Nasce ufficialmente la Scuola di Agraria e Veterinaria con il prof. Pasquale Lombardi Presidente

Maggior coordinamento e ampliamento dell’offerta didattica, implementazione delle azioni rivolte allo sviluppo della ricerca integrata: sono questi i binari su cui si sta muovendo la Scuola di Agraria e Veterinaria, ultima in ordine di arrivo tra le quattro attivate alla Federico II, che nel mese di ottobre ha scelto il suo Presidente nella persona del prof. Pasquale Lombardi. Docente di Economia ed Estimo Rurale a Portici, il prof. Lombardi ha già ricoperto diversi incarichi istituzionali ed il suo nome era tra i papabili già due anni fa, ai tempi della nascita della Scuola. “La mia candidatura a Presidente della Scuola di Agraria e di Medicina Veterinaria è maturata già ai tempi in cui rappresentavo entrambe le Facoltà nel Senato Accademico – conferma – In sostanza non ho fatto altro che mettere, con estrema modestia, le mie pregresse esperienze di Presidente di Corso di Studi, di componente del Consiglio del Polo delle Scienze e delle Tecnologie per la Vita e di Direttore di Dipartimento, per avviare i lavori di un cantiere che è ancora aperto. Il fatto di essere stato eletto all’unanimità offre il senso della facilità con la quale abbiamo raggiunto una intesa sugli obiettivi che i due Dipartimenti condividono, e questo anche grazie all’appoggio dei due Direttori, Matteo Lorito di Agraria e Gaetano Oliva di Medicina Veterinaria”.
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Sulle funzioni delle Scuole ed in particolare su questa che vede coinvolti due Dipartimenti ‘di frontiera’ si è dibattuto molto. All’origine numerosi erano i dubbi sulla necessità di questo organo di coordinamento per Agraria e Veterinaria, ma oggi il prof. Lombardi, riflettendo sul lavoro svolto e quello da svolgere, afferma: “Abbiamo le idee chiare su come procedere per svolgere al meglio le nostre funzioni”. Aggiunge, inoltre, allargando lo sguardo all’intero Ateneo: “È chiaro che non tutte le Scuole hanno le medesime esigenze. Molto più complesso e articolato sarà certamente il funzionamento della Scuola di Medicina e della Scuola Politecnica e delle Scienze di Base. In questi due casi, moltissimi Corsi di studio coinvolgono più Dipartimenti e quindi tutto quanto attiene al coordinamento delle attività didattiche, alla distribuzione dei carichi didattici, come pure la gestione degli spazi, comporta problemi non certo semplici da risolvere. Basti pensare – spiega – che nella Scuola di Medicina si tratta di coordinare le attività didattiche di 27 Corsi di Studio, 7 dei quali hanno anche sedi periferiche in conformità al Protocollo Università-Regione; mentre la Politecnica eroga didattica per…
 
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