L’Orientale alle urne il 18 giugno per il Rettore

L’Orientale al voto il 18 giugno per eleggere il successore della prof.ssa Lida Viganoni. Il nuovo Rettore guiderà l’Ateneo per sei anni. “Come previsto dallo Statuto, non devono passare più di 180 o meno di 120 giorni prima della scadenza del mandato del Rettore in carica, che coincide con il 31 ottobre. Inoltre, per tradizione, le elezioni si sono sempre svolte nel mese di giugno”, spiega il decano prof. Adriano Rossi.
Candidati i due ProRettori in carica: il prof. Giuseppe Cataldi e la prof.ssa Elda Morlicchio.
“Sono all’Orientale da 24 anni – racconta il prof. Cataldi, il quale ha attivato una piattaforma web (giuseppecataldi.it) attraverso la quale tutti possono consultare il suo programma elettorale – e sono pronto a mettere a disposizione di questo Ateneo le esperienze maturate in questi anni”. Il prof. Cataldi, 55 anni, ordinario di Diritto Internazionale, attuale ProRettore vicario, tra i vari incarichi, è stato già Direttore di Dipartimento e Direttore del CNR dal 2000, nonché responsabile scientifico della Scuola per l’Alta Formazione di Procida. “Voglio mettermi al servizio di questa istituzione accademica per continuare il lavoro svolto in questo rettorato con gli attuali organi, Senato e Consiglio di Amministrazione, e portare anche una ventata di nuovo. Il segreto sarà sicuramente la collaborazione con tutti, colleghi, personale e studenti, e il fare squadra”. Il programma, nato dalle sollecitazioni dei colleghi, si può definire ancora work in progress, pronto ad ampliarsi raccogliendo nuovi spunti e problematiche urgenti dal dialogo con le varie realtà presenti in Ateneo. “Vorrei portare in via Chiatamone il mio metodo di lavoro, con entusiasmo e trasparenza, sfruttando proprio il nostro essere una piccola realtà, molto vivace, per superare tutte quelle difficoltà che in momento così difficile non possiamo dire di non incontrare. Così anche il mio programma – ribadisce – nasce dal dialogo, e non si insinua come un programma calato dall’alto”. ‘Le radici e le ali’ è il titolo ‘emblematico’ che il prof. Cataldi ha voluto dare a questo manifesto del suo lavoro, per rimarcare ancora una volta “sia il radicamento sul nostro territorio, e la necessità di dialogare con le istituzioni e le comunità locali, sia, ovviamente, l’esigenza di volare alto e lontano per tenere fede alla missione del nostro Ateneo, il quale, più degli altri, è per sua natura connotato dal dialogo interculturale, dalla conoscenza e lo studio delle realtà ‘altre’”.
ProRettore con delega alla didattica e Presidente del Polo Didattico di Ateneo, docente di Lingua e linguistica tedesca, la prof.ssa Elda Morlicchio parla di quelle che, a suo avviso, sono le priorità che il prossimo Rettore dovrà affrontare, mettendo al primo posto il dialogo come elemento fondante. “Sicuramente a livello nazionale si sente l’esigenza di maggiore coordinamento tra tutti gli organismi preposti alla gestione della vita universitaria, dal Miur alla Crui, dal Cun all’Anvur: tutti devono in qualche modo interagire tra loro, perché la carenza di un certo tipo di coordinamento, di cui tutti i colleghi lamentano la mancanza, rende più difficile la vita a chi sta nelle università. Chi è impegnato in prima linea nell’organizzazione della didattica ha bisogno di norme chiare e date in tempo utile. A questo proposito la Giunta della Crui che si occupa della didattica, presieduta dal Rettore Zara e di cui faccio parte, ha chiesto un incontro con i rappresentanti dei vari organi istituzionali per poter condividere e comunicare le nostre istanze. Noi, come Orientale, abbiamo il vantaggio di avere un’offerta didattica compatta e di essere di dimensioni relativamente ridotte, le quali ci permettono di reagire