Nuovi docenti delegati e lavoro di squadra per un ritorno in sicurezza

Si è insediato il 1° novembre il nuovo Rettore de L’Orientale, l’islamista Roberto Tottoli, che subentra alla prof.ssa Elda Morlicchio in “un momento difficile per il Paese intero e sul piano regionale che di riflesso coinvolge le comunità accademiche del territorio, immersi come siamo in un clima di rapido cambiamento con notizie e realtà che mutano da un giorno all’altro”. È la ragione per cui nel suo primo giorno di mandato il docente ha espresso il desiderio di condividere un messaggio rivolto agli studenti sulla pagina Facebook dell’Ateneo: “Vorrei trasmettere la fiducia nei nostri confronti. Stiamo lavorando per loro cercando di agevolare i prossimi passaggi con la dovuta cautela nella speranza di un ritorno in sicurezza, forti dell’esperienza che insieme abbiamo condiviso negli ultimi mesi”. Una rassicurazione altrettanto significativa è rivolta alle matricole: “Mi rendo conto dell’estrema difficoltà che vivono gli studenti all’inizio del loro percorso universitario. Ci stiamo attrezzando, però, per far sì che pian piano si possa trovare un sistema per tornare a fare lezione e normare il rientro”. Proprio in questi giorni continuerà il confronto con gli Organi di governo dell’Ateneo per studiare le soluzioni efficaci da mettere in campo. Gli obiettivi: garantire una ripresa della didattica e dell’attività regolare di tutti gli uffici amministrativi così come della ricerca. “Sono stati i miei colleghi ad avanzare proposte in tal senso e insieme stiamo paventando la possibilità di tornare in sede per appuntamenti mirati, come ad esempio i ricevimenti e il tutorato, o per riprendere il lavoro nei nostri uffici”. Una delle prime operazioni a compiersi è l’oculata adozione di protocolli di sicurezza in ottemperanza alle strutture fisiche disponibili e nel rispetto di quanto stabilito dai decreti governativi: “Allo stato attuale è impossibile fare didattica in presenza, come se nulla fosse stato. Difficile anche, ci dicono gli epidemiologi, che il virus scemerà. Dobbiamo imparare a conviverci e quindi abbiamo il dovere di progettare percorsi in sicurezza”. Un grande aiuto al ripristino della macchina universitaria sarà in ogni caso fornito dalla graduale riapertura degli uffici, come la Segreteria studenti, e non ultime le biblioteche, “che già dal mese di luglio hanno riaperto in fasi alterne e che si spera possano rimanere a lungo operative, visto il loro ruolo essenziale in ambito di ricerca”. 
Guarino Prorettore Vicario
Si fanno strada già in questa prima settimana, inoltre, le nuove nomine. Subentra alla prof.ssa Rita Librandi, docente di Linguistica italiana, nel ruolo di Prorettore vicario l’ispanista Augusto Guarino, fino all’anno scorso direttore del Dipartimento di Studi Letterari, Linguistici e Comparati e già Prorettore in passato, dal 2001 al 2007, nonché dal 2007 al 2012 Preside dell’allora Facoltà di Lingue e Letterature Straniere. “Il ruolo del Prorettore vicario – annuncia il prof. Tottoli – sarà arricchito da una delega all’internazionalizzazione, vocazione centrale per il nostro Ateneo naturalmente aperto verso il mondo che deve essere rafforzata nell’ottica di intrattenere sempre più rapporti con l’estero e attrarre studenti da altri Paesi”. Erediterà, invece, la delega alla Ricerca – finora ricoperta dall’italianista Librandi – la prof.ssa Rossella Bonito Oliva, docente di Etica della Comunicazione Interculturale. Tra le cariche di maggiore rilievo resta confermato il prof. Rosario Sommella, ordinario di Geografia economico-politica presso il Dipartimento di Scienze Umane e Sociali, in qualità di Prorettore alla didattica e Presidente del Polo Didattico. “Consegnerò le altre deleghe – quelle ‘senza portafoglio’, per così dire – appena possibile all’Ufficio Dottorato: in alcuni casi ci saranno delle novità mentre su altri settori confermerò le figure uscenti del precedente Rettorato”. L’Orientale, già punto di riferimento in Italia per lo studio delle lingue, aspira quindi a diventare sotto la nuova direzione “un Centro sempre più riconosciuto a livello internazionale per la conoscenza di culture altre, per le specializzazioni sui continenti Asia e Africa e la mediazione tra Oriente e Occidente”.
Un commento sui fatti di Vienna
Inevitabile pertanto un commento a caldo da parte dell’islamista sugli eventi succedutisi nelle ultime settimane a Nizza, Avignone e infine a Vienna. “Ci mancava solo il rientro dell’Isis a preoccupare una situazione già di per sé allarmante e per alcuni versi simile, dal momento che spesso ci si riferisce al terrorismo di matrice islamica, questo già dai primi Duemila, usando la metafora del virus. Questi episodi sono la punta dell’iceberg di alcuni fenomeni deleteri innescati da una realtà sociale sottoposta al cambiamento perenne. Occorre prendere atto anche della carenza deficitaria del sistema politico che negli ultimi vent’anni in Italia non è stato in grado di veicolare conoscenze adeguate sulle dinamiche di integrazione, della migrazione e dell’alterità, lì dove al contrario limitarsi a evocare la lotta politica non può offrire alcuna soluzione per il futuro. Ecco perché credo che la nostra Università possa rivestire una posizione chiave nei prossimi anni: è nella nostra tradizione radicato il seme per investigare i processi storici in corso di svolgimento e veicolarli all’esterno grazie alle nostre competenze”.
 
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