Al Parthenope si formano e si sfidano i ‘cyber defender’ del futuro

Viviamo in una società iperconnessa. Il rischio è la violazione dei sistemi che può compromettere la sicurezza delle cose e delle persone. Nel settore della cyber security si stima, però, che per carenza di personale con competenze adeguate nel 2021 rimarranno 350 mila posizioni scoperte nella sola Europa. “La velocità con cui tutti i nostri sistemi stanno aumentando le loro connessioni e la digitalizzazione degli apparati ha creato un vuoto formativo che si sta cercando di colmare. Una sfida, quindi, quella di formare i cyber defender del futuro, a cui le università non si possono sottrarre, nell’interesse del sistema Paese nella sua globalità”, spiega il prof. Luigi Romano, docente di Sistemi di elaborazione delle informazioni e Prorettore all’Internazionalizzazione del Parthenope, Ateneo che due anni fa ha attivato il nuovo percorso Magistrale in Ingegneria della Sicurezza dei Dati e delle Comunicazioni “specificamente progettato per formare una generazione di ingegneri con competenze trasversali nell’ambito della sicurezza dei sistemi ICT”. È quindi del tutto naturale l’adesione anche quest’anno alla CyberChallenge.it, programma nato nel 2017 per rispondere ad una chiara esigenza di specialisti nel settore della sicurezza informatica, e destinato ai giovani tra i 16 e i 23 anni. Requisiti richiesti: tanta passione e capacità. Nella sua prima edizione, la CyberChallenge ha visto coinvolte…
 
L'articolo continua sul nuovo numero di Ateneapoli in edicola dal 25 gennaio (n. 1/2019)
o in versione digitale all'indirizzo: https://www.ateneapoli.it/archivio-giornale/ateneapoli
 
- Advertisement -




Articoli Correlati