con più efficienza a tutte le modifiche imposte da varie norme e decreti, rispetto ai mega atenei generalisti che incontrano maggiori difficoltà. Il confronto è importante per far emergere molte di quelle problematiche nate dall’attuazione delle norme e condivise da diverse università, del nord e del sud”. Un altro versante di dialogo che dovrebbe continuare ad essere aperto è quello orizzontale, con le istituzioni locali e la città, perché “da soli non si va da nessuna parte”. E sottolinea: “Noi abbiamo sempre dialogato con le varie istituzioni regionali, comunali e provinciali, nonché con gli altri Atenei campani. Con la Regione, ad esempio, siamo riusciti a portare a termine il progetto della Residenza, mentre con la Camera di Commercio di Napoli è stato attivato un Master. Inoltre abbiamo un rapporto stretto anche con la realtà scolastica, sia per quanto riguarda l’orientamento che la formazione degli insegnanti”. Ma i confini dell’Ateneo “vanno anche oltre la città. Abbiamo oltre 133 convenzioni internazionali, che hanno incrementato la mobilità in uscita ed in entrata, con un grosso ritorno di risorse per l’Ateneo e per la città. La visibilità internazionale di molti colleghi ci permette di attivare progetti e portare risorse importanti in Ateneo. Per questo è fondamentale un forte lavoro di squadra, senza il quale nessun Ateneo può essere ben gestito. La nostra funzione è quella di creare un ponte tra Napoli, città cardine del Mediterraneo, e i Paesi esteri, che sono fonte di grande ricchezza culturale”. Sicuramente, per far sì che questo ponte sia saldo, è necessaria la collaborazione con le istituzioni cittadine: “perché basta poco per far crollare tutti i nostri sforzi!”. Qui viene tirata in ballo anche la questione delle sedi, che in edifici storici al centro della città sono di difficile gestione e manutenzione, soprattutto se manca la sicurezza nella zona: “non vogliamo spostarci dal centro storico, che ci può dare e a cui possiamo dare tanto. Il centro storico è il cuore di Napoli e L’Orientale può aiutare a valorizzarlo e farlo rinascere. Sicuramente va migliorata la situazione delle nostre sedi, soprattutto dal punto di vista organizzativo, perché molti studenti lamentano sovrapposizioni di orari, che però sono il rovescio della medaglia di una grande libertà di scelta degli insegnamenti. Senza dubbio vanno esplorate tutte le strade possibili per migliorare la situazione”. Il nuovo Rettore, tutto sommato, troverà un Orientale in buona salute, “sia per il bilancio, che permette finalmente anche nuovi reclutamenti”, che per lo stato delle immatricolazioni, in crescita, “motivo di soddisfazione, perché vuol dire che la nostra offerta è chiara e risponde alle esigenze del mondo del lavoro”. “I nostri studenti – aggiunge con una punta di orgoglio – sono ragazzi vivaci, curiosi e con capacità di comprensione. Io credo che si debba tenere sempre aperto con loro il dialogo, soprattutto con quelli che. cogliendo tutte le opportunità offerte, comprese quello dello Statuto, cercano un canale di comunicazione attraverso la rappresentanza. Partecipare alle riunioni degli organi di Governo è un modo per presentare le proprie problematiche e cercare insieme una soluzione”. Così, ancora una volta, dovrebbe essere il dialogare alla base del lavoro del prossimo Rettore, che dovrà assumersi anche il compito di migliorare ulteriormente il sistema informatico e la comunicazione su web: “Purtroppo, per motivi diciamo ‘anagrafici’, molti di noi non hanno molta dimestichezza con il registro verbale usato per il web, e anche il nostro sito andrebbe migliorato per essere di più veloce fruizione. Sicuramente questa è una nuova frontiera del linguaggio che va esplorata”.
- Advertisement -




Articoli Correlati