Bene le lezioni, peccato per i laboratori e i tirocini esterni

È appena cominciata la lezione, bisogna spegnere il microfono; attenzione all’inquadratura della webcam perché durante l’esame è importante avere una buona visuale; c’è un modo per replicare online tutte le attività che si svolgevano in presenza?
Gli studenti dell’Università Parthenope stanno imparando a conoscere vizi e virtù della classe virtuale e acutamente stanno facendo di necessità virtù, comprendendo che, in un momento in cui ancora non è possibile fare progetti a medio e lungo termine, è ancora più importante essere ottimisti e versatili. 
Molto apprezzata, la tempestività dell’Ateneo nell’attivare le lezioni online e nel rispondere alle esigenze degli studenti. “Non possiamo proprio lamentarci, anzi dobbiamo riconoscere di essere stati fortunati – è opinione condivisa, espressa da Gabriella Campese, secondo anno Magistrale Marketing e Management Internazionale – In Campania, il nostro Ateneo si è mosso per primo. In più, abbiamo professori giovani e all’avanguardia che stanno cercando di venirci incontro e non farci perdere alcuna opportunità”. “Siamo orgogliosi – prosegue Ciro Vinaccia, rappresentante degli studenti in Consiglio di Amministrazione e studente Magistrale di Scienze Economiche, Finanziarie e Internazionali – Noi rappresentanti ci siamo fatti portavoce delle istanze dei nostri colleghi, dall’attivazione della didattica online alla proroga delle tasse, e siamo stati sempre ascoltati. Agli studenti della Scuola di Economia e Giurisprudenza si può dire che non manchi nulla. È stata trovata anche una soluzione per i tirocini di 3 crediti che, per alcuni Corsi, sono necessari ai fini della laurea. Sono stati sostituiti con dei seminari consentendo, così, di laurearsi a chi aveva terminato gli esami e doveva acquisire solo quei 3 crediti”. Ciro ha identificato, anzi, anche un notevole vantaggio che deriva dalla classe virtuale: “Stiamo potenziando l’uso di Excel, Power Point e altri strumenti. Noi ragazzi, purtroppo, avevamo la cattiva abitudine di non considerarli durante la lezione. Adesso che facciamo lezione al computer e siamo più portati ad impiegarli, ci stiamo rendendo conto che è molto più semplice seguire il professore, replicando correttamente grafici o esercizi. È un’abitudine che dovremmo mantenere nello studio anche quando la situazione sarà tornata alla normalità”.
Lezioni registrate: la proposta
Per Matteo Caiazzo, ultimo anno in Sicurezza dei Dati e dell’Informazione al Dipartimento di Ingegneria, rappresentante degli studenti, sarebbe da tenere, invece, la possibilità di fruire delle lezioni registrate: “È una nostra proposta, come associazione Parthenope Unita. Poter riguardare la lezione, ogni volta che ne abbiamo bisogno, è un gran vantaggio che semplificherebbe la vita degli studenti. Pensiamo, ad esempio, ai fuoricorso. Ci sono materie che si possono studiare anche senza seguire assiduamente, ma, facciamo l’esempio di Ingegneria, se perdi una lezione non ci capisci più niente”. Un sospiro di sollievo, gli studenti lo hanno tirato per la riattivazione anche del percorso FIT: “i quattro esami che consentono di partecipare al concorso per docenti – precisa Simone Massa, Magistrale Marketing e Management Internazionale – Ed è davvero una cosa positiva per chi è già laureato perché i bandi potrebbero essere pubblicati a breve”. La preparazione di uno di questi esami, per cui era richiesto lo svolgimento di un progetto scritto, ha dato a Simone la possibilità di riflettere sulla piattaforma Teams di Microsoft: “Il progetto prevede un’analisi e una riflessione sui pro e contro delle piattaforme in uso per la didattica a distanza. Quanto a Teams, noi studenti riteniamo positivi i recenti aggiornamenti. È stata migliorata e semplificata l’interfaccia utente, il che ha aiutato i meno esperti. Un problema che molti studenti riscontravano, ad esempio, era entrare nei gruppi creati dai docenti perché non riuscivano a capire dove dovessero inserire il codice che il professore inviava. Qualche funzione resta ancora un po’ complicata, come l’organizzazione delle riunioni che è comune, ad esempio, anche a Zoom”. A costituire un rammarico per alcuni studenti è, invece, l’impossibilità di svolgere i laboratori. Racconta la sua esperienza Ludovica Martinisi che è rappresentante degli studenti nel Consiglio del Corso di Studi in Scienze Biologiche e della Scuola