Nuovi Coordinatori dei Corsi di Laurea a Ingegneria Industriale

Attenzione agli studenti e aumento della visibilità dei Corsi, incremento dell’internazionalizzazione, potenziamento delle attività laboratoriali e dei contatti con aziende e centri di ricerca, al fine di ridurre sempre più la distanza tra università e mondo del lavoro. Sono chiari e definiti gli obiettivi che, al Dipartimento di Ingegneria Industriale, si stanno ponendo i quattro nuovi Coordinatori di Corsi di Laurea eletti, in telematica, il 24 marzo. I professori Cristina Ponsiglione, Riccardo Russo e Fabio Bozza hanno preso le redini, rispettivamente, dei Corsi Triennali in Ingegneria Gestionale della Logistica e della Produzione e Ingegneria Meccanica e Magistrale in Ingegneria Meccanica per l’Energia e l’Ambiente, a seguito delle dimissioni dei precedenti Coordinatori. Al timone della nuova Magistrale in Autonomous Vehicle Engineering c’è, infine, il prof. Stanislao Patalano. Candidati unici, sono stati eletti a larga maggioranza di voto.
Si pone in continuità con la precedente gestione (il prof. Pierluigi Rippa che coordina ancora il Corso Magistrale) la prof.ssa Cristina Ponsiglione, docente di Ingegneria economico-gestionale. Dopo la laurea, due anni in Vodafone Italia e un dottorato all’Università di Roma Tor Vergata, “ho svolto la mia attività di ricerca – nei campi dell’organizzazione e management sanitario e dei sistemi organizzativi e inter-organizzativi complessi – e didattica sempre nel gruppo di Ingegneria Gestionale della Federico II”. Presso il Dipartimento, inoltre, è Coordinatrice delle attività di Terza Missione e referente Erasmus per alcuni accordi. “Nel momento in cui abbiamo valutato la possibilità di una gestione separata dei Corsi Triennale e Magistrale ho dato la mia disponibilità – spiega – Due diversi Coordinatori potranno meglio focalizzarsi sulle problematiche specifiche dei due Corsi, lavorando sempre in sinergia”. Nella sua agenda, obiettivo questo connesso alla situazione attuale, c’è “la volontà di continuare l’attento monitoraggio degli studenti e delle loro attività, a maggior ragione in questa situazione di criticità, per intervenire al presentarsi di ogni eventuale problema”. In più, guardando al futuro prossimo, “vorremmo fare tesoro di questa esperienza per poter sfruttare, in maniera ancora più capillare, le opportunità offerte dalla teledidattica a beneficio, ad esempio, degli studenti lavoratori o di chi ha difficoltà nella gestione di orari di lezione rigidi”. Altro obiettivo da raggiungere “è potenziare l’attrattività del Corso, sia per gli studenti italiani che per quelli stranieri”. Sottolinea: “Stiamo registrando un crescente interesse dei nostri ragazzi, già in Triennale, per i programmi di scambio. Si sta lavorando, quindi, in direzione di un aumento delle borse per le mete già predeterminate, ma anche ad un possibile ampliamento delle destinazioni”. Ingegneria Gestionale della Logistica e della Produzione è un Corso “dai numeri molto alti, quest’anno abbiamo avuto 604 immatricolati, il che comporta un notevole sforzo di coordinamento. Lo stesso vale per la Magistrale. Abbiamo, però, una fortissima organizzazione costituita da gruppi di lavoro, commissioni e referenti”. 
Gestionale il più affollato
Riceve il testimone dal predecessore, Fabio Bozza, il prof. Riccardo Russo, docente di Meccanica applicata alle macchine. Laurea con lode in Ingegneria Meccanica, i suoi campi di ricerca sono dinamica dei motori, tribologia e misure meccaniche. È al suo primo incarico al vertice: “A questo compito, a turno, dobbiamo assolvere tutti. Credo, in particolare, chi appartiene ai settori scientifico-disciplinari caratterizzanti della Meccanica, di cui il mio è proprio una delle gambe”. Ingegneria Meccanica “è fortissimo per tradizione, è uno dei Corsi più antichi, e per qualità. I nostri ingegneri meccanici sono apprezzati in tutto il mondo e lavorano nelle aziende più importanti”. Un punto di debolezza, forse, prosegue, “può essere legato proprio ai numeri, dopo Gestionale è il Corso più affollato. Negli anni, c’è stata una drastica riduzione di finanziamenti all’università e un Corso come questo, fortemente apprezzato e per cui c’è molta richiesta, si trova ad avere carenze di organico e strutture”. Il docente paragona il Corso ad una grande petroliera che si muove in mare: “Possiamo dare piccoli colpi di timone per correggere la rotta man mano, ma effetti più definitivi si vedono sul lungo periodo. Della macchina direttiva, comunque, non sono ancora esperto per cui, in un primo momento, la lascerò andare come ha sempre fatto. Sicuramente – e qui cita la sua passione per la ricerca – vorrei riportare i ragazzi in laboratorio. Gli studenti chiedono sempre di incrementare le attività pratiche, di toccare gli oggetti e, letteralmente, di sporcarsi le mani. Ragionerò su questa possibilità”. Il docente tiene anche a sottolineare: “abbiamo forti contatti con il mondo del lavoro, sia noi docenti grazie alle nostre ricerche sia, in maniera strutturata, il Dipartimento grazie al lavoro del Direttore. Gli studenti spesso, finita la Triennale, vogliono proseguire gli studi nei Politecnici del Nord percependoli più vicini alle aziende. Sfatiamo questo mito: le nostre Magistrali, anche sotto questo aspetto, sono eccellenti”.
