La narrativa italiana contemporanea Incontro con lo scrittore Emanuele Tirelli

“Ci tenevo a discutere con uno scrittore contemporaneo per sentire in vivavoce qual è l’evoluzione della narrativa italiana e qual è l’arte dello scrivere oggi. Da studioso ho una mia prospettiva nel valutare un testo, un autore e una tematica mentre un autore ne ha una completamente diversa. Ed è bello in ambito universitario poter usufruire di questi due approcci sulla scrittura e sulla letteratura dal punto di vista di chi la scrive e di chi la fa”. Il prof. Armando Rotondi, docente di Letteratura italiana, motiva così la presenza del romanziere e giornalista Emanuele Tirelli, il 21 maggio, in un seminario diretto agli studenti del Corso di Laurea Triennale in Lingue, Letterature e Culture dell’Europa e delle Americhe. 
I problemi dell’editoria
“La narrativa italiana oggi, pur avendo elementi di grande interesse, si trova in una confusione enorme. Vengono pubblicati circa 170 libri al giorno, che è una cifra spropositata sia perché è improponibile leggerli tutti ma anche perché è impensabile sapere che sono usciti e quindi orientarsi”, dice lo scrittore Tirelli. Che continua: “se voi voleste comprare adesso un libro, avreste l’imbarazzo della scelta dal punto di vista quantitativo, ma – tralasciando i classici – come scegliere gli altri? Secondo me, l’ambiente universitario è il migliore per confrontarsi, soprattutto tra gli studiosi di Lettere. Essere studenti è qualcosa in più rispetto a essere lettori, anche se lettori appassionati, perché ne deriva che un libro richiami immediatamente un altro”. Interviene il prof. Rotondi: “come scegliere? In realtà, nel momento in cui entrate nelle librerie, queste hanno già selezionato i libri per voi. Quelli che vi saltano di più all’occhio sono quelli che vedete di più. Non soltanto in Italia, ma tutte le librerie sono costituite in maniera scientifica, come delle scenografie: i librai, soprattutto nei grandi bookstore, sanno esattamente quali devono andare in vetrina, quali vicino alla cassa, e li posizionano in base alle scelte editoriali e commerciali più forti”. 
Sono tanti i problemi che si affacciano nel mondo editoriale, “un mercato spietato, soprattutto se si tiene conto del fatto che i grandi editori devono essere inevitabilmente anche grandi distributori. In media, una casa editrice ha una vita di due anni”, aggiunge il prof. Rotondi. Tra le altre difficoltà dell’autorialità italiana a contatto con il sistema editoriale, “c’è la tendenza, ispirata alla vanity press americana, dell’editoria a pagamento, che penalizza gli editori sani ma soprattutto gli autori, i quali tendono a non mettersi più in gioco con quelli che investono. È allora che l’editoria si riduce a tipografia”, sottolinea il romanziere. Che prosegue: “se in passato ci si poteva permettere di…
 
Articolo pubblicato sul nuovo numero di Ateneapoli in edicola (n. 9/2015)
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