Le destinazioni insolite e le scelte tattiche degli studenti

Sono state rese note a fine aprile le graduatorie Erasmus+ per l’anno accademico 2014/2015 con i relativi punteggi dei vincitori selezionati per le università straniere. Gli studenti dovranno accettare la borsa entro il 14 maggio, altrimenti saranno considerati rinunciatari. Una voce insolita è rappresentata da coloro che partiranno per le nazioni meno ambite rispetto a quelli che si sono riconfermati i più richiesti Atenei d’Europa (spagnoli, francesi, tedeschi). 
I paesi baltici
Molto richieste dagli studenti di Lingua e Cultura Russa di Mediazione linguistica e culturale sono le Repubbliche baltiche: “Ho scelto un’università della Lituania, perché ha un ottimo corso di russo. Quando ho visto le foto della città di Vilnius, mi ha convinto subito. Inoltre, studierò la lingua lituana, l’ho inserita come esame nel mio piano di studi all’interno delle attività formative, siccome il lituano non si studia a L’Orientale. Mi affascina moltissimo l’idea di andare a fondo nello studio della lingua: basti pensare che il nostro esame di Lingua Russa III corrisponde ad un esame di Lingua Russa I all’Università di Vilnius. Adoro viaggiare e scoprire altri stili di vita e la Lituania è stata influenzata in gran parte dalla cultura russa, quindi sono molto curiosa di vedere come si vive lì”, commenta la studentessa Giada Migliaccio. Selezionata per l’Estonia è invece Martina Stabile: “Studio russo e inglese, ma a causa dello scenario storico-politico attuale non è possibile andare in Russia, così ho scelto il paese europeo più vicino ad essa e nel frattempo conservo la speranza di poter fare un salto a San Pietroburgo. L’università di Tallinn mi è stata consigliata dai docenti di russo: bisogna tener presente che comunque l’Estonia faceva parte dell’Unione sovietica. Resterò lì per ben 12 mesi per sostenere gli esami di lingua e in più studierò anche l’estone. Sono un po’ terrorizzata, perché in un anno cambiano tante cose ma vedo quest’esperienza come una sfida in cui mi metto in gioco al 100 per cento. L’unica mia preoccupazione al momento è che mia madre ancora non sa che starò via un anno, è convinta che starò via solo 6 mesi, meglio non dirglielo ancora”.
Uno sguardo
alla cultura slava
Oltre agli stati baltici, anche i paesi dell’Europa centrale sono tra le mete predilette dai russisti. Francesco Lanzetta racconta la sua motivazione nella scelta della Repubblica Ceca: “alle superiori ero bravo in latino e greco e non avevo nessuna difficoltà con le declinazioni, anzi mi interessavano parecchio. Poi in quinta superiore sono andato in gita scolastica a Praga e sono rimasto estremamente impresso dalla bellezza architettonica e dal bynight della città ceca. In seguito, mi sono iscritto a L’Orientale e, seguendo i corsi di Lingua e Letteratura Russa, ho avuto una sorta di imprinting e ho iniziato ad appassionarmi alla cultura slava in generale documentandomi poi su internet cercando film, libri, musica, tutto ciò che riguardasse un po’ l’est europeo, infatti ho deciso di inserire come esame a scelta Lingua e Letteratura Ceca”.  
L’unico ostacolo per gli studenti è rappresentato dal dislivello tra la preparazione universitaria in Italia e all’estero: “L’università ÄŒeské BudÄ›jovice della Boemia è un’università molto prestigiosa, i corsi sono molto selettivi ed è necessaria una preparazione per gli esami di lingua nettamente superiore a quella richiesta qui a Napoli. Allora ho preferito non accavallarmi di tantissimi esami proprio per non incorrere in disagi e godermi al meglio l’Erasmus”, continua Francesco.
Due studentesse ci parlano, invece, della loro scelta mirata per la Polonia: “nel mio caso, la scelta della Polonia come destinazione è stata dettata innanzitutto dalla similarità tra la lingua russa e quella polacca. I paesi slavi mi affascinano molto e Varsavia è una bellissima città. È stata anche una scelta tattica, perché la Polonia non è tra le più richieste e quindi avrei avuto maggiori possibilità di ottenere la borsa. Desidero imparare a vivere la cultura del posto e la lingua polacca”, dice Mariachiara Palladino. Interviene la collega Annamaria Verde che partirà per l’Università della Slesia: “Il curriculum del mio Corso di Laurea prevede la mediazione con l’Europa Orientale e, per sostenere soprattutto gli esami di russo, Katowice mi è sembrata un’ottima opportunità. Ho optato per la Polonia perché voglio scoprire un paese di cui fondamentalmente conosco poco, confrontarmi con una realtà del tutto nuova, conoscere persone di diversa provenienza e le tradizioni del paese”.