È stato breve il passo, dalla Triennale in Ingegneria Meccanica alla Magistrale in Ingegneria Meccanica per l’Energia e l’Ambiente, per il prof. Fabio Bozza. Docente di Macchine a fluido, laurea con lode in Ingegneria Meccanica, subentra al prof. Nicola Bianco, ora Direttore del Dipartimento. “Questo Corso si incentra su discipline come Macchine, Fisica Tecnica, ed era naturale che il successore del prof. Bianco fosse un docente di Macchine”, spiega il prof. Bozza, la cui attività di ricerca riguarda proprio lo studio teorico-sperimentale dei fenomeni termofluidodinamici che avvengono nelle macchine termiche con particolare riferimento ai motori a combustione interna, sia ad accensione comandata che per compressione, ed alle turbine a gas. Cosa c’è all’ordine del giorno nella sua agenda? Il Corso è già ben avviato, dice, ma “c’è sempre qualcosa su cui possiamo concentrarci”. In merito all’orientamento in itinere, “la nostra laurea ha tre indirizzi su cui, a volte, i ragazzi non riescono a decidersi. Noi potremmo spiegare un po’ meglio contenuti ed esami. Altro aspetto su cui spero di dare un contributo è l’internazionalizzazione, sia nella promozione di scambi Erasmus che nell’interazione con colleghi stranieri affinché intervengano nei corsi”. Sull’orientamento in uscita: “Penso ai percorsi di tirocinio. Questi, al momento, si basano principalmente sui rapporti dei singoli docenti con le aziende. Vorrei strutturare maggiormente questo aspetto e creare rapporti stabili con le aziende affinché si possa avere una sorta di database con offerte più specifiche”.
Veicoli a guida autonoma
“Questo Corso ha in sé tutti gli elementi che caratterizzano la mia attività di ricerca nonché la mia sensibilità verso l’internazionalizzazione”. Parola del prof. Stanislao Patalano, primo Coordinatore della nuova Magistrale Autonomous Vehicle Engineering (MOVE). Docente di Disegno e metodi dell’ingegneria industriale, laurea con lode in Ingegneria Meccanica, ha già ricoperto diverse cariche in organi istituzionali. Il più recente, Presidente della Commissione Paritetica del Dipartimento, che ha lasciato proprio in virtù del nuovo incarico. Ad oggi, “il Corso non ha moltissimi iscritti proprio perché non ha goduto di tempo sufficiente e condizioni adeguate per farsi conoscere. Stiamo ricevendo, però, molte manifestazioni di interesse per il prossimo anno sia dall’estero che da iscritti ad altri Corsi intenzionati ad effettuare un passaggio”. In linea, quindi, con quanto detto finora, “il mio lavoro sarà rivolto all’aumento dell’attrattività del Corso che, ricordo, ha anche competenze dall’area delle Tecnologie dell’informazione. Credo sia importante potenziare anche l’interazione con centri di ricerca e grandi aziende nazionali ed internazionali”. Nel mercato automobilistico, l’attenzione verso i veicoli a guida autonoma “è molto alta. L’interazione con aziende e centri di ricerca per percorsi di tirocini e tesi potrebbe essere anche un ottimale ponte lavorativo per i nostri ragazzi”. MOVE rappresenta, senza dubbio, un’importante sfida, “sia perché interamente in inglese sia perché il mondo dei veicoli a guida autonoma è in continua evoluzione. La sfida consisterà proprio nel suo costante adeguamento e aggiornamento in relazione allo scenario fortemente evolutivo in cui si colloca”.
 
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