto rimboccarsi le maniche e gestire responsabilità importanti. Resto, perciò, tranquillo e fiducioso. Molti dei miei colleghi in questi anni hanno ricevuto incarichi seri – i delegati, i Coordinatori dei Corsi, i responsabili di Centri – con cui poter fare la gavetta per il ruolo di Direttore, come è stato all’epoca per me”. Prorettore dal 2001 al 2007 e Preside della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dal 2007 al 2012, tra le altre cariche, il prof. Guarino ha un unico consiglio per chi lo succederà: “stare attenti a distribuire il lavoro”. Quanto alla didattica, “dovremmo fare molto di più, ma è anche vero che abbiamo circa 2000 studenti l’anno e che anche noi dovremmo essere in numero maggiore. Bisognerebbe provvedere in tempi brevi a tappare i buchi per assicurare docenti di ruolo che si occupino di lingue straniere. Ne avvertiamo la carenza soprattutto nelle lingue che si sdoppiano in più gruppi, come inglese, spagnolo, tedesco, francese e russo”. Così come è precario il quadro per alcune discipline di contorno: “Storia dell’arte contemporanea, Storia delle religioni e Storia del cinema. Sono materie di forte appeal, con numeri che a volte superano i 300 studenti, e che vantano una storia importante presso l’Ateneo. Purtroppo, però, sono a rischio, per cui l’unica soluzione è attuare una solida politica di reclutamento”. Tra le più grandi soddisfazioni ricorda, invece…
 
L'articolo continua sul nuovo numero di Ateneapoli in edicola dal 15 giugno (n. 10/2019)
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