Un nuovo punto di riferimento per gli studenti: gli sportelli di tutoraggio e orientamento

“L’affluenza finora è stata buona. Ogni giorno arrivano studenti per chiedere informazioni di carattere didattico e relative al post laurea. Molti sono spinti dalla curiosità, vogliono capire qui cosa facciamo”. Il qui ha un nome preciso. È lo Sportello di Tutoraggio e Orientamento del Dipartimento di Giurisprudenza, operativo dallo scorso 8 febbraio. A tracciare un bilancio del primo mese di attività a Palazzo Pacanowski è Gianluca Petrazzuolo,  iscritto al quinto anno di Giurisprudenza, che, insieme ad altri sei colleghi e a due dottorandi, è al servizio degli studenti in cerca di informazioni. L’utenza è costituita principalmente da “matricole. Nel corso della nostra prima riunione ritenemmo di doverci concentrare maggiormente sui ragazzi dei primi due anni, così da avvicinarli alla metodologia di studio universitaria, certamente diversa da quella delle superiori”. Il suggerimento principale che arriva a loro è di “ottimizzare i tempi, programmando su carta il piano di studi, così da incastrare i vari esami”. Il diktat nella stanza 224, aperta dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13, è offrire un supporto che sia calibrato sulle specifiche esigenze. È a tal proposito che agli studenti viene richiesto di compilare un modulo riportante voci come esami mancanti, tesi o tasse: “siamo un filtro tra i nostri colleghi, l’amministrazione e la didattica”. Inoltre, per individuare i disagi più frequenti tra i banchi del Dipartimento, i giovani tutor hanno formulato dei questionari, poi distribuiti in aula, che hanno permesso a tutti di descrivere la propria condizione di studio e di mettere in evidenza i principali scogli. Collega di studi e di lavoro di Gianluca è Martina D’Avino: “il tutorato è un servizio nuovo messo a disposizione dall’Università. Credo sia molto utile per le matricole, che spesso sono spaesate”. Attenzione anche ai fuorisede: “che non sanno dove sono collocati determinati servizi o come funziona il sito di Ateneo”. Aspetto da non sottovalutare, a suo avviso, è la possibilità di chiedere aiuto a un proprio pari: “chi ha bisogno di supporto si confronta con uno studente come lui, quindi non avverte alcun disagio. Inoltre, sa di interfacciarsi con chi ha vissuto le sue stesse difficoltà”. La nuova opportunità, spiega, è stata…
 
Articolo pubblicato sul nuovo numero di Ateneapoli in edicola (n. 4/2016)
o in versione digitale all'indirizzo: https://www.ateneapoli.it/archivio-giornale/ateneapoli
 
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