L’Orientale “un Ateneo con un alto livello di qualità, nella didattica e nella ricerca”

“Ci stiamo preparando per accogliere le matricole negli spazi delle nostre sedi, ma siamo pronti a organizzare incontri a distanza se verificheremo che non ci saranno le condizioni necessarie per garantire sicurezza sanitaria. Certamente ci impegneremo anche per essere inclusivi studiando soluzioni per gli studenti e le studentesse con problemi di salute e di mobilità”, afferma la prof.ssa Elda Morlicchio, Rettrice de L’Orientale, Ateneo che ha nel suo dna l’apertura al mondo, ai popoli, alle loro differenti lingue, culture, religioni, costumi, forme artistiche. Inevitabile l’augurio della Rettrice per i suoi docenti e studenti: che “possano ricominciare a viaggiare, in Europa e nel mondo, per riprendere i dialoghi, interrotti bruscamente e drammaticamente dalla pandemia”.
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Cosa sente di augurare ai ragazzi che hanno concluso un percorso  scolastico in solitudine e che si apprestano a varcare la soglia dell’università, per la prima volta orientati in modalità virtuale?
“Che questa difficile esperienza, certamente unica nella storia, consenta ai giovani di trovare tempo e modo per guardare dentro di loro, di fare progetti per il futuro, di capire bene quali siano i loro interessi di studio. E che quindi ora siano pronti per la scelta del percorso universitario”. 
Oggi più che mai, con la crisi economica post Covid in atto, non si può sbagliare la scelta del percorso di studi e gravare sulle famiglie perché tante sono in difficoltà. Quali valutazioni devono guidare genitori e figli nella scelta?
“La scelta sbagliata del percorso universitario è sempre un evento da scongiurare, anche in periodi non di crisi, perché va evitato che il giovane si senta inadeguato per il raggiungimento degli obiettivi che si era posto. Molti genitori, talvolta anche inconsapevolmente, suggeriscono ai figli percorsi per realizzare i loro sogni rimasti nel cassetto e non i sogni dei propri figli. Oppure si ritiene spesso che sia preferibile puntare su lauree che possano dare maggiori opportunità di guadagno, senza rendersi conto che se non c’è vero interesse per un dato percorso formativo, si raggiungerà a fatica e in ritardo la meta finale della laurea, che potrebbe così risultare poco o per niente utile ai fini dell’ingresso nel mondo del lavoro. Dunque il mio consiglio è: seguire i propri interessi e le proprie passioni, per laurearsi presto e bene, ed essere pronti al confronto con la realtà e con il mondo futuro delle professioni, che oggi peraltro è in costante trasformazione”. 
Se il mondo non sarà più quello di prima, quali competenze è necessario acquisire perché lo studente di oggi possa, nel futuro, diventare protagonista e volano del cambiamento?
“Certamente la conoscenza delle lingue (oltre all’inglese) e le competenze informatiche, che possono costituire il ‘valore aggiunto’ della laurea accanto a solide basi culturali per leggere la complessa realtà del mondo contemporaneo e i suoi continui cambiamenti. La conoscenza di più lingue e culture mette lo studente dell’Orientale in grado di comunicare e mediare in qualsiasi contesto”.
Il suo Ateneo cosa porta in dote alla matricole? In termini di peculiarità dell’offerta formativa, qualità degli studi, eccellenza nella ricerca, innovazione, strutture e servizi?
“L’Orientale ha da poco ricevuto la valutazione da parte della Commissione di esperti dell’Agenzia Nazionale di Valutazione del sistema universitario e della ricerca (ANVUR) ai fini dell’accreditamento periodico dell’Ateneo. Il giudizio è stato molto positivo: L’Orientale non solo ha conseguito l’accreditamento quinquennale, ma ha ricevuto un giudizio ‘pienamente soddisfacente’ (livello B). Questa certificazione ci consente di dire che il nostro è un Ateneo con un alto livello di qualità, nella didattica e nella ricerca. Abbiamo accordi di collaborazione scientifica in Italia e all’estero con istituzioni e università prestigiose e diamo possibilità a tutte e a tutti di fare esperienza di un soggiorno di studio o di tirocinio all’estero, grazie non solo alla nostra fitta rete di accordi Erasmus ma anche alle convenzioni (oltre 250) con Paesi non europei. La nostra offerta formativa è unica nel panorama italiano e, forse, anche europeo, per l’alto numero di lingue e culture insegnate e studiate da docenti dell’Orientale. Ma non va dimenticato neppure il Corso di Studio ‘Civiltà antiche e Archeologia: Oriente e Occidente’ che si caratterizza per la forte vocazione internazionale e non ha riscontri in altri Atenei italiani”. 
Quali sono le novità nell’offerta didattica?
“L’Orientale non ha mai registrato una flessione delle immatricolazioni, che per le Magistrali sono addirittura aumentate in questi ultimi anni. Per questo non abbiamo ritenuto necessario attivare nuovi percorsi di studio e ci siamo invece impegnati per potenziare l’offerta degli insegnamenti dei Corsi di Laurea attivati”.
Tre aggettivi per descrivere lo studente che, per lei, ha le potenzialità per sbocciare e diventare un fiore all’occhiello dell’Ateneo.
“Curioso, tollerante e…. studioso, naturalmente!”.
Si riparte. Il suo in bocca al lupo per la comunità accademica…
“Che possa ritrovarsi negli spazi fisici del centro storico e riprendere in pieno le attività didattiche, culturali e di ricerca, perché l’Università è fatta di incontri e confronti, di socializzazione. Ma esprimo anche l’augurio che docenti, studentesse e studenti possano ricominciare a viaggiare, in Europa e nel mondo, per riprendere i dialoghi, interrotti bruscamente e drammaticamente dalla pandemia, con i nostri partner stranieri”.
 
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