Un’eccezione è rappresentata da una studentessa al terzo anno di Lingue, letterature e culture comparate, Maria Cautiero, vincitrice per due paesi dell’Europa orientale, l’Ungheria e la Slovacchia: “Studio inglese e cinese ma ho scelto l’Ungheria, perché Budapest mi sembrava una buona opportunità per sbloccare il mio inglese, ma ho intenzione di sostenere presso l’Università Loránd Eötvös anche l’esame di Filologia cinese. In base alle circostanze, deciderò se sostenere anche gli esami di lingua del terzo anno, dal momento che il piano previsto dal Learning Agreement può subire modifiche anche una volta partiti. Studiare le lingue all’estero mi dà una carica in più e mi sento fortemente motivata, soprattutto perché i miei docenti mi hanno assicurato che l’Università di Budapest è scelta da moltissimi studenti cinesi. È il motivo principale per il quale preferirei partire per l’Ungheria piuttosto che per l’Università Comenio di Bratislava, che al momento della scelta mi sembrava un’ottima alternativa, siccome è poco costosa e poco richiesta”.  
Helsinki, la meta più
gettonata tra i
paesi scandinavi
Un desiderio che si realizza per molti studenti di Lingue, letterature e culture comparate è l’assegnazione per la borsa di studio presso i paesi scandinavi: “ho scelto la Finlandia, perché è possibile studiare sia inglese sia cinese con ottimi insegnamenti. Siccome non ho avuto molte esperienze all’estero, mi piacerebbe fare nuove conoscenze e scoprire un nuovo mondo con stili di vita totalmente diversi dai nostri. L’Erasmus permette anche a chi ha risorse economiche più limitate di visitare nuovi luoghi premiando il sacrificio e l’impegno per lo studio”. 
Helsinki è la città nordica più gettonata, mentre restano non coperti da nessuno studente i posti per l’Università norvegese di Helverum e l’Università svedese di Dalarna insieme a quella danese di Roskilde, vicina alla penisola scandinava. “Ho letto tanto su Helsinki prima di sceglierla e la Finlandia mi sembrava una scelta valida, perché lì parlano molto bene inglese e la vita universitaria dovrà essere fantastica. Non sono una grande amante del freddo, ma leggere che nei dormitori ci sono sempre i riscaldamenti accesi mi ha rincuorato. Come seconda opzione, avevo scelto Bristol ma l’Inghilterra è intasata, troppe persone la scelgono e non c’è proprio speranza”, dice la studentessa Francesca Corsetti, delusa dai risultati delle graduatorie. Aggiunge: “purtroppo sono risultata idonea e non vincitrice, perché mi sono posizionata al quarto posto, e per Helsinki ci sono solo tre posti, quindi non credo di partire. Sul bando c’era chiaramente scritto che nel caso di punteggio uguale, lo studente più giovane sarebbe stato preso. Però io sono perfettamente in corso, ho sostenuto tutti gli esami del primo e tutti quelli che avevo in questa sessione del secondo anno con una media del 27, perciò mi rattrista che molto probabilmente perderò quest’occasione dal momento che sono preceduta da studenti del primo anno. Non concordo con i metodi di assegnazione del punteggio, perché al primo anno gli studenti non sono ancora ben integrati nel sistema universitario, hanno avuto la possibilità di sostenere un solo esame di lingua e potrebbero richiedere la borsa Erasmus anche l’anno successivo”. C’è delusione sia da parte degli studenti idonei sia da parte di coloro che avevano scelto università poi eliminate dagli accordi, come l’Università di Utrecht nei Paesi Bassi.
Al margine si collocano, invece, gli atenei dell’Europa meridionale, come le Università di Atene e di Salonicco in Grecia e l’Università di Zagabria in Croazia, insieme all’Università di Nicosia nell’isola di Cipro. 
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