Interdipartimentale delle Scienze, dell’Ingegneria e della Salute: “Al secondo semestre del secondo anno di Scienze Biologiche abbiamo i laboratori di Biologia molecolare, Fisiologia generale e poi il laboratorio di Microbiologia che è obbligatorio – specifica – Non svolgerli è un limite, per noi è fondamentale imparare sul campo. Il professore di Microbiologia si è detto aperto alle nostre proposte per cercare di ovviare al problema: al momento l’unica soluzione sembra quella che il docente realizzi, da casa, dei video con le attività da laboratorio, sicché almeno possiamo guardare le tecniche e gli strumenti che impiega. Anche gli altri professori ci stanno venendo incontro e si sono detti disponibili a farci svolgere l’attività di laboratorio magari ad esame concluso. Noi lo vorremmo, anche per cultura personale”. Ludovica si sofferma, poi, sulla questione tirocini: “Dobbiamo svolgere 225 ore di tirocinio presso un ente esterno e possiamo cominciare una volta acquisiti almeno 60 cfu. Io li ho, ma, causa emergenza, ho dovuto rimandare”. Non è un problema, “avendo a disposizione anche il prossimo anno, ma un amico, ad esempio, è in difficoltà. Il nostro Ateneo ha stabilito che chi ha completato in presenza almeno il 50% del tirocinio può concluderlo online. Chi non ha superato il 50% dovrà riprenderlo ad emergenza rientrata. Il mio collega, a cui manca ancora più della metà del tirocinio, ora rischia di non potersi laureare. È una situazione che non sa proprio come risolvere”. Un po’ di rammarico, in Ludovica, c’è: “al di là di tutto, per l’assenza di una vera vita universitaria. Mi manca l’università, trascorrevo lì le mie giornate: l’ho vissuta sempre a 360 gradi, essendo entrata nel mondo della rappresentanza sin dal primo anno. Questo distacco pesa molto”.
“Rimodulare le valutazioni”
Parimenti spaesato è Thomas Fusco, al primo anno di Scienze Motorie: “Il passaggio dalla scuola all’università non è mai semplicissimo, bisogna avere il tempo di capire, di adattarsi, e ritrovarsi in questa situazione così alienante disorienta ancora di più”. Anche per lui, le attività tecnico-pratiche sono momentaneamente sospese: “Il primo anno abbiamo l’esame di Anatomia e al Cus svolgiamo delle attività connesse con quanto impariamo. Al momento è tutto sospeso e, chiaramente, ne siamo dispiaciuti”. Amante dello sport, Thomas pratica il body building: “Mi alleno a casa utilizzando attrezzi che avevo già ed altri fai da te, corde, tappetini, casse d’acqua. Ho implementato l’attività sportiva stando a casa ed è una cosa che consiglio decisamente perché offre un doppio beneficio, fisico tanto quanto mentale”. Ora è impegnato, oltre che con le videolezioni, anche con gli esami e lancia una proposta: “Rimodulare le valutazioni. Quelle tradizionali si addicono ai normali esami, ma è chiaro che questi non lo siano. Prossimamente dovrò affrontare un esame che, da scritto, è diventato orale. Cambia un po’ tutto e dovrà cambiare anche la forma mentis con cui mi approccerò all’esame”. Anche Laura Guarino, consigliera di Dipartimento di Ingegneria e di Corso  in Ingegneria Gestionale, riflette sulla sua esperienza di studio, un’esperienza che avrebbe voluto arricchire all’estero: “A fine marzo ho aderito al bando Erasmus e scelto come mete la Spagna, perché vorrei studiare in una città calda, o la Polonia, per esercitare il mio inglese. Le partenze sarebbero previste a settembre o a gennaio, ma, quasi sicuramente, temo che a settembre ancora non sarà possibile”. Laura ha scelto un anno sfortunato: “Avrei voluto candidarmi già l’anno scorso, ma avevo appena cominciato l’università e mi stavo ancora ambientando. Non ero nemmeno sicura di voler continuare con Ingegneria Gestionale. Così ho rimandato. Nel caso in cui non fosse possibile partire nemmeno a gennaio, e dovessimo aspettare la prossima primavera, probabilmente rinvierò alla Magistrale. Sarei, infatti, arrivata quasi alla fine della Triennale e non avrebbe più senso”. In un primo momento, “non avevo compreso la gravità della situazione, anche perché ero profondamente concentrata sugli esami, e non avrei mai immaginato che l’emergenza si sarebbe estesa a livello globale in questo modo. La Spagna, adesso, è addirittura in difficoltà più dell’Italia. In ogni caso, partire non mi spaventa e sarei ben felice di poterlo fare. L’università è per me la prima cosa”. 
 
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